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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5116 del 29 aprile 1998
«In tema di distinzione tra i reati di corruzione e concussione, elemento determinante è l'atteggiamento delle volontà rispettive del pubblico ufficiale e del privato e conseguentemente del tipo di rapporto che si instaura tra i due soggetti. Nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7680 del 10 luglio 1991
«L'azione di risarcimento del danno per violazione delle distanze legali tra costruzioni, al pari di quella di riduzione in pristino, ricollegandosi ad una obbligazione propter rem , deve essere proposta nei confronti del proprietario dello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4196 del 6 maggio 1987
«Qualora la distanza legale fra costruzioni su fondi vicini risulti inosservata per il fatto di un terzo, il quale abbia edificato con propri materiali su uno di detti fondi, l'azione del proprietario dell'altro fondo, rivolta a conseguire la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3425 del 25 maggio 1981
«Legittimato passivo rispetto all'azione per l'osservanza delle distanze tra costruzioni è l'autore della costruzione illegittima, a nulla rilevando che la medesima sia stata eseguita su suolo di un terzo (nella specie: comune) e, quindi, sia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9555 del 1 luglio 2002
«Le controversie tra proprietari di fabbricati vicini aventi ad oggetto questioni relative all'osservanza di norme che prescrivono distanze tra le costruzioni o rispetto ai confini, appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, essendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10173 del 14 ottobre 1998
«La rilevanza giuridica della licenza o concessione edilizia si esaurisce nell'ambito del rapporto pubblicistico tra pubblica amministrazione e privato, richiedente o costruttore, senza estendersi ai rapporti tra privati dato che il conflitto tra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6197 del 28 novembre 1984
«Nelle controversie tra privati derivanti dall'esecuzione di opere edilizie non conformi alle prescrizioni dei regolamenti edilizi o dei piani regolatori comunali viene in discussione sempre la lesione di diritti soggettivi, configurino o meno, le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3260 del 28 maggio 1984
«La licenza edilizia legittima l'esercizio dello ius aedificandi nei soli confronti della pubblica amministrazione, ma non è idonea — in relazione alla sua particolare natura e finalità — a pregiudicare i diritti dei terzi, né ad ingenerare a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 141 del 9 gennaio 1998
«Spetta al proprietario che chiede la demolizione dell'opera in violazione della normativa sulle distanze dimostrare che al momento dell'entrata in vigore della disciplina più rigorosa essa non era completata, mentre il convenuto può limitarsi a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11163 del 24 dicembre 1994
«Il carattere amministrativamente illegittimo di un'opera edilizia (nella specie sopraelevazione di un preesistente corpo di fabbrica, in assenza di provvedimento concessorio) la quale non contrasti tuttavia con le prescrizioni comunali in materia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10775 del 15 dicembre 1994
«Il danno conseguente alla violazione delle norme del codice civile e integrative di queste relative alle distanze nelle costruzioni si identifica nella violazione stessa, costituendo un asservimento de facto del fondo del vicino al quale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3692 del 27 marzo 1993
«Nel caso in cui il convenuto, nei confronti del quale sia stato domandato l'abbattimento di una costruzione perché realizzata in violazione della vigente normativa urbanistica, opponga di averla eseguita prima dell'entrata in vigore di tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7747 del 2 agosto 1990
«L'art. 872, secondo comma, c.c. - secondo cui colui che per effetto della trasgressione di norme edilizie speciali ha subito danno dev'essere risarcito, salva la facoltà di chiedere la riduzione in pristino in ipotesi di violazione delle norme...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7257 del 17 maggio 2002
«Il piano regolatore di un Comune costituisce norma di carattere secondario (soggetta a pubblicazione presso il Comune stesso) sicché il giudice non è tenuto a conoscerne né a ricercarne d'ufficio il contenuto, incombendo, per converso,
sulla parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3820 del 2 maggio 1997
«Le prescrizioni dei regolamenti comunali edilizi e degli annessi programmi di fabbricazione che disciplinano le distanze nelle costruzioni anche con riguardo ai confini, sono integrative del codice civile, secondo il disposto degli artt. 872 e 873...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10450 del 25 novembre 1996
«Le norme dei regolamenti comunali edilizi sono, per effetto del richiamo contenuto negli artt. 872 e 873 c.c., integrative delle norme contenute nel codice in materia di distanze tra costruzioni, sicché il problema della scienza ufficiale di tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13230 del 31 maggio 2010
«Il danno definitivo da violazione della normativa edilizia in tema di volumi e altezza e di cui all'art. 872 c.c. consiste nel deprezzamento commerciale del fabbricato in concreto danneggiato per diminuzione di visuale, esposizione, luce, aria,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24387 del 1 dicembre 2010
«La realizzazione di opere in violazione di norme recepite dagli strumenti urbanistici locali, diverse da quelle in materia di distanze, non comportano immediato e contestuale danno per i vicini, il cui diritto al risarcimento presuppone...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20608 del 24 settembre 2009
«La violazione delle norme codicistiche sulle distanze legali (ovvero delle norme locali richiamate dal codice), mentre legittima sempre la condanna alla riduzione in pristino, non costituisce di per sé fonte di danno risarcibile, essendo al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3199 del 11 febbraio 2008
«Il danno conseguente alla violazione delle norme del codice civile e integrative di queste relative alle distanze nelle costruzioni si identifica nella violazione stessa, costituendo un asservimento de facto del fondo del vicino al quale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3340 del 7 marzo 2002
«Ai fini della configurabilità della responsabilità per danni ex art. 872 c.c., è sufficiente la violazione delle prescrizioni urbanistiche in tema di altezza e volumetria degli edifici, a prescindere dall'abitabilità o dalla abitazione effettiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15367 del 5 dicembre 2001
«In tema di osservanza delle distanze tra costruzioni, ove le stesse siano prescritte da un regolamento edilizio integrativo del codice civile, nessuna indagine deve essere svolta per accertare se dalla violazione della norma regolamentare sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6414 del 17 maggio 2000
«La liquidazione equitativa dei danni è dall'art. 1226 c.c. rimessa al prudente criterio valutativo del giudice di merito non soltanto quando la determinazione del relativo ammontare sia impossibile, ma anche quando la stessa, in relazione alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1513 del 23 febbraio 1999
«La realizzazione di opere (nella specie, garage con parete appoggiata al muro di cinta appartenente al proprietario del fondo confinante) in violazione di norme di tutela ambientale, recepite negli strumenti urbanistici, anche se non contrastanti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4889 del 26 aprile 1993
«Il solo fatto che una costruzione sia sorta in mancanza della prescritta concessione, ove non si sia avuta violazione delle norme cui sono riconnesse le conseguenze previste dall'art. 872, secondo comma c.c., non può essere causa di danno...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4108 del 10 luglio 1985
«Nel caso di violazione di norme urbanistiche sull'altezza degli edifici, la sussistenza del danno in re ipsa — la quale, peraltro rileva unicamente ai fini di una condanna generica in quanto la determinazione del quantum risarcibile presuppone...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2975 del 20 marzo 1998
«La costruzione del confinante realizzata in violazione delle norme sulle distanze implica una sorta di asservimento de facto in pregiudizio del vicino, al quale spetta conseguentemente il risarcimento del danno rimesso, in difetto di precise...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3423 del 25 maggio 1981
«Il risarcimento dovuto al proprietario dell'immobile confinante, da parte di chi abbia costruito in violazione delle norme edilizie, secondo la previsione dell'art. 872 secondo comma c.c., è diretto a reintegrare il patrimonio del proprietario...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4277 del 22 febbraio 2011
«Ai fini dell'osservanza delle norme in materia di distanze legali stabilite dagli artt. 873 e seguenti c.c. e delle norme dei regolamenti locali integrativi della disciplina codicistica, deve ritenersi "costruzione" qualsiasi opera non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19530 del 7 ottobre 2005
«Ai fini dell'osservanza del termine previsto dall'art. 378 c.p.c., in base al quale, nel giudizio di cassazione, le parti possono presentare memorie non oltre cinque giorni prima dell'udienza di discussione, non possono computarsi, come giorni...»