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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7434 del 1 giugno 2001
«Ai fini dell'attribuzione delle maggiorazioni retributive per il lavoro notturno — che l'art. 2108, secondo comma, c.c. riconosce soltanto nel caso in cui il suddetto lavoro non sia compreso in regolari turni periodici, ma che i contratti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5710 del 10 marzo 2009
«In consonanza con il precetto generale inderogabile degli artt. 2109 c.c. e 36 Cost. (che impone di considerare festivo un solo giorno della settimana anche allorquando l'orario di lavoro sia distribuito su 5 giorni), le disposizioni speciali di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 89 del 5 gennaio 2001
«L'esigenza del riposo settimanale del lavoratore, volta ad evitare a quest'ultimo il pregiudizio di un accumulo di fatica fisica e psichica, viene rispettata allorché la contrattazione collettiva, introducendo nella regolamentazione dell'orario...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12518 del 21 settembre 2000
«La regola della normale coincidenza del riposo settimanale con la domenica e della sua decorrenza da una mezzanotte all'altra può subire deroghe in considerazione delle particolari esigenze di determinate attività produttive, purché non sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9760 del 25 luglio 2000
«Il diritto del lavoratore subordinato al riposo settimanale ed alle ferie annuali costituisce un diritto indisponibile, non suscettibile di rinuncia da parte dello stesso lavoratore, dovendosi pertanto considerare nulla anche una rinuncia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3233 del 3 aprile 1999
«L'art. 2113 c.c. non ha l'effetto di rendere annullabili tutte le rinunce e le transazioni del lavoratore indipendentemente dalla natura dei diritti che ne costituiscono oggetto, ma si riferisce specificamente ai diritti di natura retributiva e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13899 del 20 ottobre 2000
«Il riposo compensativo (sia esso conseguente all'introduzione della cosiddetta settimana corta, ovvero alla riduzione dell'orario settimanale normale) costituisce solo uno strumento per articolare su di un minor numero di giorni l'orario di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12318 del 7 giugno 2011
«La prestazione effettuata nel settimo giorno consecutivo di lavoro esige, per la sua particolare onerosità, uno specifico compenso, che, trovando causa nello stesso rapporto di lavoro, ha natura retributiva e non risarcitoria o di indennizzo; alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10324 del 16 luglio 2002
«La legittimità, a norma dell'art. 5 della legge 22 febbraio 1934 n. 370, dello spostamento del riposo settimanale in un giorno diverso dalla domenica, anche con una cadenza variabile per cui detto riposo intervenga oltre il sesto giorno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17725 del 29 luglio 2010
«Il diritto dei lavoratori turnisti ad essere compensati per lo svolgimento dell'attività lavorativa nella giornata di domenica (ancorché con differimento del riposo settimanale in un giorno diverso) può essere soddisfatto, oltre che con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13674 del 7 giugno 2010
«Il diritto dei lavoratori turnisti ad essere compensati per la particolare penosità del lavoro svolto in relazione a prestazioni lavorative comportanti turni di sette giorni consecutivi può essere soddisfatto, oltre che con supplementi di paga o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8820 del 28 giugno 2001
«In relazione a prestazioni lavorative comportanti turni di lavoro di sette o — entro limiti di ragionevolezza — più giorni consecutivi con riposo compensativo, ove il lavoratore chieda maggiori compensi di quelli già corrisposti in conformità al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6904 del 26 maggio 2000
«Nell'ipotesi in cui il lavoro si protrae per più di sei giorni consecutivi con godimento del giorno di riposo compensativo con periodicità differente rispetto a quella ordinaria, va corrisposto, in aggiunta al compenso destinato a retribuire la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1769 del 17 febbraio 2000
«Anche nel caso in cui il mancato godimento del riposo settimanale dopo sei giorni consecutivi di lavoro dipenda da una legittima deroga alla regola generale e sia seguito — come in ogni caso è imposto dai principi costituzionali in materia — dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6327 del 11 luglio 1996
«La mancata concessione del riposo settimanale con definitiva perdita dello stesso da parte del lavoratore è illecita, contrastando (oltre che con l'art. 2109, primo comma, c.c.) con l'art. 36, terzo comma, Cost., e, in quanto tale, non può essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2303 del 2 marzo 1998
«Quando, in relazione a prestazioni lavorative comportanti turni di lavoro di sette giorni consecutivi con riposo compensativo, il lavoratore chieda compensi maggiori di quelli già corrisposti in conformità al contratto collettivo, facendo valere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 867 del 28 gennaio 1998
«Il danno per usura psicofisica derivante dalla prestazione dell'attività lavorativa nel giorno destinato al riposo settimanale senza recupero in un altro giorno non va quantificato necessariamente in una somma pari ad una retribuzione giornaliera,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6446 del 8 luglio 1994
«Il lavoratore turnista che presti la propria opera per sette o più giorni consecutivi, pur godendo complessivamente di riposi in ragione di uno per settimana, ha diritto, oltre che ad un compenso per la penosità del lavoro domenicale, ad un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4509 del 16 aprile 1993
«Il diritto dei lavoratori turnisti ad essere compensati per la particolare penosità del lavoro domenicale (ancorché con differimento del riposo settimanale in un giorno diverso) può essere soddisfatto, alla stregua della disciplina collettiva del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12635 del 28 agosto 2003
«funzione delle ferie del lavoratore, di recupero delle energie psico-fisiche e di cura delle relazioni affettive e sociali, da cui consegue che le stesse maturino in proporzione alla durata della prestazione lavorativa, non esclude che gli accordi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 96 del 6 gennaio 2001
«Anche prima del nuovo ordinamento delle autonomie locali, le aziende municipalizzate costituivano una struttura dotata di una propria autonomia organizzativa distinta da quella pubblicistica del Comune, che svolgevano la loro attività economica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13953 del 16 giugno 2009
«In tema di rapporto di lavoro dirigenziale, non spetta a tutti i dirigenti, in quanto tali, la piena autonomia decisionale nella determinazione del se e quando godere delle ferie, non potendo presumersi il contrario in forza del principio per cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1699 del 25 gennaio 2011
«In tema di licenziamento per giusta causa, la mancata prestazione lavorativa in conseguenza dello stato di malattia del dipendente trova tutela nelle disposizioni contrattuali e codicistiche - in ispecie, nell'ara. 2110 c.c. - in quanto questo non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11092 del 26 maggio 2005
«Il licenziamento per superamento del periodo di comporto è assimilabile non già ad un licenziamento disciplinare, sebbene ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, causale di licenziamento a cui si fa riferimento anche per le ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5413 del 7 aprile 2003
«La fattispecie di recesso del datore di lavoro, per l'ipotesi di assenze determinate da malattia del lavoratore, tanto nel caso di una sola affezione continuata, quanto in quello del succedersi di diversi episodi morbosi (cosiddetta eccessiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14065 del 14 dicembre 1999
«In caso di malattia del lavoratore, l'art. 2110, comma secondo, c.c. — il quale prevede che il recesso del datore di lavoro può essere esercitato solo dopo il protrarsi dell'impossibilità della prestazione per il periodo di tempo stabilito dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5927 del 27 giugno 1996
«L'art. 2110 c.c., nel prevedere, come autonoma ed ulteriore causa di recesso del datore di lavoro il superamento del periodo di comporto — con la conseguenza che il dipendente può essere licenziato per il solo fatto del protrarsi del suo stato di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3517 del 20 marzo 1992
«Ove le reiterate assenze del lavoratore risultino riconducibili ad un'unica affezione che trovi la sua causa, ancorché non esclusiva, nelle particolari modalità di esecuzione della prestazione, sì che la prosecuzione del lavoro espletato negli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28460 del 28 novembre 2008
«Nei casi in cui la contrattazione collettiva di categoria prevede nella lettera di alcune sue clausole un unico termine di comporto con riferimento sia alle assenze che all'infortunio, il giudice di merito deve accertare - all'esito di una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7730 del 23 aprile 2004
«Nell'ipotesi di rapporto di lavoro con invalido assunto obbligatoriamente ai sensi della legge 12 aprile 1968, n. 482, le assenze dovute a malattie collegate con lo stato di invalidità non possono essere computate nel periodo di comporto, ai fini...»