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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 324 del 22 gennaio 1990
«In tema di affitto di fondi rustici, ai fini dell'accertamento dell'esistenza e gravità d'un inadempimento del conduttore in relazione al mantenimento delle scorte nel fondo ed all'impiego nella sua coltivazione del letame del bestiame, assume...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12727 del 12 dicembre 1995
«...cui sia stata affidata l'esecuzione di un'opera o di un servizio, fa presumere che le parti abbiano inteso stipulare un contratto d'appalto e non di opera, essendo l'appalto caratterizzato dalla organizzazione imprenditoriale dell'appaltatore.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3754 del 3 luglio 1979
«Il rischio o pericolo che l'appaltatore assume nel compimento dell'opera o del servizio, non è quello inteso in senso tecnico-giuridico, relativo, cioè, ai casi fortuiti, ma quello cosiddetto economico, che deriva dall'impossibilità di stabilire...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7606 del 17 luglio 1999
«Il contratto d'appalto e il contratto d'opera hanno in comune l'obbligazione, verso il committente, di compiere, a fronte di corrispettivo, un'opera o un servizio senza vincolo di subordinazione e con assunzione di rischio da parte di chili...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2396 del 22 luglio 1971
«Il criterio distintivo fra prestazione di lavoro subordinato e appalto di servizi va individuato nel fatto che, mentre l'oggetto del primo è costituito dalla prestazione di una energia lavorativa, cui il lavoratore si obbliga in favore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12546 del 27 agosto 2003
«Ai fini della differenziazione tra il contratto di appalto e di somministrazione — rilevante rispetto all'azione volta al riconoscimento della responsabilità solidale ex art. 3, legge .n. 1369 del 1960, essendo le conseguenze previste da detto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23903 del 11 novembre 2009
«La natura di contratto derivato o subcontratto del subappalto - con il quale l'appaltatore conferisce ad un terzo l'incarico di eseguire in tutto o in parte i lavori che si è impegnato ad eseguire sulla base del contratto principale - comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7649 del 5 settembre 1994
«Il diritto (del committente) di recedere dal contratto di appalto in ogni momento, ai sensi dell'art. 1671 c.c., tenendo indenne l'appaltatore delle spese sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno, non può essere più esercitato dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 252 del 13 gennaio 1996
«Nell'ipotesi in cui l'impresa produttrice di un materiale, che l'appaltatore si è obbligato con il committente ad utilizzare nell'esecuzione dell'appalto, si obblighi a sua volta con il committente stesso a garantire per difformità vizio difetti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9064 del 27 agosto 1993
«Ne consegue che il mancato esercizio di tale facoltà non comporta alcuna decadenza dal diritto di ottenere l'eliminazione dei difetti a lavori ultimati, la quale si verifica soltanto in caso di accettazione senza riserve dell'opera per i vizi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10580 del 10 dicembre 1994
«L'appaltatore risponde dei difetti dell'opera quando accetti senza riserve i materiali fornitigli dal committente, sebbene questi presentino vizi o difformità riconoscibili da un tecnico dell'arte o non siano adatti all'opera da eseguire ed i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1569 del 13 febbraio 1987
«La responsabilità dell'appaltatore per difformità e vizi dell'opera (art. 1667 c.c.) non può essere aprioristicamente esclusa solo perché la materia sia stata fornita dal committente, in quanto l'art. 1663 c.c. fa obbligo all'appaltatore, quale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3638 del 28 giugno 1979
«Pertanto, l'appaltatore, che abbia accettato senza riserve le opere predette, risponde dei danni derivati da vizi o da inidoneità di tali opere, anche se non si sia reso conto dei vizi o dell'inidoneità delle opere, poiché, avendo un ampio margine...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14330 del 2 novembre 2000
«In tema di contratto di somministrazione, la disciplina dei vizi delle cose somministrate da consumare (nel caso di specie il caffè) è quella prevista dal codice per la vendita, stante il rinvio posto dall'art. 1570 c.c. È quindi applicabile, per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12871 del 29 dicembre 1998
«...l'attività di verifica dell'ingresso e dell'uscita dei fruitori di un'area di parcheggio e rimessaggio con esazione del prezzo del servizio a fronte del diritto per il medesimo soggetto di godimento di un appartamento sito nella medesima area).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2091 del 25 marzo 1985
«Qualora un'associazione, con finalità di assistenza morale e materiale in favore di coloro che si trovino in determinate condizioni di bisogno (nella specie, Associazione Cattolica Internazionale al servizio della giovane), conferisca ad una di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 580 del 9 febbraio 1977
«...ridotto, ha i caratteri della locazione e della somministrazione, ma non del comodato, non essendo concesso il godimento della cosa a titolo gratuito. Pertanto ad esso è applicabile la disciplina degli artt. 1578 e 1581 c.c. per i vizi della cosa.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5125 del 12 marzo 2004
«Nel contratto di locazione finanziaria («leasing») il concedente è litisconsorte necessario nel processo promosso dall'utilizzatore nei confronti del fornitore per ottenere la risoluzione del contratto per vizi della cosa, ovvero per far valere il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4367 del 16 maggio 1997
«...e a stabilire le condizioni di acquisto del concedente, il quale non assume indirettamente l'obbligo della consegna, né garantisce che il bene sia immune da vizi e che presenti le qualità promesse, né rimane tenuto alla garanzia per evizione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11969 del 17 maggio 2010
«In tema di vizi della cosa locata, il locatore è tenuto, ai sensi dell'art. 1575 c.c., a consegnare al conduttore la cosa locata in buono stato di manutenzione e, quindi, dovendo adempiere con diligenza la relativa prestazione, il medesimo deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2043 del 10 luglio 1974
«L'originaria mancanza nell'immobile locato di un impianto o accessorio necessario perché esso possa venir adibito dal conduttore all'uso convenuto, non dà luogo alla garanzia per vizi della cosa locata se tale mancanza era conosciuta dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12712 del 25 maggio 2010
«...delle opere di manutenzione e, pertanto, non può essere invocato per rimuovere guasti o deterioramenti, rispetto ai quali la tutela del locatario resta affidata alle disposizioni dettate dagli artt. 1578 e 1581 c.c. per i vizi della cosa locata.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8729 del 10 agosto 1991
«...o deterioramenti rilevanti (nella specie , invasione d'umidità per effetto di trasudo delle pareti), rispetto ai quali la tutela del locatario resta affidata alle disposizioni dettate dagli artt. 1578 e 1581 c.c. per i vizi della cosa locata.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10742 del 23 luglio 2002
«...e, per converso , il subconduttore ha le stesse facoltà e gli stessi diritti del conduttore e cioè di mantenere in buono stato il bene detenuto in sublocazione e di esigere la riparazione dei difetti e vizi, anche sopravvenuti, di tale bene.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2605 del 6 marzo 1995
«Anche in presenza di un vizio della cosa locata rilevante ai sensi dell'ari. 1578 c.c. è operante l'obbligo del conduttore, previsto dall'ari. 1577, comma 1, di dare avviso al locatore della necessità di riparazioni, dovendosi distinguere tra la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11514 del 9 maggio 2008
«Costituiscono vizi della cosa locata, agli effetti di cui all'art. 1578 c.c., quelli che incidono sulla struttura materiale della cosa, alterandone l'integrità in modo tale da impedirne o ridurne notevolmente il godimento secondo la destinazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8303 del 31 marzo 2008
«In tema di locazione di immobile adibito ad uso diverso, nel caso in cui il conduttore abbia in contratto riconosciuto il bene locato idoneo all'uso pattuito e abbia esonerato il locatore da ogni inadempienza, è irrilevante la sussistenza di vizi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11198 del 15 maggio 2007
«Costituiscono vizi della cosa locata, agli effetti dell'art. 1578 c.c. (la cui presenza non configura un inadempimento del locatore alle obbligazioni assunte ai sensi dell'art. 1575 c.c., ma altera l'equilibrio delle prestazioni corrispettive,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10298 del 7 maggio 2007
«In caso di subentro nel contratto di locazione di immobile adibito ad uso non locativo, conseguente alla cessione d'azienda, al cessionario non è consentito l'esercizio dell'azione di risoluzione ovvero di riduzione del canone, previsti dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14737 del 13 luglio 2005
«Allorquando in un contratto di locazione le parti si siano date atto dell'esistenza di vizi del bene locato ed il locatore si sia impegnato ad eliminarli e frattanto si sia fatto luogo comunque alla consegna del bene ed al suo godimento nelle...»