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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1825 del 18 febbraio 2000
«In tema di servitù di passaggio non ricorrono gli estremi dello «spoglio» quando l'esercizio da parte del proprietario del fondo servente della facoltà (riconosciutagli dalla legge) di chiudere il proprio fondo (nella specie, con un cancello) si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8233 del 20 agosto 1998
«La trasformazione di una servitù di passaggio mediante modificazione delle opere necessarie al suo esercizio, ovvero il suo trasferimento in altro luogo per unilaterale iniziativa del proprietario di uno dei due fondi integra (in assenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5714 del 10 giugno 1998
«Sussiste spoglio allorché il proprietario, possessore del fondo gravato da servitù di passaggio restringe l'ampiezza dell' iter, pur se in ottemperanza a norme imperative di legge — (nella specie installandovi una scala antincendio in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3749 del 20 aprile 1994
«La rimozione delle opere che rendono apparente una servitù (nella specie, di passaggio), senza pregiudicarne od ostacolarne l'esercizio, non danno (rectius: dà N.d.R.) luogo ad uno spoglio, che presuppone una privazione (totale o parziale) del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2316 del 31 gennaio 2011
«In tema di giudizio possessorio, l'elemento soggettivo che completa i presupposti dell'azione di spoglio risiede nella coscienza e volontà dell'autore di compiere l'atto materiale nel quale si sostanzia lo spoglio, indipendentemente dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19931 del 25 settembre 2007
«Il detentore qualificato che agisce per la reintegrazione nel possesso deve provare il titolo dal quale trae origine tale detenzione, a differenza del semplice possessore al quale è sufficiente invocare il principio possideo quia possideo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13747 del 20 settembre 2002
«In tema di spoglio di beni oggetto di compossesso fra i condomini la loro mancata utilizzazione da parte di alcuni condomini, che costituisce manifestazione delle facoltà comprese nel diritto di proprietà e nel relativo possesso, non esclude l'...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15130 del 28 novembre 2001
«Al fine della configurabilità dello spoglio, il quale costituisce un atto illecito che lede il diritto del possessore alla conservazione della disponibilità della cosa, obbligando chi lo commette al risarcimento del danno, con l'atto materiale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15381 del 1 dicembre 2000
«Ai fini dell'esistenza dello spoglio o della turbativa del possesso non è necessaria la prova dell' animus spoliandi o turbandi in quanto gli artt. 1168 e 1170 c.c. prescindono del tutto dal riferimento psicologico, sicché va escluso che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8489 del 22 giugno 2000
«L'animus spoliandi consiste nella intenzione di attentare alla posizione possessoria altrui e non è escluso dall'essere l'autore dello spoglio assistito da un titolo negoziale, poiché il suo esercizio non elimina quell'intento che sorregge la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5200 del 28 maggio 1999
«Poiché per integrare l'elemento soggettivo della lesione possessoria è necessario il dolo o almeno la colpa, deve tenersi conto delle cause soggettive di esclusione dell'illecito, tra le quali figura l'errore scusabile determinato dalla palese e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13101 del 30 dicembre 1997
«In tema di azione di spoglio, l'accertamento del giudice deve riguardare non soltanto l'elemento oggettivo della privazione, totale o parziale, del possesso avvenuta violentemente o clandestinamente (da provarsi da parte dell'attore del giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11119 del 11 novembre 1997
«Il convincimento di esercitare un proprio diritto non esclude l' animus spoliandi neppure quando lo spoglio è compiuto da un compossessore ed è inopponibile quando l'attività materiale di un condomino sulle cose comuni sia in contrasto con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10366 del 22 ottobre 1997
«L' animus spoliandi, che integra l'elemento soggettivo della condotta tesa a violare l'altrui possesso, si sostanzia nella consapevolezza di attentare ad esso contro la volontà, manifesta o presunta, del possessore, consapevolezza espressa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7994 del 25 agosto 1997
«Anche in tema di «spoglio» commesso dal compossessore, la ricorrenza dell' animus spoliandi è insita nel fatto stesso di privare l'altro del possesso, in modo violento e clandestino, ciò implicando la consapevolezza dell'autore dello «spoglio»,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5873 del 25 maggio 1993
«Poiché «autore morale» dello spoglio — legittimato passivo dell'azione di reintegrazione — non è solo il mandante, ma anche chi abbia «coscientemente» tratto vantaggio dall'illecito possessorio altrui, chi ha acquistato la proprietà della cosa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3010 del 13 maggio 1982
«L'animus spoliandi è insito nel comportamento di colui che sovverta la situazione possessoria contro la volontà (presunta fino a prova contraria) del possessore — rimanendo irrilevante l'intento di nuocere o meno dell'agente, così come la sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9284 del 9 aprile 2008
«L'azione di reintegra ex art. 1168 c.c., è esperibile anche da parte di chi possegga la cosa per mezzo di altra persona cui abbia trasferito la detenzione qualificata del bene, e può essere esercitata nei confronti dello stesso detentore che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8075 del 22 maggio 2003
«... A tal fine, è sufficiente che l'erede provi la propria qualità di successore universale, non richiedendosi la dimostrazione dell'esistenza di un titolo che autorizzi ad esercitare il potere di fatto sulla cosa. Inoltre, costituendo il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10676 del 22 luglio 2002
«Il detentore qualificato del bene, ovvero chi detenga la cosa nell'interesse proprio in forza di un titolo contrattuale anche atipico, è legittimato a proporre l'azione di reintegra nel possesso anche nei confronti dello stesso possessore,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6221 del 29 aprile 2002
«Il conduttore è detentore qualificato per conto del locatore possessore; egli ha diritto alla tutela della propria situazione giuridica mediante l'esercizio dell'azione di reintegrazione contro l'autore dello spoglio. (Nella specie la Suprema...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3549 del 6 aprile 1998
«La legittimazione a proporre l'azione di reintegrazione nel possesso va apprezzata in riferimento alla data del sofferto spoglio e non già con riguardo alla data della proposizione del ricorso di cui all'art. 703 c.p.c., alla quale per definizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1206 del 6 febbraio 1998
«In tema di azione di reintegrazione del possesso deve riconoscersi a ciascuno dei compossessori la facoltà di agire a tutela del proprio compossesso, senza che insorga necessità di integrazione del contraddittorio nei confronti di tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1798 del 27 febbraio 1997
«L'attribuzione dell'azione di reintegrazione anche al detentore (salvi i casi di detenzione per ragioni di servizio o di ospitalità) comporta che una volta accertata la materiale detenzione della cosa da parte del soggetto che ha proposto l'azione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4288 del 17 novembre 1976
«La legittimazione alle azioni possessorie aventi ad oggetto un bene compreso in un'eredità spetta, in difetto di materiale apprensione, solo all'erede.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 636 del 17 gennaio 2003
«Nel caso di spoglio o di turbativa posti in essere con più atti materiali distanziati nel tempo, il termine di un anno per l'esperimento dell'azione possessoria non può decorrere dal primo di essi se dopo ciascun atto, e senza nessuna opposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12173 del 12 agosto 2002
«Nel caso di spoglio posto in essere con più atti, il termine di un anno per l'esercizio delle azioni possessorie decorre dal primo atto quando quelli successivi risultino obiettivamente legati al primo, in dipendenza dei caratteri intrinseci e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10936 del 4 novembre 1993
«Ai fini della tempestività dell'azione di spoglio, entro un anno dal fatto, deve farsi riferimento al giorno del deposito in cancelleria del ricorso al pretore, non a quello successivo della notificazione del ricorso stesso con il decreto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1044 del 25 febbraio 1989
«Il termine per l'esercizio dell'azione possessoria, in caso di spoglio o turbativa effettuati in modo clandestino, non decorre dall'effettiva scoperta del fatto lesivo, ma dal giorno in cui lo stesso avrebbe potuto essere scoperto usando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3455 del 10 luglio 1978
«Per stabilire il dies a quo del termine di decadenza dell'azione possessoria, l'indagine, tipicamente di fatto, in ordine alla autonomia, o meno, dei diversi atti in cui si concreti lo spoglio o la molestia deve essere compiuta tenendo conto...»