-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7457 del 11 agosto 1997
«Il singolo condomino può agire per la risoluzione del contratto di affitto salvo che risulti la volontà contraria degli altri condomini, nel qual caso la sua carenza di legittimazione attiva deve essere rilevata dal giudice anche d'ufficio.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3831 del 23 aprile 1996
«Il singolo condomino può locare la cosa comune senza necessità di espresso assenso degli altri condomini trattandosi di un atto di ordinaria amministrazione che si presume fino a prova contraria compiuto nell'interesse di tutti e può del pari...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9113 del 29 agosto 1995
«Sugli immobili oggetto di comunione concorrono, in difetto di prova contraria, pari poteri gestori da parte di tutti i comproprietari, in virtù della presunzione che ognuno di essi operi con il consenso degli altri. Ne consegue che il singolo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8085 del 25 luglio 1995
«Il potere di ogni condomino di agire per la gestione ordinaria della cosa comune, traendo origine dal diritto di concorrere all'amministrazione di tale bene (art. 1105 c.c.), incontra il suo limite nell'obbligo di rispettare la volontà della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 218 del 23 gennaio 1976
«Il condomino, come può procedere alla locazione della cosa comune, anche nell'interesse degli altri partecipanti, trattandosi di un atto di utile gestione, per il quale è da presumere, salva la prova contraria, che operi con il consenso degli...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5889 del 20 aprile 2001
«In materia di gestione condominiale il ricorso all'autorità giudiziaria ex art. 1105 c.c. presuppone ipotesi tutte riconducibili ad una situazione di assoluta inerzia in ordine alla concreta amministrazione della cosa comune per mancata...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7613 del 14 agosto 1997
«L'inerzia dell'amministratore nel compimento di un atto di ordinaria amministrazione non legittima il singolo condomino a rivolgersi all'autorità giudiziaria in sede contenziosa senza avere, in precedenza, provocato la convocazione dell'assemblea...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1662 del 27 gennaio 2005
«In tema di comproprietà, mentre la concessione del bene (nella specie, un fondo rustico) in locazione o in affitto può avvenire su iniziativa disgiunta di ciascun condomino (trovando applicazione la presunzione che il singolo contitolare abbia...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12568 del 27 agosto 2002
«In tema di spese relative alle parti comuni di un bene, come l'obbligo di partecipare ad esse incombe su tutti i comunisti in quanto appartenenti alla comunione ed in funzione delle utilità che la cosa comune deve a ciascuno di essi garantire,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11892 del 24 novembre 1998
«In tema di comunione di beni il diritto al rimborso pro quota delle spese necessarie per consentire il godimento del bene comune spetta al partecipante alla comunione che le abbia anticipate per gli altri. Tale obbligo non discende al semplice...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11195 del 7 maggio 2010
«In tema di condominio negli edifici, per stabilire se un'unità immobiliare è comune, ai sensi dell'art. 1117, n. 2, c.c., perché destinata ad alloggio del portiere, il giudice del merito deve accertare se, all'atto della costituzione del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27145 del 21 dicembre 2007
«Affinché possa operare, ai sensi dell'art. 1117 c.c., il cosiddetto diritto di condominio, è necessario che sussista una relazione di accessorietà fra i beni, gli impianti o i servizi comuni e l'edificio in comunione, nonché un collegamento...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17928 del 23 agosto 2007
«La presunzione legale di condominialità stabilita per i beni elencati nell'art. 1117 c.c., la cui elencazione non è tassativa, deriva sia dall'attitudine oggettiva del bene al godimento comune sia dalla concreta destinazione del medesimo al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15372 del 1 dicembre 2000
«Per tutelare la proprietà di un bene appartenente a quelli indicati dall'art. 1117 c.c. non è necessario che il condomino dimostri con il rigore richiesto per la reivindicatio la comproprietà del medesimo, essendo sufficiente, per presumerne la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6036 del 29 maggio 1995
«I condomini possono convenire, in forza della loro autonomia negoziale, che taluni beni costituiscano parti comuni, al fine di conferire loro una destinazione indisponibile senza il consenso di tutti e di estendere loro il regime della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9 del 10 gennaio 1990
«Nel condominio degli edifici la disciplina delle parti comuni, o presuntivamente dichiarate tali dall'art. 1117 c.c., è informata ai principi dell'indivisibilità e della loro inseparabilità, in ragione della loro destinazione al relativo servizio,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1371 del 16 aprile 1976
«Affinché un singolo condomino possa presumersi comproprietario di una determinata parte comune di un edificio condominiale è necessario che, al momento della formazione del condominio, sussistesse un rapporto di accessorietà, strutturale e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 299 del 2 febbraio 1974
«La qualità di condomino di un edificio ha come indefettibile presupposto la proprietà di un piano o di una porzione di piano in cui l'edificio risulti diviso. A tal fine, non rileva tanto l'esistenza di un atto pubblico di trasferimento della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6359 del 3 maggio 2002
«Al fine di stabilire se sussista un titolo contrario alla presunzione di comunione di cui all'art. 1117 c.c. occorre fare riferimento all'atto costitutivo del condominio e, quindi, al primo atto di trasferimento di una unità immobiliare...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1568 del 24 febbraio 1999
«La presunzione di proprietà condominiale sulle strutture essenziali all'esistenza dell'edificio, elencate nell'art. 1117 n. 1 c.c. — nella specie scale — può essere superata soltanto da un titolo, proveniente da colui che ha costituito il...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11268 del 9 novembre 1998
«Il regolamento di condominio, anche se contrattuale, approvato cioè da tutti i condomini, non può derogare alle disposizioni richiamate dall'art. 1138, comma quarto, c.c. e non può menomare i diritti che ai condomini derivano dalla legge, dagli...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3862 del 7 giugno 1988
«La presunzione legale di proprietà comune di alcune parti dell'edificio in condominio, che si sostanzia sia nella destinazione all'uso comune del manufatto, sia nell'attitudine oggettiva al godimento collettivo, dispensa il condominio dalla prova...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 855 del 26 gennaio 2000
«Per suolo di un edificio condominiale deve intendersi l'area di terreno sita in profondità su cui posano le fondamenta dell'immobile. Pertanto se questo è costruito su un pendio, le superfici situate a piano terra sono necessariamente sfalsate, e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 145 del 19 gennaio 1985
«Il limite della legittimazione processuale passiva dell'amministratore del condominio (nonché dei cosiddetti complessi residenziali ad esso assimilabili per la destinazione all'uso e servizio comune dei beni di edifici contigui), costituito, a...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 839 del 21 febbraio 1978
«I muri perimetrali dell'edificio in condominio — i quali, anche se non hanno natura e funzioni di muri maestri portanti, delimitano la superficie coperta, determinando la consistenza volumetrica dell'edificio unitariamente considerato,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11109 del 15 maggio 2007
«La gronda del tetto di uno stabile condominiale costituisce bene comune, in quanto, essendo parte integrante del tetto e svolgendo una funzione necessaria all'uso comune, ricade tra i beni che l'art. 1117 n. 1 c.c. include espressamente tra le...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3102 del 6 febbraio 2005
«Il lastrico solare, ai sensi dell'art. 1117 c.c., è oggetto di proprietà comune dei diversi proprietari dei piani o porzioni di piano dell'edificio, ove non risulti il contrario, in modo chiaro ed univoco, dal titolo (per tale intendendosi gli...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5162 del 1 giugno 1990
«Il lastrico solare quale superficie terminale dell'edificio esercita l'indefettibile funzione primaria di protezione dell'edificio medesimo, pur potendo essere utilizzato in altri usi accessori, come quello del terrazzo. L'anzidetta funzione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1357 del 22 febbraio 1996
«A norma dell'art. 1117, n. 1, c.c., le scale di un edificio condominiale, anche se più di una e poste concretamente al servizio di parti diverse dell'edificio stesso, vanno sempre considerate, in assenza di un contrario titolo negoziale, di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4299 del 16 dicembre 1974
«I pianerottoli, quali componenti essenziali delle scale comuni, sono per presunzione di legge — salvo diverso titolo — comuni tra tutti i condomini. Essi non possono essere, quindi, incorporati nell'appartamento di proprietà esclusiva del singolo...»