-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5443 del 4 giugno 1999
«La quota di comproprietà di una res (che, a mente dell'art. 1103 c.c. può essere oggetto di autonoma disposizione da parte del titolare) è un bene giuridico dotato di una propria individualità, sicché, in caso di vendita per intero della res...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2046 del 31 gennaio 2006
«La disciplina dettata dal codice civile per il condominio di edifici trova applicazione anche in caso di condominio minimo, cioè di condominio composto da due soli partecipanti, tanto con riguardo alle disposizioni che regolamentano la sua...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2657 del 26 marzo 1997
«In tema di comunione di diritti reali, la disposizione di cui all'ultimo comma dell'art. 1104 c.c. (secondo la quale il cessionario del partecipante è tenuto in solido col cedente a pagare i contributi da questo dovuti e non versati) può essere...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5967 del 1 luglio 1996
«L'insorgenza dell'obbligazione del partecipante ex art. 1104 c.c. di contribuire alle spese necessarie per la conservazione della cosa comune, postula, in caso di contestazione, che venga fornita la prova dei presupposti dell'esistenza del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4574 del 11 maggio 1994
«Qualora ciascun acquirente ai singole porzioni di un'area lottizzata si sia obbligato, con l'atto di compravendita, ad adibire una parte del proprio fondo a passaggio in favore degli altri lotti, nonché a partecipare alle spese di manutenzione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2658 del 14 marzo 1987
«L'obbligo di ciascun condomino di contribuire alle spese necessarie per la conservazione delle parti comuni e per l'esercizio dei servizi condominiali deriva dalla titolarità del diritto reale sull'immobile e integra un'obbligazione propter rem...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14759 del 4 giugno 2008
«In tema di comunione, il potere di concorrere nell'amministrazione della cosa comune statuito dal primo comma dell'art. 1105 c.c. può, nei confronti dei terzi, indurre a ritenere che chi agisce per la comunione la rappresenti ma, per vincolare i...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3653 del 8 aprile 1998
«Sui beni oggetto di comunione concorrono pari poteri gestori da parte di tutti i comproprietari, in virtù della presunzione, relativa, che ognuno di essi operi con il consenso degli altri, con la conseguenza che il singolo condomino può stipulare...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10732 del 28 ottobre 1993
«In tema di cessazione, recesso o risoluzione di contratti aventi ad oggetto l'utilizzazione economica dell'immobile oggetto di comunione (allorché questa si esprima sul piano negoziale con i terzi, nel suo aspetto esterno e dinamico, ma difetti di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1905 del 24 giugno 1974
«Il potere della maggioranza dei partecipanti alla comunione di disporre le modalità per il miglior godimento della cosa comune presuppone il rispetto della condizione che il diritto di comproprietà debba potersi estrinsecare liberamente, con...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 480 del 13 gennaio 2009
«Con riguardo alle domande di risoluzione del contratto di locazione e di condanna del conduttore al pagamento dei canoni, deve essere negata la legittimazione (attiva ) del comproprietario del bene locato pro parte dimidia, ove risulti l'espressa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4131 del 22 marzo 2001
«Quando non sia possibile l'uso diretto della cosa comune per tutti i partecipanti al condominio, proporzionalmente alla loro quota, promiscuamente ovvero con sistema di turni temporali o frazionamento degli spazi, i condomini possono deliberare...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12241 del 25 novembre 1995
«La realizzabilità giuridica dell'intenzione, posta dal locatore a fondamento del diniego di rinnovo, di adibire l'immobile all'esercizio di attività di ristorante non trova ostacolo nel dissenso di alcuni comproprietari dell'immobile stesso,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9113 del 29 agosto 1995
«Sugli immobili oggetto di comunione concorrono, in difetto di prova contraria, pari poteri gestori da parte di tutti i comproprietari, in virtù della presunzione che ognuno di essi operi con il consenso degli altri. Ne consegue che il singolo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8085 del 25 luglio 1995
«Il potere di ogni condomino di agire per la gestione ordinaria della cosa comune, traendo origine dal diritto di concorrere all'amministrazione di tale bene (art. 1105 c.c.), incontra il suo limite nell'obbligo di rispettare la volontà della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2158 del 26 marzo 1983
«Tra i partecipanti alla comunione esiste un reciproco rapporto di rappresentanza, in virtù del quale ciascuno di essi può procedere alla locazione della cosa comune ed agire per la cessazione o la risoluzione del contratto e la consegna del bene...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 218 del 23 gennaio 1976
«Il condomino, come può procedere alla locazione della cosa comune, anche nell'interesse degli altri partecipanti, trattandosi di un atto di utile gestione, per il quale è da presumere, salva la prova contraria, che operi con il consenso degli...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26408 del 3 novembre 2008
«L'assemblea dei partecipanti alla comunione ordinaria, diversamente da quanto stabilito per il condominio degli edifici, è validamente costituita mediante qualsiasi forma di convocazione purché idonea allo scopo, in quanto gli artt. 1105 e 1108...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24052 del 28 dicembre 2004
«La mancata comunicazione dell'avviso di convocazione dell'assemblea di un consorzio atipico, di gestione di parti comuni poste al servizio di proprietà esclusive (nella specie, consorzio di urbanizzazione), ad uno dei partecipanti al consorzio, in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14162 del 27 ottobre 2000
«In tema di comunione semplice — diversamente da quanto statuito per il condominio degli edifici — gli artt. 1105 e 1108 c.c. non prevedono la costituzione formale dell'assemblea, ma semplicemente la decisione a maggioranza dei partecipanti....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 538 del 27 gennaio 1982
«In tema di amministrazione del bene comune, la validità e vincolatività, nei confronti della minoranza dissenziente, della decisione adottata dalla maggioranza dei partecipanti, secondo la previsione dell'art. 1105 c.c., postula che tale decisione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5889 del 20 aprile 2001
«In materia di gestione condominiale il ricorso all'autorità giudiziaria ex art. 1105 c.c. presuppone ipotesi tutte riconducibili ad una situazione di assoluta inerzia in ordine alla concreta amministrazione della cosa comune per mancata...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8876 del 8 settembre 1998
«In virtù dell'art. 2053 c.c. che integra un'ipotesi particolare di danno da cose in custodia ex art. 2051 c.c., con la conseguenza che per il principio di specialità, il suo configurarsi impedisce l'applicazione della stessa disposizione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7613 del 14 agosto 1997
«L'inerzia dell'amministratore nel compimento di un atto di ordinaria amministrazione non legittima il singolo condomino a rivolgersi all'autorità giudiziaria in sede contenziosa senza avere, in precedenza, provocato la convocazione dell'assemblea...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10575 del 10 dicembre 1994
«L'art. 1105 c.c. prevede il ricorso all'A.G., che provvede in camera di consiglio, nell'ipotesi in cui la deliberazione dei partecipanti alla comunione relativa all'amministrazione della cosa comune non venga eseguita dagli stessi partecipanti,...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4213 del 19 luglio 1982
«In materia di comunione, non sono proponibili azioni giudiziarie relativamente alle spese ed all'amministrazione delle cose comuni (in questa compresi gli atti di conservazione) prima che venga sollecitata e provocata una deliberazione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1765 del 17 giugno 1974
«Il ricorso all'autorità giudiziaria in sede di volontaria giurisdizione previsto dall'art. 1105 (quarto comma) c.c., per l'ipotesi in cui non vengano adottati i provvedimenti necessari all'amministrazione della cosa comune, è improponibile quando...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3705 del 15 febbraio 2011
«In tema di condominio negli edifici, il divieto di tenere negli appartamenti i comuni animali domestici non può essere contenuto negli ordinari regolamenti condominiali, approvati dalla maggioranza dei partecipanti, non potendo detti regolamenti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2170 del 25 febbraio 1995
«L'amministratore della comunione non può agire in giudizio in rappresentanza dei partecipanti contro uno dei comunisti, se tale potere non gli sia stato attribuito nella delega di cui al secondo comma dell'art. 1106 c.c., non essendo applicabile...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 31 del 5 gennaio 1977
«Anche nella comunione pro indiviso è consentito ai partecipanti di delegare ad un soggetto l'amministrazione dei beni comuni e la rappresentanza, anche processuale, della comunione nei confronti dei terzi. In tal caso, l'amministratore...»