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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28739 del 3 dicembre 2008
«In tema di appello, allorquando la sentenza di primo grado si sia pronunziata espressamente su una questione del tutto distinta dalle altre, tale specifica pronunzia non può considerarsi implicitamente impugnata allorché il gravame sia proposto in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20730 del 30 luglio 2008
«Nel vigente sistema processuale è consentito solo al giudice di primo grado il potere incondizionato di qualificazione della domanda, mentre al giudice di appello in ragione dell'effetto devolutivo di tale impugnazione e della presunzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9244 del 18 aprile 2007
«Nel giudizio di appello - che non è un novum iudicium - la cognizione del giudice resta circoscritta alle questioni dedotte dall'appellante attraverso specifici motivi e tale specificità esige che alle argomentazioni svolte nella sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10681 del 22 luglio 2002
«Ai fini della individuazione del thema decidendum in appello, sebbene l'art. 342 c.p.c. preveda la devoluzione al giudice d'appello delle sole questioni che siano state fatte oggetto di specifici motivi di gravame, esso si estende ai punti della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8804 del 27 giugno 2001
«Poiché i poteri del giudice di appello vanno determinati con esclusivo riferimento alle iniziative delle parti, in assenza di impugnazione incidentale della parte parzialmente vittoriosa, la decisione del giudice d'appello non può essere più...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7809 del 8 giugno 2001
«Allorché la sentenza di primo grado pronunci sulla domanda in base ad una pluralità di autonome ragioni, ciascuna di per sé sufficiente a giustificare la decisione, come al giudice è consentito, qualora egli, ritenendo di poter fondare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10337 del 19 ottobre 1998
«Spetta al giudice di primo grado il compito di definire il contenuto e la portata delle domande avanzate dalle parti, identificando e qualificando giuridicamente i beni della vita destinati a formare oggetto del provvedimento richiesto (cosiddetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9597 del 25 settembre 1998
«Il giudice d'appello può dare al rapporto in contestazione una qualificazione giuridica diversa da quella data dal giudice di primo grado o prospettata dalle parti, avendo egli il potere dovere di inquadrare nell'esatta disciplina giuridica gli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7888 del 22 agosto 1997
«Quando dal complesso delle deduzioni e delle conclusioni contenute nell'atto d'appello risulti la volontà di sottoporre l'intera controversia al giudice dell'impugnazione, questi è tenuto a riesaminare anche quelle parti della sentenza di primo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5147 del 9 giugno 1997
«Una volta fissato nell'atto d'appello il thema decidendum, è precluso all'appellante di ampliare nel corso del giudizio l'indagine sulle statuizioni di primo grado per le quali, in quanto non investite da specifico motivo di gravame, si è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12794 del 27 settembre 2000
«L'inammissibilità dell'appello proposto tardivamente può essere eccepita per la prima volta in sede di legittimità dalla parte interessata, ed è comunque rilevabile d'ufficio dalla Corte di cassazione quando la relativa questione non sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11657 del 19 novembre 1998
«L'appello avverso una sentenza pronunciata all'esito di un giudizio celebrato, in primo grado, con rito ordinario è inammissibile, perché tardivo, se proposto con la forma prescritta per l'impugnazione delle sentenze pronunciate all'esito di rito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10725 del 19 settembre 1992
«Contro le sentenze di separazione personale e di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, pubblicate successivamente alla data di entrata in vigore della L. 5 marzo 1987, n. 74 — ancorché rese in procedimenti anteriormente...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 24412 del 29 ottobre 2013
«L'intervento in appello, recante una domanda volta ad ottenere l'esecuzione in forma specifica in proprio favore di un contratto preliminare concluso "inter alios", è inammissibile, attesi i limiti sanciti dall'art. 344 c.p.c., tendendo non ad...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8500 del 27 agosto 1998
«L'intervento dei terzi nel giudizio di appello, data la formulazione dell'art. 344 c.p.c., che ne impedisca un'interpretazione diversa da quella letterale, può ritenersi ammesso limitatamente ai soli terzi che potrebbero proporre opposizione a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13897 del 20 ottobre 2000
«Nell'ipotesi di mancato reperimento del fascicolo d'ufficio di primo grado nell'incartamento processuale, il giudice di appello, qualora la parte interessata non abbia provveduto a depositare il fascicolo di parte, secondo quanto richiesto con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4078 del 20 febbraio 2014
«Il principio di omnicomprensività della liquidazione del danno non patrimoniale alla persona comporta la valutazione complessiva dei pregiudizi subiti, con la conseguenza che il giudice d'appello, sollecitato a rivalutare l'adeguatezza della somma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24163 del 25 ottobre 2013
«In tema di distinzione tra erede e legatario, ai sensi dell'art. 588 cod. civ., l'assegnazione di beni determinati configura una successione a titolo universale ("institutio ex re certa") qualora il testatore abbia inteso chiamare l'istituito...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 23226 del 14 ottobre 2013
«Il potere del giudice d'appello di procedere d'ufficio ad un nuovo regolamento delle spese processuali, quale conseguenza della pronunzia di merito adottata, sussiste in caso di riforma in tutto o in parte della sentenza impugnata, in quanto il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24339 del 1 dicembre 2010
«Il potere-dovere del giudice di qualificazione della domanda nei gradi successivi al primo va coordinato con i principi propri del sistema delle impugnazioni, sicché deve ritenersi precluso al giudice dell'appello di mutare d'ufficio - violando il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17013 del 20 luglio 2010
«In tema di poteri - doveri del giudice d'appello, quando dal complesso delle deduzioni e delle conclusioni contenute nell'atto di appello risulti la volontà di sottoporre l'intera controversia al giudice dell'impugnazione, questi è tenuto a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10965 del 9 giugno 2004
«Poiché i poteri del giudice di appello vanno determinati con esclusivo riferimento alle iniziative delle parti, in assenza di impugnazione incidentale della parte parzialmente vittoriosa, la decisione del giudice d'appello non può essere più...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2955 del 7 febbraio 2013
«L'appello costituisce un mezzo di impugnazione che, attuando il principio del doppio grado di giudizio, si conclude con una sentenza destinata a sostituirsi a quella di primo grado - purché investa il merito del rapporto controverso - ad ogni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3248 del 5 marzo 2003
«Nell'ipotesi in cui il giudice dell'impugnazione, interpretata la sentenza impugnata, rigetti il proposto gravame confermando la suddetta sentenza siccome interpretata, nell'individuazione del contenuto precettivo di tale sentenza (anche ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7953 del 23 luglio 1999
«Il provvedimento con il quale il giudice di appello abbia disposto, nella forma dell'ordinanza collegiale ex art. 356 c.p.c., l'assunzione di nuovi mezzi di prova (o, comunque, abbia impartito disposizioni funzionali alla prosecuzione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5610 del 17 aprile 2001
«A seguito dell'abrogazione dell'art. 357 c.p.c., che contemplava e disciplinava il reclamo al collegio contro le ordinanze dell'istruttore dichiarative dell'improcedibilità, inammissibilità ed estinzione dell'appello, la pronuncia di siffatti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15721 del 18 luglio 2011
«Il principio di consumazione dell'impugnazione, secondo un'interpretazione conforme ai principi costituzioni del giusto processo, che sono diretti a rimuovere, anche nel campo dei gravami, gli ostacoli alla compiuta realizzazione del diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1902 del 27 gennaio 2011
«a consumazione del potere d'impugnazione, che ai sensi dell'art. 358 c.p.c., consegue alla dichiarazione di inammissibilità od improcedibilità dell'appello, presuppone che l'impugnazione sia stata rivolta contro un provvedimento idoneo a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25837 del 11 dicembre 2007
«Posto che, al fine di stabilire se un provvedimento abbia natura di sentenza o di ordinanza, è decisiva non già la forma adottata ma il suo contenuto (cosiddetto principio della prevalenza della sostanza sulla forma), al provvedimento del giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10946 del 9 giugno 2004
«Al fine di stabilire se un provvedimento abbia natura di ordinanza o di sentenza, e sia quindi soggetto o meno ai mezzi di impugnazione previsti per le sentenze, occorre aver riguardo, non già alla sua forma esteriore ed alla qualificazione...»