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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11915 del 12 marzo 2004
«Integra il reato di falsità materiale in atto pubblico (art. 476 c.p.) - anche nell'ipotesi che il fatto sia stato commesso prima dell'introduzione nel codice penale dell'art. 491 bis, ad opera dell'art. 3 della legge 23 dicembre 1993, n. 547 - la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6940 del 15 luglio 1981
«La tutela penale predisposta dall'art. 491 c.p. in relazione alla falsità in titoli di credito, ha per oggetto anzitutto la fede pubblica, che rispetto alla norma si pone come interesse primario, ed ha anche per oggetto il diritto di credito che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19502 del 7 giugno 2006
«In tema di falso, i certificati di deposito al portatore emessi da un istituto bancario non rientrano nella previsione di cui all'art. 458, secondo comma c.p., essendo configurabili, in relazione alla loro eventuale contraffazione o alterazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1763 del 15 marzo 1986
«La tutela del diritto alla reputazione che, nell'ampia previsione normativa degli artt. 10 cod. civ. e 96 L. 22 aprile 1941, n. 633, comprende quella del decoro della persona, può essere fatta valere per inibire la reiterata riproduzione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25726 del 1 dicembre 2011
«La residenza di una persona, secondo la previsione dell'art. 43 c.c., è determinata dall'abituale e volontaria dimora in un determinato luogo, che si caratterizza per l'elemento oggettivo della permanenza e per l'elemento soggettivo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6559 del 20 marzo 2014
«Con riferimento alle persone giuridiche, l'espressione "sede amministrativa" risultante dal registro delle imprese è idonea ad esprimere sinteticamente il concetto di sede effettiva, che si identifica con il luogo deputato o stabilmente utilizzato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13343 del 30 giugno 2015
«In tema di revocatoria ordinaria nei confronti di fondo patrimoniale costituito successivamente all'assunzione del debito, è sufficiente, ai fini della cd. "scientia damni", la semplice consapevolezza del debitore di arrecare pregiudizio agli...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23676 del 6 novembre 2014
«L'esercizio dell'impresa familiare è incompatibile con la disciplina societaria attesa non solo l'assenza nell'art. 230 bis cod. civ. di ogni previsione in tal senso, ma, soprattutto, l'irriducibilità ad una qualsiasi tipologia societaria della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18075 del 25 luglio 2013
«La legittimazione del genitore a richiedere "iure proprio" all'ex coniuge separato o divorziato la revisione del contributo per il mantenimento del figlio maggiorenne, non ancora autosufficiente economicamente, va esclusa in difetto del requisito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14697 del 14 luglio 2015
«In tema di condominio negli edifici, tutti i condomini devono partecipare alle deliberazioni che concernono l'ascensore (nella specie, quella volta alla sostituzione dell'impianto), trattandosi di bene di cui si presume, agli effetti dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20989 del 6 ottobre 2014
«In tema di consorzio di urbanizzazione, atteso il nesso funzionale tra i beni di proprietà comune e i beni di proprietà esclusiva, il recesso del consorziato diretto alla liberazione dall'obbligo contributivo, in assenza di specifica previsione...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 18468 del 1 settembre 2014
«Il mandato apposto in calce o a margine del ricorso per cassazione, è, per sua natura, speciale e non richiede alcuno specifico riferimento al processo in corso, sicché é irrilevante la mancanza di un espresso richiamo al giudizio di legittimità...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21176 del 8 ottobre 2014
«In tema di contributi di bonifica, il contribuente, anche qualora non abbia impugnato innanzi al giudice amministrativo gli atti generali presupposti (e cioè il perimetro di contribuenza, il piano di contribuzione ed il bilancio annuale di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27558 del 31 dicembre 2014
«I regolamenti edilizi emanati anteriormente all'entrata in vigore della legge 17 agosto 1942, n. 1150, restano in vigore in quanto non siano in contrasto con le norme della legge stessa, anche se non siano uniformati alle sue disposizioni.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28938 del 27 dicembre 2011
«La mera previsione, in un piano regolatore generale o in un programma di fabbricazione, della destinazione di un terreno privato a strada pubblica, o anche la destinazione di fatto ad uso pubblico di tale terreno, senza la esecuzione di opere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25428 del 12 novembre 2013
«In caso di perimento parziale di un fondo, rustico o urbano, dovuto ad una calamità naturale, il rischio dell'evento lesivo ricade sul proprietario del bene, per cui l'enfiteuta, in difetto di un'espressa previsione normativa che lo imponga, non...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 19229 del 11 settembre 2014
«Il regolamento condominiale di origine contrattuale può imporre divieti e limiti di destinazione alle facoltà di godimento dei condomini sulle unità immobiliari in esclusiva proprietà sia mediante elencazione di attività vietate, sia con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26216 del 22 giugno 2015
«Le disposizioni inserite nella legge 28 aprile 2014, n. 67, che prevedono la delega al Governo per la depenalizzazione di una serie di reati ivi elencati, non hanno effetti immediatamente abrogativi, i quali, invece, sono subordinati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47291 del 29 dicembre 2005
«In tema di sospensione condizionale della pena nei confronti di persona che ne abbia già usufruito, la disposizione dell'art. 165, comma secondo, c.p.p., introdotta dall'art. 2, comma primo lett. a) L. 11 giugno 2004 n. 145, può, nonostante la sua...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39069 del 6 ottobre 2004
«In virtù del principio del favor rei stabilito nell'art. 2, comma terzo, c.p., il trattamento sanzionatorio in concreto più favorevole, con riguardo al reato di guida in stato di ebbrezza (art. 186, comma secondo, c.s.), commesso prima...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32354 del 23 luglio 2004
«In tema di diffamazione addebitata al parlamentare, la previsione di cui all'art. 3, comma quarto, della legge n. 140 del 2003 (Disposizioni per l'attuazione dell'art. 68 Cost.) — attribuendo alle Camere la competenza a valutare se i comportamenti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23613 del 20 maggio 2004
«In materia di successione di leggi penali, l'art. 2 comma terzo c.p. prende in considerazione tutti i mutamenti legislativi intervenuti, stabilendo che deve applicarsi la legge le cui disposizioni sono più favorevoli al reo; pertanto una volta che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3952 del 1 febbraio 2001
«Il principio del favor rei stabilito dall'art. 2 c.p. non comporta che, in caso di depenalizzazione con trasformazione del reato in illecito amministrativo e conseguente previsione di trasmissione degli atti all'autorità amministrativa, allorché...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3881 del 10 ottobre 2000
«La disciplina della revoca della patente prevista dal nuovo codice della strada è più favorevole all'imputato di quella precedente in quanto, mentre nella vigenza del codice della strada abrogato spettava alla discrezionalità del giudicante...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38692 del 3 novembre 2010
«La fattispecie di cui all'art. 186, comma primo, lett. a), Cod. strada (guida in stato di ebbrezza con tasso alcoolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8) è stata depenalizzata dall'art. 33, comma quarto, L. n. 120 del 2010. (La Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6597 del 12 febbraio 2014
«Il delitto di sostituzione di persona non è assorbito in altra figura criminosa, in presenza di un unico fatto, contemporaneamente riconducibile sia alla previsione di cui all'art. 494 cod. pen. sia a quella di altra norma a tutela della fede...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10411 del 15 marzo 2011
«In tema di elemento soggettivo del reato, ricorre il dolo eventuale quando si accerti che l'agente, pur essendosi rappresentato la concreta possibilità di verificazione di un fatto costituente reato come conseguenza della propria condotta, avrebbe...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 832 del 27 gennaio 1996
«Il dato differenziale tra dolo eventuale e colpa cosciente va rinvenuto nella previsione dell'evento. Questa, nel dolo eventuale, si propone non come incerta, ma come concretamente possibile e l'agente nella volizione dell'azione ne accetta il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11699 del 24 novembre 1994
«In tema di elemento psicologico del reato, ai fini della sussistenza del dolo eventuale, non è sufficiente la sola prevedibilità astratta dell'evento, ma occorre una previsione concreta, nel senso che l'agente deve rappresentarsi — come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2269 del 2 marzo 1992
«Il dolo diretto si sostanzia nella coscienza e volontà di perseguire l'evento tipicizzato nella norma penale. Infatti il dolo diretto od intenzionale non è escluso dalla previsione dell'evento perseguito come meramente possibile, poiché...»