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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42958 del 9 giugno 2015
«Il lavaggio delle autocisterne utilizzate per il trasporto di liquami di fosse settiche e fognature, con filtrazione degli scarichi del lavaggio attraverso appositi teli e raccolta degli stessi in vasche interrate a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17460 del 17 gennaio 2012
«Premesso che i rifiuti prodotti da un'attività di manutenzione di reti di distribuzione idrica non ricadono nell'ipotesi "generica" di cui all'art. 266, comma 4, D.Lgs. n. 152/2006 (Codice dell'ambiente), bensì in quella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19962 del 22 gennaio 2013
«Del reato di omessa bonifica (art. 257, D.Lgs. n. 152/2006) risponde solo il responsabile dell'inquinamento.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22006 del 9 giugno 2010
«Il sistema delineato dagli artt. 242 e 257 T.U.A., D.Lgs. n. 152/06 che, attraverso la sanzione penale, per un verso persegue l'obiettivo di indurre chi inquina ad attivarsi tempestivamente per rimuovere le conseguenze dannose...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17813 del 15 novembre 2018
«Il reato di omessa bonifica dei siti inquinati è configurabile non solo nel caso in cui il soggetto obbligato non vi provveda in conformità al progetto approvato dall'autorità competente nell'ambito del procedimento di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11494 del 15 dicembre 2010
«Non integra il reato di scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione (art. 137, D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152) lo scarico in acque superficiali di acque di falda non contaminate derivanti da attività di escavazione, pur...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9619 del 17 gennaio 2014
«L'obbligo di rispettare - nel caso di rimessione in falda delle acque reflue industriali provenienti dalla «barriera idraulica» e contenenti sostanze tossiche - i limiti delle tabelle allegate al D.Lgs. n. 152/2006 sussiste...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29855 del 13 giugno 2006
«In tema di reati ambientali, il reato di inquinamento previsto dagli artt. 51-bis e 17, comma secondo, D.Lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 - di natura permanente anche dopo l'entrata in vigore degli artt. 242 e 257 del D.Lgs. n. 152 del 2006 che ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39430 del 12 giugno 2018
«L'obbligo di rimozione dei rifiuti sorge in capo al responsabile dell'abbandono come conseguenza della sua condotta, mentre i soggetti destinatari dell'ordinanza sindacale sono obbligati in quanto tali: pertanto, in caso di inosservanza del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41133 del 6 giugno 2018
«L'inottemperanza all'ordine sindacale di rimozione dei rifiuti è prevista quale autonoma fattispecie di reato dall'art. 255, comma 3, D.Lgs. n. 152/2006, sicché non è configurabile il reato di cui all'art. 650 cod. pen., atteso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7289 del 11 gennaio 2018
«Il reato di mancata ottemperanza all'ordine sindacale di rimozione dei rifiuti è imputabile (anche) al proprietario (o possessore) dell'immobile ove risultano giacenti i rifiuti, senza che rilevi il fatto che l'accumulo dei medesimi non sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33766 del 3 settembre 2007
«Il reato di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti è tale solo ove, rispetto alla generale previsione di illecito amministrativo di abbandono di cui all'art. 50, comma primo, del D.Lgs. n. 22 del 1997, ora art. 255,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6098 del 7 febbraio 2008
«Le caratteristiche salienti della condotta di abbandono risiedono nell'individuazione di un aspetto teleologico, in quanto la condotta che caratterizza il reato è volta ad una destinazione finale incompatibile con qualunque...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36873 del 26 settembre 2008
«In tema di gestione dei rifiuti, l'art. 255 D.Lgs. n. 152 del 2006 non ha abrogato l'art. 50 D.Lgs. n. 22 del 1997, poiché tra le due fattispecie intercorre, con riguardo agli elementi costitutivi del reato, un rapporto di continuità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13606 del 8 febbraio 2019
«Per ravvisare la responsabilità del proprietario di un terreno, sul quale viene svolta, da parte di estranei, un'illecita gestione di rifiuti, è necessaria la specificazione del contributo causale consapevolmente fornito...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 392 del 16 gennaio 2019
«In tema di informativa antimafia, la condanna di un soggetto per il reato di realizzazione o di gestione di una discarica abusiva, di cui all'art. 256, comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006 può essere considerata potenzialmente strumentale agii...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8966 del 16 gennaio 2019
«Posto che la contravvenzione prevista all'art. 256, comma 1, D.Lgs. n. 152/2006 costituisce un reato istantaneo, solo eventualmente abituale, in caso di reiterati trasporti abusivi di rifiuti la prescrizione del reato decorre dal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5817 del 15 gennaio 2019
«Nell'ipotesi di carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni, il reato di cui all'art. 256, comma 4, D.Lgs. n. 152/2006 è configurabile nei soli casi in cui tale carenza sia attinente alle modalità di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19667 del 7 dicembre 2018
«Il sequestro preventivo non finalizzato alla confisca implica l'esistenza di un collegamento tra il reato e la cosa e non tra il reato e il suo autore, sicché possono essere oggetto del provvedimento anche le cose in proprietà di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10933 del 6 dicembre 2018
«La contravvenzione di cui all'art. 256, comma 4, D.Lgs. n. 152/2006 può presentarsi, in concreto, come reato istantaneo (nel caso in cui, ad esempio, alla singola inosservanza segua immediatamente la cessazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11487 del 22 marzo 2011
«La nozione di abbandono indiscriminato di rifiuti provenienti da attività di impresa presuppone una responsabilità diretta del titolare dell'impresa nella attività di discarica. Infatti, rispetto ad una generale previsione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22035 del 10 giugno 2010
«Il reato di deposito incontrollato di rifiuti, previsto dall'art. 256, comma secondo, D.Lgs. n. 152/2006, è configurabile non soltanto in capo ai titolari di imprese ed ai responsabili di enti che effettuano una delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7462 del 19 febbraio 2008
«Le condotte di trasporto, recupero, commercio o smaltimento dei rifiuti senza la prescritta autorizzazione o comunicazione sanzionate dal primo comma dell'art. 256, configurano un'ipotesi di reato comune, potendo le stesse essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 79 del 7 gennaio 2010
«L'attività di raccolta e trasporto di rifiuti speciali in difetto di titoli abilitativi costituisce reato anche in mancanza della qualità di imprenditore ovvero di un'organizzazione imprenditoriale, mentre il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 773 del 11 gennaio 2010
«Il concetto di gestione del rifiuto non va inteso in senso imprenditoriale, ovvero come esercizio professionale dell'attività tipicizzata, ma in senso ampio, comprensivo di qualsiasi contributo, sia attivo che passivo, diretto a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19207 del 13 maggio 2008
«In tema di gestione dei rifiuti, ai fini della configurabilità del reato di abbandono di rifiuti cui all'art. 51, comma secondo, D.Lgs. n. 22 del 1997 (ora art. 256, comma secondo, D.Lgs. n. 152 del 2006), per titolare di impresa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24736 del 22 giugno 2007
«In tema di gestione dei rifiuti, il reato di abbandono incontrollato di rifiuti è ascrivibile ai titolari di enti ed imprese ed ai responsabili di enti anche sotto il profilo della omessa vigilanza sull'operato dei dipendenti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21655 del 8 giugno 2010
«Il reato di trasporto di rifiuti senza autorizzazione (art. 256, comma primo, D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152) ha natura di reato istantaneo e non abituale, in quanto si perfeziona nel momento in cui si realizza la singola condotta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13232 del 8 aprile 2010
«La fattispecie richiamata nell'art. 256 quarto comma decreto Legislativo n. 152/06 non sanziona la mancanza del titolo abilitativo ma due diverse condotte che presuppongono entrambe il titolo. La prima concerne l'inosservanza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28493 del 20 giugno 2018
«La contravvenzione di inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni di cui all'art. 256, comma quarto, D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 è reato formale di pericolo, il quale si configura in caso di violazione...»