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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1835 del 14 novembre 1973
«Anche le cose mobili soggette a «registrazione» (nella specie, autovettura) possono costituire oggetto del delitto di appropriazione indebita, giacché l'art. 646 c.p. richiede soltanto, ai fini della sussistenza del predetto reato, che si tratti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41663 del 30 ottobre 2009
«Integra il reato di appropriazione indebita la condotta dell'esercente la professione forense che trattenga somme riscosse a nome e per conto del cliente ancorché egli sia, a sua volta, creditore di quest'ultimo per spese e competenze relative ad...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10774 del 14 marzo 2002
«L'omessa restituzione della cosa e la ritenzione a titolo precario, a garanzia di un preteso diritto di credito, non integra il reato di appropriazione indebita ai sensi dell'art. 646 c.p., in quanto non modifica il rapporto tra il detentore ed il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5499 del 9 giugno 1997
«Si configura il delitto di appropriazione indebita (art. 646 c.p.) nell'ipotesi in cui il soggetto incassi un assegno datogli a garanzia di accordo negoziale successivamente non perfezionatosi: ciò in quanto la condotta realizza una inversione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9225 del 5 luglio 1989
«Nel reato di appropriazione indebita non può essere fatto valere il principio della compensazione con credito preesistente, allorché si tratti di crediti non certi nel loro ammontare, né liquidi.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1746 del 26 febbraio 1986
«La ritenzione, in compensazione o in garanzia, di merce non costituisce appropriazione indebita ex art. 646 c.p. solo quando il credito vantato dall'agente nei confronti del proprietario della merce medesima è certo, liquido ed esigibile, ossia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 205 del 13 gennaio 1982
«Chi trattiene una cosa appartenente a un suo debitore e la converte in uso proprio per compensare il credito non commette appropriazione indebita solo se il credito è esistente, determinato nell'ammontare e non controverso nel titolo.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9410 del 24 ottobre 1981
«La semplice ritenzione precaria, attuata a garanzia di un preteso diritto di credito, conservando la cosa a disposizione del proprietario a condizione dell'adempimento della prestazione cui lo si ritiene obbligato, non costituisce appropriazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 50087 del 12 dicembre 2013
«Integra il delitto di appropriazione indebita aggravato dall'abuso delle relazioni di ufficio la condotta dell'amministratore, socio unico di una società a responsabilità limitata, che si appropri di denaro della società stessa distraendolo dallo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10991 del 8 marzo 2013
«È configurabile la circostanza aggravante dell'abuso di prestazione d'opera in relazione all'appropriazione indebita di un bene noleggiato, in quanto il contratto di noleggio, siccome disciplinato dalla normativa sulla locazione, implica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44942 del 2 dicembre 2011
«Integra il delitto di appropriazione indebita aggravato ai sensi dell'art. 61, comma primo, n. 11 c.p. - e non quello di furto - il dipendente di una banca che si impossessi dei beni contenuti in una cassetta di sicurezza, avendone ottenuto dal...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3924 del 30 gennaio 2004
«In tema di appropriazione indebita, ai fini della ricorrenza della circostanza aggravante comune della prestazione d'opera è sufficiente l'esistenza di qualsiasi rapporto, anche di mero fatto, da cui sia derivato, in capo all'agente, il possesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9933 del 4 marzo 2003
«Presupposto del delitto di peculato è il possesso o la disponibilità della cosa o del denaro altrui da parte del pubblico ufficiale, per una ragione di ufficio, ossia in conseguenza delle specifiche competenze e funzioni svolte, derivanti sia da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32963 del 2 ottobre 2002
«Non è configurabile il reato di appropriazione indebita aggravata nel caso di omesso, tempestivo pagamento dei canoni c.d. “di fognatura” dovuti, ai sensi dell'art. 17, comma 7, dell'abrogata legge 10 maggio 1976 n. 319, da parte dell'ente gestore...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13551 del 9 aprile 2002
«Integra il reato di appropriazione indebita e non quello di sottrazione di cose comuni la condotta del condomino il quale, mediante allaccio abusivo a valle del contatore condominiale, si impossessi di energia elettrica destinata all'alimentazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43704 del 5 dicembre 2001
«All'autista giudiziario non può essere riconosciuto il requisito di incaricato di pubblico servizio, secondo la formulazione dell'art. 358 c.p., dettata dalla legge 26 aprile 1990, n. 86, che esclude tale qualifica per le attività caratterizzate...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11655 del 12 ottobre 1999
«In tema di appropriazione indebita, ai fini della ricorrenza dell'aggravante della prestazione d'opera, è sufficiente la esistenza di un rapporto, anche di natura meramente fattuale, che abbia rappresentato, quantomeno, occasione (se non anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10460 del 1 settembre 1999
«In tema di circostanze del reato, per la sussistenza della aggravante di abuso di relazioni di prestazioni d'opera, non è necessario che il rapporto intercorra direttamente tra l'autore del fatto e la persona offesa, essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8621 del 26 settembre 1997
«Non sono qualificabili come res nullius e neppure come res derelictae gli oggetti rinvenuti sulle salme inumate nei cimiteri ovvero durante le operazioni di bonifica dei campi cimiteriali, trattandosi di oggetti da ritenere, quanto meno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2717 del 14 marzo 1996
«Nel reato di appropriazione indebita (art. 646 c.p.), per la configurabilità della circostanza aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p., l'espressione «abuso di relazioni di prestazione di opera» abbraccia, oltre all'ipotesi di un contratto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12367 del 12 dicembre 1994
«Non sussiste l'aggravante dell'abuso di relazioni di prestazione d'opera (art. 61, n. 11, c.p.) nell'ipotesi di appropriazione indebita di un bene detenuto in locazione finanziaria; nel contratto di locazione finanziaria, infatti, non è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2337 del 24 febbraio 1994
«Nella condotta del dirigente di una banca che, travalicando i suoi poteri, ha messo a disposizione del cliente somme di denaro, delle quali aveva la disponibilità, accreditando sul conto dello stesso o pagando direttamente un numero rilevantissimo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10683 del 23 novembre 1993
«Commette il reato di appropriazione indebita aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 11 c.p. il datore di lavoro che, anziché accantonare presso un istituto di credito le percentuali da lui trattenute sulle somme spettanti ai lavoratori edili per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 383 del 15 gennaio 1993
«È configurabile il delitto di cui all'art. 646 c.p. nell'ipotesi di indebita appropriazione di somme di denaro di una società quando il furto è addebitabile a tutti i soci che abbiano agito in concorso materiale o previo accordo tra loro, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1867 del 10 febbraio 1990
«Non tutta l'attività di una banca può rientrare sotto la qualificazione pubblicistica, e tanto meno quella preposta alla raccolta e distribuzione di risparmi e di crediti. Agendo in tale settore, il dipendente della banca non opera come incaricato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13662 del 13 ottobre 1989
«L'appropriazione, da parte del dipendente di banca, di somma appartenente all'azienda di credito, della quale egli abbia il possesso per ragione del suo ufficio, integra l'ipotesi criminosa prevista dagli artt. 61, n. 11 e 646 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10180 del 19 ottobre 1988
«In tema di appropriazione indebita, ai fini della integrazione dell'aggravante di abuso di relazione di prestazione d'opera, o altri similari rapporti, di cui all'art. 61, n. 11, c.p., occorre che all'origine del possesso della cosa vi sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6791 del 7 giugno 1988
«Negli atti di gestione di un'impresa bancaria non è ravvisabile l'esercizio di una pubblica funzione o di un pubblico servizio con la conseguenza che, venuta meno la qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio in capo ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2936 del 4 marzo 1988
«Il funzionario di banca che, al di fuori di un contratto bancario o al di fuori della provvista di un semplice contratto di c/c, disponga in favore del cliente per somme delle quali abbia il possesso e la disponibilità per ragioni del suo ufficio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2896 del 4 marzo 1988
«Gli amministratori e i dipendenti degli istituti bancari non svolgono, nell'esercizio dei compiti dell'impresa, una attività di pubblico servizio, ma una attività imprenditoriale di natura privata sicché non rivestono la qualità di incaricati di...»