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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9992 del 29 luglio 2000
«Al fine di liquidare al lavoratore il danno presunto da usura per il mancato recupero delle energie psico-fisiche mediante riposo usufruito dopo sei giorni consecutivi di lavoro, il giudice di merito — mediante una valutazione incensurabile in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6904 del 26 maggio 2000
«Nell'ipotesi in cui il lavoro si protrae per più di sei giorni consecutivi con godimento del giorno di riposo compensativo con periodicità differente rispetto a quella ordinaria, va corrisposto, in aggiunta al compenso destinato a retribuire la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2455 del 4 marzo 2000
«In relazione al lavoro prestato oltre il sesto giorno consecutivo, va tenuto distinto il danno da «usura psico-fisica», conseguente alla mancata fruizione del riposo dopo sei giorni di lavoro, dall'ulteriore danno alla salute o danno biologico,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1769 del 17 febbraio 2000
«Anche nel caso in cui il mancato godimento del riposo settimanale dopo sei giorni consecutivi di lavoro dipenda da una legittima deroga alla regola generale e sia seguito — come in ogni caso è imposto dai principi costituzionali in materia — dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9895 del 6 ottobre 1998
«Dal complesso degli orientamenti giurisprudenziali sui temi del trattamento economico dovuto per il lavoro prestato nel giorno destinato al riposo settimanale e del sindacato del giudice di merito in materia di interpretazione dei contratti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6327 del 11 luglio 1996
«La mancata concessione del riposo settimanale con definitiva perdita dello stesso da parte del lavoratore è illecita, contrastando (oltre che con l'art. 2109, primo comma, c.c.) con l'art. 36, terzo comma, Cost., e, in quanto tale, non può essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2303 del 2 marzo 1998
«Quando, in relazione a prestazioni lavorative comportanti turni di lavoro di sette giorni consecutivi con riposo compensativo, il lavoratore chieda compensi maggiori di quelli già corrisposti in conformità al contratto collettivo, facendo valere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 867 del 28 gennaio 1998
«Il danno per usura psicofisica derivante dalla prestazione dell'attività lavorativa nel giorno destinato al riposo settimanale senza recupero in un altro giorno non va quantificato necessariamente in una somma pari ad una retribuzione giornaliera,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6446 del 8 luglio 1994
«Il lavoratore turnista che presti la propria opera per sette o più giorni consecutivi, pur godendo complessivamente di riposi in ragione di uno per settimana, ha diritto, oltre che ad un compenso per la penosità del lavoro domenicale, ad un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4509 del 16 aprile 1993
«Il diritto dei lavoratori turnisti ad essere compensati per la particolare penosità del lavoro domenicale (ancorché con differimento del riposo settimanale in un giorno diverso) può essere soddisfatto, alla stregua della disciplina collettiva del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6228 del 13 marzo 2009
«In tema di pubblico impiego privatizzato, il principio generale di settore, secondo il quale le ferie si fruiscono nell'anno o, al più tardi, per esigenze di servizio, entro il primo semestre dell'anno successivo e, in caso di forza maggiore,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9816 del 14 aprile 2008
«Il lavoratore non può scegliere arbitrariamente il periodo di godimento delle ferie, né imputare a ferie le assenze per malattia, trattandosi di evento che va coordinato con le esigenze di un ordinato svolgimento dell'attività dell'impresa e la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12635 del 28 agosto 2003
«funzione delle ferie del lavoratore, di recupero delle energie psico-fisiche e di cura delle relazioni affettive e sociali, da cui consegue che le stesse maturino in proporzione alla durata della prestazione lavorativa, non esclude che gli accordi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7951 del 12 giugno 2001
«L'esatta determinazione del periodo feriale, presupponendo una valutazione comparativa di diverse esigenze, spetta unicamente all'imprenditore quale estrinsecazione del generale potere organizzativo e direttivo dell'impresa; al lavoratore compete...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 96 del 6 gennaio 2001
«Anche prima del nuovo ordinamento delle autonomie locali, le aziende municipalizzate costituivano una struttura dotata di una propria autonomia organizzativa distinta da quella pubblicistica del Comune, che svolgevano la loro attività economica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13980 del 24 ottobre 2000
«In relazione alla funzione di recupero delle energie fisiche e psichiche da parte del lavoratore, le ferie annuali devono essere godute entro l'anno di lavoro e non successivamente; una volta decorso l'anno di competenza, il datore di lavoro non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13258 del 5 ottobre 2000
«Spetta al datore di lavoro, nei limiti indicati dalla Costituzione, dalle leggi ordinarie e dalla contrattazione collettiva, definire l'anno di riferimento e le modalità di fruizione, nell'arco temporale dello stesso anno, delle ferie annuali che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11403 del 30 agosto 2000
«Non può considerarsi legittima espressione del potere attribuito al datore di lavoro di determinare il periodo di godimento delle ferie, tenendo conto delle esigenze dell'impresa e degli interessi dei lavoratori, il provvedimento con cui i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1557 del 11 febbraio 2000
«Il potere attribuito all'imprenditore, a norma dell'art. 2109 c.c., di fissare il periodo di godimento delle ferie da parte dei dipendenti implica anche quello di modificarlo pur in difetto di fatti sopravvenuti, in base soltanto a una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13391 del 7 ottobre 2000
«Alla contrattazione collettiva (e, nel suo ambito, a quella individuale) compete di determinare i precisi criteri di computo della retribuzione spettante al lavoratore durante il periodo feriale, poiché né l'art. 36, terzo comma, Cost., né l'art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7432 del 13 luglio 1999
«Ancorché nel nostro ordinamento la retribuzione durante il periodo feriale sia garantita da norma costituzionale (art. 36, comma 3, Cost.) oltre che da norma codicistica (art. 2109 c.c.), poiché queste fonti legali non contengono alcuna previsione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13953 del 16 giugno 2009
«In tema di rapporto di lavoro dirigenziale, non spetta a tutti i dirigenti, in quanto tali, la piena autonomia decisionale nella determinazione del se e quando godere delle ferie, non potendo presumersi il contrario in forza del principio per cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13860 del 19 ottobre 2000
«Dal mancato godimento delle ferie deriva — una volta divenuto impossibile per l'imprenditore, anche senza sua colpa, adempiere l'obbligazione di consentire la loro fruizione — il diritto del lavoratore al pagamento dell'indennità sostitutiva, che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12580 del 27 agosto 2003
«L'indennità sostitutiva delle ferie non godute ha natura risarcitoria, e non retributiva, e pertanto rimane esclusa dall'obbligo della contribuzione, in quanto essa è correlata ad un inadempimento del datore di lavoro rispetto alla obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5486 del 18 maggio 1995
«La mancata funzionalità di fatto del rapporto di lavoro nel periodo intercorrente tra il licenziamento illegittimo e la reintegrazione nel posto di lavoro impedisce la maturazione del diritto all'indennità sostitutiva delle ferie e dei riposi —...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2981 del 7 febbraio 2011
«Poiché il superamento del periodo di comporto non implica la risoluzione automatica del rapporto, occorrendo che il datore di lavoro eserciti il suo diritto di recesso nelle forme di legge, la sussistenza delle condizioni legittimanti il potere di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1699 del 25 gennaio 2011
«In tema di licenziamento per giusta causa, la mancata prestazione lavorativa in conseguenza dello stato di malattia del dipendente trova tutela nelle disposizioni contrattuali e codicistiche - in ispecie, nell'ara. 2110 c.c. - in quanto questo non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14891 del 28 giugno 2006
«Nella fattispecie di recesso del datore di lavoro per l'ipotesi di assenze determinate da malattia del lavoratore, tanto nel caso di una sola affezione continuata, quanto in quello del succedersi di diversi episodi morbosi (cosiddetta eccessiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11092 del 26 maggio 2005
«Il licenziamento per superamento del periodo di comporto è assimilabile non già ad un licenziamento disciplinare, sebbene ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, causale di licenziamento a cui si fa riferimento anche per le ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5413 del 7 aprile 2003
«La fattispecie di recesso del datore di lavoro, per l'ipotesi di assenze determinate da malattia del lavoratore, tanto nel caso di una sola affezione continuata, quanto in quello del succedersi di diversi episodi morbosi (cosiddetta eccessiva...»