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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12126 del 19 agosto 2003
«In virtù del D.L.vo n. 502 del 1992 e della legge n. 724 del 1994, è stata realizzata una sorta di successione ex lege delle Regioni nei rapporti obbligatori già di pertinenza delle soppresse USL, le quali proseguono le loro attività attraverso le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6031 del 11 maggio 2000
«Il trasferimento del diritto controverso per atto tra vivi a titolo particolare, verificatosi nel corso del processo, non incide sul rapporto processuale che continua a svolgersi tra le parti originarie, senza che l'intervento nel processo del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8100 del 27 agosto 1997
«La successione a titolo particolare nel processo (effetto del mero trasferimento della res litigiosa in corso giudizio), di cui all'art. 111 c.p.c., va distinta dal (diverso) istituto della successione nel processo (art. 110 stesso codice) perché,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6945 del 22 marzo 2007
«Il principio della corrispondenza fra il chiesto ed il pronunciato, la cui violazione determina il vizio di ultrapetizione, implica unicamente il divieto, per il giudice, di attribuire alla parte un bene non richiesto o, comunque, di emettere una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18937 del 1 settembre 2006
«Il soggetto che interviene nel processo — a norma dell'art. 111, comma terzo, c.p.c. — quale successore a titolo particolare nel diritto controverso fa valere un autonomo interesse a partecipare al giudizio che deriva dal fatto che egli è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13000 del 23 ottobre 2001
«Nel caso in cui il promittente venditore convenuto con l'azione personale ex art. 2932 c.c. alieni ad un terzo il medesimo bene, non si versa nella previsione dell'art. 111 c.p.c. sul trasferimento a titolo particolare del diritto controverso, e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2108 del 27 febbraio 1991
«Il successore a titolo particolare nel diritto controverso, non avendo una posizione processuale e sostanziale distinta da quello del suo dante causa, può in ogni caso intervenire od essere chiamato in causa, senza che in appello operino i limiti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2459 del 27 marzo 1990
«Il successore a titolo particolare che ai sensi dell'art. 111 c.p.c. intervenga nel processo in fase d'appello si inserisce nella controversia quale è stata impostata in primo grado e non può proporre domande nuove al di fuori, eventualmente di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1918 del 9 marzo 1990
«In tema di successione a titolo particolare nel diritto controverso (art. 111 c.p.c.), l'intervento o la chiamata in causa del successore non privano il dante causa della qualità di litisconsorte necessario, in difetto di estromissione del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6418 del 3 novembre 1986
«Qualora il cessionario di un credito intervenga nella controversia promossa dal cedente contro il debitore, anche in grado d'appello, come consentitogli dall'art. 111, terzo comma, c.p.c. in qualità di successore a titolo particolare nel diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 22727 del 3 novembre 2011
«In caso di successione a titolo particolare nel diritto controverso, il processo prosegue fra le parti originarie e, anche quando non vi sia estromissione del convenuto ai sensi dell'art. 111, terzo comma, c.p.c., la sentenza ha comunque effetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 601 del 17 gennaio 2003
«Nel caso di successione a titolo particolare tra vivi nel diritto controverso, la sentenza pronunciata contro l'alienante è efficace nei confronti dell'avente causa anche quale titolo esecutivo, nei limiti dell'accertamento in essa contenuto....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8889 del 27 febbraio 2002
«Il successore a titolo particolare nel diritto controverso non può essere considerato terzo, essendo l'effettivo titolare del diritto in contestazione, tanto da poter assumere la stessa posizione del suo dante causa, con la conseguenza che, come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1920 del 10 febbraio 2001
«In tema di legitimatio ad processum, nel caso di trasferimento del diritto controverso per atto tra vivi a titolo particolare, il procedimento prosegue tra le parti originarie (essendo ininfluenti le vicende attinenti a posizioni giuridiche...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3768 del 2 maggio 1997
«In caso di successione a titolo particolare nel diritto controverso, se durante il giudizio di merito, non vi è stata estromissione dal giudizio dell'alienante ai sensi dell'art. 111, terzo comma, c.p.c., il ricorso per cassazione tempestivamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15907 del 18 dicembre 2000
«La domanda giudiziale, per essere correttamente interpretata, deve esser considerata non solo nella sua formulazione letterale, ma anche nel suo contenuto sostanziale, avendo riguardo alle finalità perseguite dalla parte, sì che un'istanza non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9875 del 10 ottobre 1997
«La domanda giudiziale non è passibile di interpretazione in termini di dichiarazione di volontà diretta alla produzione di determinati effetti giuridici, risultando essa mera espressione di una richiesta di tutela ordinamentale in ordine alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 25140 del 13 dicembre 2010
«In materia di procedimento civile, sussiste vizio di "ultra" o "extra" petizione ex art. 112 c.p.c. quando il giudice pronunzia oltre i limiti della domanda e delle eccezioni proposte dalle parti, ovvero su questioni non formanti oggetto del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16765 del 7 novembre 2003
«Il giudice ha il dovere di controllare la rilevanza giuridica dei fatti indicati dal ricorrente, relativi all'esistenza del diritto vantato, ancorché il convenuto non li abbia contestati, giacché la non contestazione dei “fatti” allegati da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2558 del 2 febbraio 2009
«In tema di luci e vedute, viola il principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato il giudice di merito che, adito allo scopo di sentir dichiarare l'illegittimità di alcune vedute aperte in una costruzione eretta in sopraelevazione, ne...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10542 del 19 luglio 2002
«Il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato non osta a che il giudice d'appello operi una ricostruzione dei fatti diversa da quella prospettata dalle parti, o renda una qualificazione giuridica autonoma rispetto a quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14581 del 22 giugno 2007
«Le eccezioni in senso lato, ovvero rilevabili anche d'ufficio, qualora coinvolgano un interesse pubblico in campo processuale (quali le eccezioni di giudicato) possono essere rilevate addirittura in ogni stato e grado del processo, ma se sono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11108 del 15 maggio 2007
«Posto, in generale, il principio secondo cui tutte le ragioni che possono condurre al rigetto della domanda per difetto delle sue condizioni di fondatezza, o per la successiva caducazione del diritto con essa fatto valere, possono essere rilevate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9159 del 24 giugno 2002
«Il termine entro il quale deve essere effettuato il disconoscimento della scrittura privata ex art. 215 c.p.c., avendo carattere intrinsecamente perentorio non è prorogabile da parte del giudice.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18602 del 5 agosto 2013
«Poiché nel nostro ordinamento le eccezioni in senso stretto, cioè quelle rilevabili soltanto ad istanza di parte, si identificano o in quelle per le quali la legge espressamente riservi il potere di rilevazione alla parte o in quelle in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5842 del 10 marzo 2010
«La richiesta di rinvio alla Corte di giustizia CE su una questione pregiudiziale di interpretazione del diritto comunitario, in applicazione dell'art. 234 del Trattato CE, non è configurabile come autonoma domanda, rispetto alla quale, nel caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19693 del 17 luglio 2008
«Il provvedimento di riunione di cause, che si adegua al principio dell'economia dei giudizi, costituisce espressione del potere ordinatorio del giudice che lo esercita incensurabilmente, e, pertanto, non è suscettibile di impugnazione dinanzi ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5246 del 10 marzo 2006
«Il dovere del giudice di pronunciare su tutta la domanda, ai sensi dell'art. 112 c.p.c., va riferito appunto alla domanda, e dunque all'istanza con la quale la parte chiede l'emissione di un provvedimento giurisdizionale in ordine al diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3388 del 18 febbraio 2005
«Poichè il vizio di omessa pronuncia si concreta nel difetto del momento decisorio, per integrare detto vizio occorre che sia stato completamente omesso il provvedimento indispensabile per la soluzione del caso concreto: il che si verifica quando...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11455 del 19 giugno 2004
«Il principio della corrispondenza tra il chiesto ed il pronunciato, fissato dall'art. 112 c.p.c. — che implica il divieto per il giudice di attribuire alla parte un bene non richiesto o comunque di emettere una statuizione che non trovi...»