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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1601 del 19 marzo 1979
«In applicazione del principio della conservazione del negozio giuridico, desumibile dalla norma dell'art. 1367 c.c., il quale impone di evitare che un negozio sia privato di ogni effetto quando sussistano gli elementi essenziali necessari affinché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5464 del 14 marzo 2006
«La rinnovazione tacita del contratto di locazione, ai sensi dell'articolo 1597 c.c., postula la continuazione della detenzione della cosa da parte del conduttore e la mancanza di una manifestazione di volontà contraria da parte del locatore,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 47 del 13 luglio 1983
«Con riguardo ai contratti di durata (nella specie, appalto continuativo di servizi), per i quali le parti (ovvero la legge o gli usi) prevedano la tacita rinnovazione in difetto di recesso da esercitarsi entro un determinato termine di preavviso,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3665 del 21 febbraio 2006
«Tale atto può consistere, in caso di arrivo delle cose a destinazione o di scadenza del termine pattuito, nella richiesta di riconsegna delle cose rivolta al vettore, così che, ove una parte del carico sia rimasta danneggiata e il destinatario...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10179 del 26 maggio 2004
«Nell'esplicazione della loro autonomia privata, ben possono le parti di un contratto, ai sensi dell'art. 1322, primo comma, c.c., convenire il differimento della produzione degli effetti finali dello stesso alla scadenza di un termine (cosiddetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5348 del 5 marzo 2009
«Affinché sorga il diritto del mediatore alla provvigione è sufficiente che la conclusione dell'affare possa ricollegarsi all'opera dello stesso svolta per l'avvicinamento dei contraenti, purché, però, tale attività costituisca il risultato utile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 882 del 8 febbraio 1990
«Poiché i campeggi turistici organizzati vanno inclusi tra gli stabilimenti e locali assimilabili agli alberghi, al deposito di cose all'interno di essi e quindi anche al deposito di veicoli e roulotte — prima delle modifiche introdotte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1018 del 20 marzo 1976
«La locazione della cosa immobile comodata, posta in essere dal comodatario con un terzo, essendo condizionata alla persistenza del rapporto di comodato non compromette il diritto del comodante alla restituzione della cosa stessa per scadenza del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7539 del 15 maggio 2003
«La scadenza del termine convenuto per il comodato ne determina l'estinzione ed il conseguente obbligo contrattuale di restituzione del bene ricevuto, il cui inadempimento è idoneo a produrre un danno nel patrimonio del comodante, danno che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8482 del 21 giugno 2001
«In tema di comodato, addotta, da parte dell'attore in restituzione, l'esistenza di un rapporto di comodato precario, ed eccepita, da parte del convenuto, la sussistenza di un rapporto di locazione, la mancata prova di tale ultimo rapporto implica...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14859 del 16 novembre 2000
«In tema di affidamento bancario, il termine minimo di quindici giorni per la operatività del recesso dell'istituto di credito ex art. 1845, secondo comma, c.c., termine di carattere dilatorio, è previsto dalla legge a favore del debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26154 del 6 dicembre 2006
«Sicché il creditore assistito da pegno irregolare, a differenza di quello assistito da pegno regolare, non può (per carenza di interesse) e non è tenuto ad insinuarsi nel passivo fallimentare, ai sensi dell'art. 53 legge fall., per il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5849 del 13 marzo 2007
«In tema di contratto di assicurazione, a fronte di dichiarazioni inesatte o reticenti dell'assicurato su circostanze relative alla valutazione del rischio, che siano ascrivibili a dolo o colpa grave di quest'ultimo, la norma dell'articolo 1892...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1883 del 13 maggio 1977
«In tema di assicurazione sulla vita, la norma dettata dall'art. 1924 secondo comma c.c., secondo la quale il mancato pagamento dei premi successivi al primo, nel termine prescritto dalla polizza, o, in difetto, nel termine di venti giorni dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7278 del 29 maggio 2001
«Perché possa legittimamente predicarsi la validità e l'efficacia della disdetta tacita è, peraltro, necessario che essa intervenga prima della scadenza del termine finale del contratto, ed ancora che essa si concretizzi in fatti del tutto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8293 del 11 ottobre 1994
«L' art. 1901, comma 3, c.c., il quale dispone che in caso di mancato pagamento del premio o di una rata di esso il contratto di assicurazione si risolve di diritto qualora l'assicuratore entro sei mesi dalla scadenza non agisca per la riscossione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7647 del 10 luglio 1991
«Il termine di sei mesi previsto dall'art. 1901 c.c., ai fini della risoluzione di diritto del contratto di assicurazione nel caso di mancata azione dell'assicuratore per il pagamento del premio non avvenuto alla scadenza inizia a decorrere dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2488 del 30 gennaio 2009
«In materia di contratto di assicurazione con clausola di regolazione del premio, l'obbligo dell'assicurato di pagare il maggior premio, determinato in base ai dati "successivamente comunicati, sorge nel momento in cui interviene l'indicazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4612 del 23 maggio 1997
«Non può, ex adverso rilevare, neppure sotto il profilo dell'esecuzione delle prestazioni contrattuali secondo buona fede, il mancato esercizio, da parte dell'assicuratore, della facoltà di sollecitare, all'assicurato, la trasmissione dei dati,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9469 del 19 maggio 2004
«Pertanto, con riguardo alla prescrizione, deve ritenersi che l'inerzia del danneggiato, protrattasi fino alla scadenza del termine prescrizionale, può essere fatta valere dal terzo responsabile nei confronti dello assicuratore, in surrogazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8558 del 20 ottobre 1994
«In tema di assicurazione sulla vita, nel caso in cui le parti, in deroga a quanto disposto dall'art. 1924, comma 2, c.c., abbiano previsto la possibilità di riattivazione automatica del rapporto, entro sei mesi dalla scadenza del premio non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21396 del 4 novembre 2005
«Ai fini della corretta interpretazione delle clausole contrattuali concernenti un negozio fideiussorio non è sufficiente il ricorso al solo dato letterale che fissa l'operatività della fideiussione senza indagare circa l'effettivo intento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4871 del 8 agosto 1988
«Con riguardo a fideiussione prestata per obbligazioni future, la cessazione del contratto per scadenza del termine ovvero per recesso o revoca (ove consentiti), vale a delimitare l'impegno del garante ai soli debiti già venuti ad esistenza, ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24391 del 1 dicembre 2010
«L'art. 1957 c.c., il quale prevede l'onere per il creditore di proporre le sue istanze contro il debitore principale entro sei mesi dalla scadenza dell'obbligazione di questi, pena la decadenza della garanzia fideiussoria, nulla dispone con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2827 del 24 marzo 1994
«Con riguardo a fideiussione, la cui durata sia correlata non alla scadenza dell'obbligazione principale, ma all'integrale soddisfacimento di questa, come nel caso di polizza fideiussoria contenente clausola di previsione della efficacia della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 283 del 14 gennaio 1997
«Alla luce di tale ratio, consegue che il termine «istanza» si riferisce a tutti i vari mezzi di tutela giurisdizionale del diritto di credito, in via di cognizione o di esecuzione, che possano ritenersi esperibili al fine di conseguire il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7345 del 1 luglio 1995
«Con riguardo alla cosiddetta fideiussione solidale, l'istanza giudiziale, da proporre entro sei mesi dalla scadenza dell'obbligazione principale, ai sensi dell'art. 1957, comma primo, c.c., può essere rivolta, a scelta del creditore, contro l'uno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20909 del 27 ottobre 2005
«Ne consegue che è nulla la clausola con la quale, una volta stabilito che il termine d'efficacia della fideiussione coincida con quello di escussione della garanzia, si fissi tra questo termine ed il termine di scadenza dell'obbligazione garantita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16758 del 27 novembre 2002
«Nella ipotesi in cui la durata di una fideiussione sia correlata non alla scadenza della obbligazione principale ma al suo integrale adempimento, l'azione del creditore nei confronti del fideiussore non è soggetta al termine di decadenza previsto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7547 del 7 novembre 1986
«In tema di estinzione della fideiussione, il termine di sei mesi previsto dall'ari. 1957 c.c. Perché il creditore proponga le sue istanze nei confronti del debitore — termine alla cui osservanza è condizionata la conservazione della garanzia del...»