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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2509 del 21 marzo 1997
«Ai fini della individuazione del giudice competente ratione materiae, la determinazione della materia del contendere deve essere compiuta con riferimento alla domanda, e cioè alla sostanza della pretesa ed ai fatti posti a fondamento di essa, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 364 del 20 gennaio 1982
«La determinazione del giudice competente a decidere la causa dev'essere effettuata con riguardo al disputatum (e non al decisum), ossia con riguardo alle asserzioni delle parti, indipendentemente dalla loro fondatezza, con la conseguenza che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2203 del 1 febbraio 2007
«Il nuovo criterio di competenza territoriale introdotto dall'art. 4 del D.L.vo n. 168 del 2003, istitutivo delle sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale presso tribunali e corti d'appello, si applica a decorrere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8950 del 18 aprile 2006
«La competenza per territorio dev'essere determinata con riferimento alla domanda così come proposta, prescindendo da ogni indagine circa la relativa fondatezza nel merito. Ne consegue che, ove un professionista deduca di avere ricevuto un incarico...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 7566 del 23 maggio 2002
«Poiché, a norma dell'art. 5 c.p.c., la competenza si determina con riguardo alla legge vigente al momento della proposizione della domanda, qualora la norma processuale, vigente alla data della domanda introduttiva, preveda espressamente una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15367 del 1 dicembre 2000
«Il criterio per la determinazione della competenza va fissato in base non solo all'oggetto della domanda proposta dall'attore, ma anche ai fatti posti a fondamento di esse, indipendentemente dalla loro fondatezza, senza che abbiano, a tal fine,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15712 del 12 dicembre 2001
«In tema di radiodiffusione sonora, la cognizione della controversia possessoria promossa, anteriormente alla entrata in vigore della legge 6 agosto 1990, n. 223, a tutela del preuso di una determinata frequenza, spetta alla cognizione del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 753 del 14 gennaio 2009
«Il momento determinativo della competenza va fissato, ai sensi dell'art. 5 cod. proc. civ., sulla base della legge vigente e dello stato di fatto esistente al momento della proposizione della domanda; ne consegue che, sull'opposizione ad ordinanza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3046 del 13 febbraio 2007
«Il principio sancito dall'art. 5 c.p.c., secondo cui i mutamenti di legge intervenuti nel corso del giudizio non assumono rilevanza ai fini della giurisdizione, la quale si determina con riguardo alla legge vigente al momento della proposizione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20322 del 20 settembre 2006
«Per effetto della nuova formulazione dell'art. 5 c.p.c. (conseguente alla sua sostituzione ad opera dell'art. 2 della legge n. 353 del 1990) il momento determinativo della giurisdizione va fissato non soltanto con riguardo allo stato di fatto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1734 del 7 febbraio 2002
«Il canone generale dell'art. 5 c.p.c. (come riformulato dall'art. 2 della legge 26 novembre 1990, n. 353), secondo cui non è influente sulla giurisdizione il mutamento della legge intervenuto successivamente alla domanda, esige, in fase di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20315 del 20 settembre 2006
«Il principio sancito dall'art. 5 c.p.c., alla stregua del quale la giurisdizione si determina «con riguardo alla legge vigente e allo stato di fatto esistente al momento della proposizione della domanda» trova la sua ragion d'essere in esigenze di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15344 del 6 luglio 2006
«La norma transitoria prevista dall'art. 69, comma settimo, del D.L.vo 30 marzo 2001, n. 165, rappresenta certamente una deroga al disposto dell'art. 5 c.p.c., ma solo nel senso che non è sufficiente instaurare una controversia in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16667 del 16 luglio 2010
«In materia processuale, la legge sopravvenuta ha immediata operatività (anche con riguardo alla giurisdizione o alla competenza) quando valga a radicare la competenza presso il giudice davanti al quale sia stato comunque promosso il giudizio,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 8999 del 16 aprile 2009
«Il principio sancito dall'art. 5 cod. proc. civ., alla stregua del quale la giurisdizione si determina "con riguardo alla legge vigente e allo stato di fatto esistente al momento della proposizione della domanda", trova la sua ragion d'essere in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 857 del 17 gennaio 2008
«L'art. 5 c.p.c., anche nel testo novellato dall'art. 2 della legge 26 novembre 1990, n. 353, che esclude la rilevanza dei mutamenti in corso di causa della legge — oltre che dello stato di fatto — in ordine alla determinazione della competenza, va...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1732 del 27 gennaio 2006
«In materia di integrazione salariale, le posizioni di diritto soggettivo nascenti, a favore dei privati, dal provvedimento di ammissione dell'impresa alla cassa integrazione guadagni degradano, di nuovo, a posizioni di interesse legittimo — con...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2415 del 19 febbraio 2002
«L'irrilevanza, ai fini della giurisdizione, dei mutamenti legislativi successivi alla proposizione della domanda, sancita dall'art. 5 c.p.c., opera nel caso in cui il sopravvenuto mutamento dello stato di diritto privi il giudice della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 516 del 27 luglio 1999
«A seguito dell'entrata in vigore dell'art. 31 bis della L. 11 febbraio 1994, n. 109 (introdotto dall'art. 9 del D.L. 3 aprile 1995, n. 101, convertito con modificazioni nella L. 2 giugno 1995, n. 216), le controversie relative alla concessione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7358 del 8 agosto 1997
«In applicazione del principio della perpetuatio iurisdictionis di cui all'art. 5 c.p.c., secondo il quale, a seguito dei mutamenti di fatto sopravvenuti, la competenza del giudice originariamente carente deve ritenersi legittimamente radicata se...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21582 del 19 ottobre 2011
«È competente il giudice di pace (nei limiti della sua competenza per valore) in ordine alle controversie aventi ad oggetto pretese che abbiano la loro fonte in un rapporto, giuridico o di fatto, riguardante un bene immobile, salvo che la questione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17039 del 20 luglio 2010
«Il risarcimento del danno subito da un immobile è assoggettato alla competenza per valore del giudice di pace - ove il "petitum" sia compreso nel limite previsto dall'art. 7, primo comma, c.p.c. - posto che la domanda ha ad oggetto una somma di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27142 del 19 dicembre 2006
«La competenza dei giudici di pace subisce, in base alla disposizione dell'articolo 7 del codice di procedura civile, una limitazione radicale, riproduttiva del precedente testo dell'articolo, solo con riguardo ai beni immobili e non anche alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 451 del 12 gennaio 2006
«Ai sensi dell'art. 7, comma terzo n. 1, c.p.c., il giudice di pace è competente, senza limite di valore, per le cause relative ad apposizione di termini ed osservanza delle distanze stabilite dalla legge, dai regolamenti e dagli usi riguardo al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6064 del 18 dicembre 1978
«L'azione proposta per ottenere il ricollocamento dei segni di confine contro l'autore della illecita demolizione e rimozione di essi non è la tipica azione per apposizione di termini, data nei confronti del proprietario vicino per ottenere il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 859 del 26 gennaio 2000
«Il conferimento al giudice di pace della competenza senza limiti di valore per le cause, tra proprietari confinanti, relative - oltre che all'apposizione di termini - all'osservanza delle distanze riguardo al piantamento degli alberi e delle siepi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8376 del 21 aprile 2005
«La controversia relativa al diritto di utilizzazione del pianerottolo comune, che si assume leso dall'apertura verso l'esterno (in sostituzione di quella verso l'interno) di una porta di accesso all'appartamento di proprietà di un condomino, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17660 del 2 settembre 2004
«In tema di controversie tra condomini, a seguito della modifica introdotta all'art. 7 c.p.c., appartengono alla competenza per materia del giudice di pace le cause relative alla misura ed alle modalità di uso dei servizi di condominio. Rientrano,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5448 del 15 aprile 2002
«...ha accolto il regolamento di competenza richiesto dal Giudice di pace di Roma — davanti al quale era stata riassunta la causa, a seguito di sentenza del tribunale che aveva declinato la propria competenza — affermando la competenza del tribunale).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5989 del 10 maggio 2000
«Non è devoluta alla competenza, per materia, del giudice di pace (quale causa relativa alla misura e alle modalità di uso dei servizi di condominio di case) la controversia avente a oggetto la legittimità della delibera assembleare che neghi in...»