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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7610 del 31 marzo 2006
«In tema di espropriazione forzata immobiliare, realizzata la pubblicità degli avvisi di vendita con incanto ai sensi dell'art. 490 c.p.c., integra un apprezzamento di fatto non censurabile in sede di legittimità, ove sorretta da una motivazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19853 del 22 maggio 2002
«L'omessa o tardiva trasmissione al tribunale del riesame della richiesta di misura cautelare personale non determina la perdita di efficacia del provvedimento coercitivo a norma dell'art. 309, commi 5 e 10, c.p.p., in quanto si riferisce ad un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2829 del 1 agosto 2000
«Il c.d. giudicato cautelare si forma sul materiale probatorio esaminato originariamente dal giudice che ha emesso il provvedimento coercitivo e trasmesso al tribunale del riesame a norma dell'art. 309, comma quinto, c.p.p., ma non sugli atti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 133 del 28 febbraio 2000
«In materia di intercettazioni di comunicazione, così come i decreti, con i quali il giudice per le indagini preliminari autorizza l'effettuazione di intercettazioni di comunicazioni telefoniche o ambientali, debbono contenere adeguata motivazione,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41256 del 27 ottobre 2009
«Il mancato rilascio al difensore dell'indagato delle registrazioni di conversazioni o comunicazioni intercettate utilizzate ai fini dell'adozione di ordinanza di custodia cautelare, anche se non depositate, non rientra tra le cause di inefficacia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 198 del 12 marzo 1999
«L'ordinanza che dispone la misura coercitiva perde immediatamente efficacia se la decisione sulla richiesta di riesame non interviene entro il prescritto termine di dieci giorni dalla trasmissione degli atti al tribunale. Il principio deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5737 del 6 febbraio 1998
«L'art. 309, comma 10, c.p.p., nel prevedere gli effetti della mancata “decisione” del tribunale del riesame entro il termine ivi richiamato, non si sovrappone all'art. 128, stesso codice, che contiene l'indicazione, in generale, del termine entro...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2652 del 9 giugno 1998
«Ai fini della perdita di efficacia del provvedimento che dispone la misura coercitiva per omessa decisione del tribunale sulla richiesta di riesame entro il decimo giorno dalla ricezione degli atti, deve farsi riferimento alla data di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 463 del 10 aprile 1997
«La decisione emessa in sede di riesame con la quale si prendano in considerazione nello sviluppo della motivazione le posizioni processuali di più indagati che hanno proposto autonomi ricorsi, sotto nessun profilo può ritenersi equivalente ad un...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 19 gennaio 1999
«In tema di misure cautelari reali, il controllo del giudice del riesame non può investire la concreta fondatezza dell'accusa, ma deve esser limitato alla verifica dell'astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito ad un soggetto in una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3797 del 31 gennaio 2002
«Nel giudizio di impugnazione di una misura cautelare personale è inibito alla Corte provvedere direttamente alla valutazione, al fine di verificarne il carattere di elemento favorevole per l'indagato, di un atto sopravvenuto alla emissione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3367 del 15 settembre 1995
«Avverso il provvedimento di proroga della custodia cautelare non è ammesso il ricorso per saltum in Cassazione, ma è esperibile l'appello di cui all'art. 310 c.p.p. dinanzi al tribunale della libertà, che può provvedere alla motivazione della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1737 del 13 luglio 1998
«Il giudice della libertà, nel rispondere ai rilievi dell'appellante, può e deve esaminare tutte le risultanze delle indagini senza violare il principio devolutivo dell'appello, atteso che il devolutum è costituito dai motivi di gravame e non dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 670 del 15 giugno 1995
«Allorché il provvedimento impugnato con l'appello sia inadeguatamente o erroneamente motivato, il giudice d'appello non può disporne l'annullamento, ma deve giudicare in secondo grado, motivando adeguatamente la decisione. (Fattispecie relativa a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1040 del 3 maggio 1994
«Nel disciplinare l'istituto dell'appello in materia di misure cautelari, l'art. 310 c.p.p., mentre espressamente si richiama alle disposizioni dettate dall'art. 309 c.p.p. per quanto concerne la procedura, nulla specifica circa i poteri decisori...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1732 del 11 agosto 1993
«Il tribunale che giudica in sede di appello proposto contro ordinanza in materia di misure cautelari personali ha cognizione limitata ai punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi proposti. Peraltro, come qualsiasi giudice di appello,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44996 del 3 dicembre 2008
«Il ricorso per saltum avverso un'ordinanza applicativa di misura coercitiva può essere proposto, ai sensi dell'art. 311, comma secondo, c.p.p., soltanto per violazione di legge, tale dovendosi intendere, con riferimento al vizio inerente alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3273 del 20 novembre 1999
«Il ricorso per saltum avverso un'ordinanza dispositiva di misura coercitiva può essere proposto, ai sensi del secondo comma dell'art. 311 c.p.p., dall'indagato o dal suo difensore soltanto per violazione di legge, per tale dovendosi intendere, con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1100 del 19 aprile 1996
«L'art. 311, comma 2, c.p.p., limita i vizi deducibili con il ricorso per saltum alla violazione di legge, con l'esclusione dei vizi attinenti alla motivazione: con la conseguenza che non è consentito far valere, con il suddetto ricorso, le censure...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2980 del 16 settembre 1994
«Il ricorso proposto avanti alla Corte di cassazione a norma dell'art. 311, comma 2, c.p.p. contro le ordinanze che impongono una misura coercitiva è ammesso per violazione di legge, espressione questa che indubbiamente comprende la trasgressione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1929 del 24 settembre 1993
«Il decreto con il quale il giudice per le indagini preliminari può, a norma dell'art. 104, terzo comma, c.p.p., dilazionare, su richiesta del pubblico ministero, l'esercizio del diritto dell'indagato di conferire con il suo difensore non è...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 3032 del 20 giugno 1995
«Tra i vizi deducibili con il ricorso per saltum avverso i provvedimenti cautelari, che l'art. 311, secondo comma, c.p.p., limita alla violazione di legge, non rientrano i vizi attinenti alla motivazione, con la conseguenza che resta esclusa la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 31011 del 27 luglio 2009
«Il Procuratore Generale presso la Corte di Appello non è legittimato, salvo che sia stato egli stesso a chiedere l'applicazione della misura cautelare, a proporre ricorso per cassazione avverso le ordinanze emesse dal Tribunale della libertà sui...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 4348 del 21 novembre 1996
«È inammissibile il ricorso per saltum avverso un'ordinanza applicativa della custodia cautelare per carenza di motivazione in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari. Nel ricorso ex art. 611 c.p.p. la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 56 del 4 gennaio 2012
«Il vizio di mancanza della motivazione dell'ordinanza del riesame in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza non può essere sindacato dalla Corte di legittimità, quando non risulti "prima facie" dal testo del provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46124 del 15 dicembre 2008
«In tema di impugnazione delle misure cautelari personali, il ricorso per cassazione è ammissibile soltanto se denuncia la violazione di specifiche norme di legge ovvero la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento secondo i canoni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2556 del 30 aprile 1997
«La limitazione alla sola «violazione di legge» del ricorso per saltum previsto dall'art. 311, comma secondo, c.p.p. importa che, potendo rientrare nella nozione di «violazione di legge» la sola «mancanza» della motivazione, cui può equipararsi la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4064 del 21 marzo 1997
«In tema di ricorso per cassazione avverso le decisioni del tribunale della libertà, la subordinazione della deducibilità della mancanza di motivazione alla condizione, posta dall'art. 606, lett. e), c.p.p., che il vizio risulti dal testo del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 845 del 29 marzo 1996
«L'eventuale manifesta illogicità della motivazione di un'ordinanza che dispone una misura coercitiva — che può avere rilievo a norma dell'art. 606 comma 1 lett. e) c.p.p. — non è deducibile con ricorso immediato per cassazione, invero è solo la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20300 del 27 maggio 2010
«In tema di riesame, l'illegittima compressione del diritto di difesa, derivante dal rifiuto o dall'ingiustificato ritardo del pubblico ministero nel consentire al difensore, prima del loro deposito ai sensi del quarto comma dell'art. 268 c.p.p.,...»