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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 22575 del 10 settembre 2019
«L'istanza di regolamento di giurisdizione, non essendo un mezzo di impugnazione, ma soltanto uno strumento per risolvere in via preventiva ogni contrasto, reale o potenziale, sulla "potestas iudicandi" del giudice adito, può anche non contenere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 5454 del 25 febbraio 2019
«...preventivo di giurisdizione può essere notificato sia presso l'Avvocatura generale dello Stato, sia presso la sede dell'Avvocatura distrettuale dello Stato nel cui distretto ha sede l'autorità giudiziaria davanti alla quale pende la causa.»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 11331 del 26 aprile 2019
«È inammissibile il regolamento di competenza avverso qualunque provvedimento che decida sull'istanza di astensione del giudice ovvero disponga, rigettandola, la prosecuzione del processo, poiché - ferma restando la convertibilità in motivo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 5798 del 28 febbraio 2019
«...gli onorari, invece, essendo la tariffa articolata in una serie di scaglioni, in rapporto alla natura e al valore della causa, con alcuni correttivi, entro tali limiti il giudice può procedere discrezionalmente alla determinazione del compenso.»
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Corte costituzionale, sentenza n. 140 del 9 luglio 2015
«Come nel caso in esame tale contiguità può determinare, nella naturale dinamica della produzione legislativa, una situazione di concorrenza di competenze, causata dalla circostanza che la norma statale di tutela detta una disciplina...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 178 del 26 luglio 2018
«Nelle materie rimesse alla competenza esclusiva statale, la semplice novazione della fonte normativa costituisce causa di illegittimità della disposizione regionale. La conservazione ambientale e paesaggistica spetta, in base...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 232 del 23 luglio 2009
«Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 63 del D.Lgs. n. 152 del 2006, proposte, in riferimento agli artt. 76, 117 e 118 della Costituzione e al principio di leale collaborazione, dalle...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 11226 del 24 aprile 2019
«La modificazione della domanda ammessa ex art. 183 c.p.c. può riguardare anche uno o entrambi gli elementi oggettivi della stessa ("petitum" e "causa petendi"), purché la domanda così modificata sia comunque connessa alla vicenda sostanziale...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1239 del 25 marzo 2016
«...l'inosservanza dei medesimi non comporta alcuna causa inficiante la validità della procedura con conseguente illegittimità dei relativi atti, né implica alcuna decadenza per l'Amministrazione dal potere di provvedere, benché tardivamente.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35137 del 10 settembre 2009
«Integra il reato previsto dall'art. 137, comma primo, D.Lgs. n. 152 del 2006, e non la sanzione amministrativa di cui all'art. 133, comma secondo, dello stesso D.Lgs., l'immissione in pubblica fognatura, senza la prescritta...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 4561 del 14 luglio 2010
«Ai fini della responsabilità in questione è comunque pur sempre necessario il rapporto di causalità tra l'azione (o l'omissione) dell'autore dell'inquinamento ed il superamento - o pericolo concreto ed attuale di superamento - dei limiti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23564 del 23 settembre 2019
«...del contraddittorio nei confronti degli interessati non citati a comparire, il giudice di appello è tenuto a rimettere la causa al primo giudice a norma dell'art. 354 c.p.c., per la riassunzione del giudizio nei confronti di costoro.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34517 del 9 marzo 2017
«...al controllo possono riguardare anche attività concernenti adempimenti prodromici alla messa in esercizio dell'impianto, coerentemente con la natura di reato formale e di pericolo propria della fattispecie contestata.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14730 del 7 febbraio 2019
«La natura di reato formale di pericolo della fattispecie criminosa di cui all'art. 279, comma 2, D.Lgs. n. 152/2006 non esclude in astratto l'applicabilità della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis cod. pen. (nella...»
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Corte dei Conti, sentenza n. 137 del 31 luglio 2015
«In base all'art. 300 del D.Lgs. 152/2006, il legislatore italiano ha fornito per la prima volta una definizione di danno ambientale, statuendo che "È danno ambientale qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o...»
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Corte di Giustizia dell'Unione Europea, Sez. IV, sentenza n. 343 del 8 luglio 2010
«Un'applicazione corretta del principio di precauzione presuppone, in primo luogo, l'individuazione delle conseguenze potenzialmente negative per la salute derivanti dall'uso di MMT che viene proposto e, in secondo luogo, una...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11229 del 21 maggio 2014
«Va rigettato il ricorso per difetto di giurisdizione avverso la sentenza di secondo grado della Corte di conti che abbia condannato per danno erariale, in relazione all'esecuzione di un'opera pubblica (nella specie, il risarcimento di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8837 del 13 aprile 2007
«L’articolo 1 della legge 28 febbraio 1967, n. 105 prevede che, per i tratti di strada che attraversano abitati di Comuni con popolazione non superiore a ventimila abitanti, e che fanno parte della rete stradale provinciale, giusta...»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 9646 del 13 aprile 2017
«In materia di responsabilità civile per violazione delle norme sulla circolazione automobilistica, il rispetto, da parte dell’agente, dell’obbligo, imposto dall’art. 141 del codice della strada, di regolare la velocità in relazione alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6621 del 18 luglio 1997
«Ai fini della valutazione della condotta del guidatore di un autoveicolo il dato concernente la velocità va rapportato non già ai valori numerici in astratto, bensì alla situazione contingente di tempo e di luogo sicché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21641 del 23 agosto 2019
«Sicché, ove l'accertamento del diritto del terzo debba avvenire (ovvero sia opportuno che avvenga) nei confronti di altri soggetti, il giudice deve (o, rispettivamente, può) disporre, a norma dell'art. 102 c.p.c. (ovvero dell'art. 107 c.p.c.), la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13748 del 12 giugno 2007
«Peraltro, la sentenza della Corte costituzionale n. 27 del 2005 — che pure ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del secondo comma dell’articolo 126-bis cod. strada, nella parte in cui era comminata la riduzione dei punti della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28986 del 11 novembre 2019
«In tema di risarcimento del danno alla salute, la preesistenza della malattia in capo al danneggiato costituisce una concausa naturale dell'evento di danno ed il concorso del fatto umano la rende irrilevante in virtù del precetto dell'equivalenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26285 del 17 ottobre 2019
«...stesso ufficio giudiziario, ne va disposta la riunione di ufficio, ai sensi dell'art. 273 c.p.c., ferme le decadenze già maturate nella causa iniziata per prima. (Principio enunciato nell'interesse della legge ex art. 363, terzo comma, c.p.c.).»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 11369 del 29 aprile 2019
«Nel giudizio di reintegrazione da spoglio, sussiste domanda nuova, inammissibile a norma dell'art. 183 c.p.c., soltanto nel caso in cui, in corso di causa, venga indicato, come oggetto di spoglio, un bene diverso da quello menzionato nell'atto...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 6030 del 28 febbraio 2019
«Nel procedimento possessorio, qualora il giudice abbia accolto l'istanza a tutela del possesso senza rimettere le parti dinanzi a sé per la trattazione della causa di merito, il provvedimento non è reclamabile, ma ha natura di sentenza impugnabile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13060 del 9 settembre 2002
«La convivenza more uxorio di un coniuge separato, che abbia acquisito carattere di stabilità, pur se non esclude — di per sé — il diritto dello stesso all'assegno di divorzio, influisce comunque sulla determinazione della sua entità. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6857 del 4 giugno 1992
«Infatti, un siffatto accordo non solo contrasta con l'art. 9 della medesima legge, il quale consente la revisione in ogni tempo delle disposizioni concernenti la misura e la modalità di versamento dell'assegno, ma anche, e soprattutto, ha causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5302 del 10 marzo 2006
«Gli accordi dei coniugi diretti a fissare, in sede di separazione, i reciproci rapporti economici in relazione al futuro ed eventuale divorzio con riferimento all'assegno divorzile sono nulli per illiceità della causa, avuto riguardo alla natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5244 del 11 giugno 1997
«Gli accordi economici intervenuti fra i coniugi al momento della separazione non possono spiegare efficacia preclusiva alla determinazione giudiziale dell'assegno di divorzio, atteso che, ove la causa di tali accordi fosse la liquidazione...»