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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5088 del 3 giugno 1996
«Il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. contro i provvedimenti adottati con forma diversa dalla sentenza è consentito a condizione che essi abbiano la natura sostanziale di una sentenza, nel senso che, oltre ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 923 del 1 febbraio 1996
«Nel procedimento di convalida di sfratto in cui vi sia opposizione dell'intimato, il provvedimento con cui il pretore rigetta l'istanza del locatore di rilascio immediato disponendo per la prosecuzione della causa (ai sensi dell'art. 667 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7138 del 28 novembre 1983
«Nel procedimento per convalida di sfratto in cui vi sia opposizione dell'intimato, il provvedimento del pretore che, senza decidere sulla competenza in ordine all'ulteriore fase di cognizione, e previa delibazione sommaria delle eccezioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10084 del 15 ottobre 1990
«Nei procedimenti per convalida di sfratto, il pretore, qualora ritenga la causa di competenza della sezione specializzata agraria, deve astenersi anche dall'emissione dei provvedimenti di cui agli artt. 665 e 666 c.p.c., restando escluso che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 155 del 13 gennaio 1987
«Qualora con il procedimento sommario per convalida di licenza o di sfratto venga dedotta in giudizio una controversia relativa all'affitto di fondi rustici, la competenza funzionale attribuita alle sezioni specializzate agrarie esclude «in toto»...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12288 del 5 luglio 2004
«La procura speciale rilasciata ai fini di un procedimento per convalida di sfratto e non contenente alcuna limitazione abilita il procuratore a riassumere il giudizio a cognizione piena, atteso il carattere unitario dell'azione speciale di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5110 del 25 maggio 1994
«L'atto di riassunzione della causa innanzi al tribunale, nullo perché notificato a un procuratore diverso da quello che aveva rappresentato la controparte nella fase pretorile del giudizio di convalida di sfratto in violazione delle norme di cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12247 del 20 maggio 2013
«Nel procedimento per convalida di (licenza o) sfratto, l'opposizione dell'intimato dà luogo alla trasformazione in un processo di cognizione, destinato a svolgersi nelle forme di cui all'art. 447-bis cod. proc. civ., con la conseguenza che, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11960 del 17 maggio 2010
«Si ha domanda nuova quando gli elementi dedotti nel corso del giudizio comportino il mutamento dei fatti costitutivi del diritto azionato e, quindi, della "causa petendi", modificando, attraverso l'introduzione di una pretesa diversa, per la sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23908 del 9 novembre 2006
«Nel rito del lavoro la disciplina della fase introduttiva del giudizio risponde ad esigenze di ordine pubblico attinenti al funzionamento stesso del processo, in aderenza ai principi di immediatezza, oralità e concentrazione che lo informano,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16252 del 3 agosto 2005
«Con riguardo ad opposizione proposta dopo la convalida di licenza o di sfratto ai sensi dell'art. 668 c.p.c., la impossibilità a comparire dell'intimato (o, se questo si sia costituito, del suo difensore) per forza maggiore può anche dipendere da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6242 del 24 novembre 1981
«La possibilità di opposizione tardiva alla convalida di sfratto è subordinata, a norma dell'art. 668 c.p.c., al concorso di un duplice ordine di circostanze: l'esistenza di un'irregolarità di notificazione, o di un caso fortuito o di una forza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1785 del 3 marzo 1999
«Nel regime anteriore alla legge 26 novembre 1990, n. 353 il Pretore davanti al quale si propone l'opposizione tardiva alla convalida di licenza o di sfratto (art. 668, comma terzo c.p.c.), qualora la causa ecceda la sua competenza per valore in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10594 del 23 aprile 2008
«Con riguardo ad opposizione proposta dopo la convalida di licenza o di sfratto ai sensi dell'art. 668 c.p.c., la impossibilità a comparire dell'intimato (o, se questo si sia costituito, del suo difensore ) per forza maggiore può anche dipendere da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1127 del 24 febbraio 1986
«Nel procedimento per convalida di sfratto, il rinvio dell'udienza di comparizione, indicata dall'intimante, alla prima udienza immediatamente successiva, a causa d'impedimento dell'ufficio ed ai sensi dell'art. 57 disp. att. c.p.c., giustifica in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1417 del 6 marzo 1982
«In tema di opposizione cosiddetta tardiva alla convalida di sfratto — prevista dall'art. 668 c.p.c. — è inammissibile il ricorso per cassazione avverso il provvedimento del giudice che rigetti l'istanza di sospensione dell'esecuzione avanzata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4658 del 7 settembre 1985
«Il giudice dell'appello il quale — contrariamente al giudice di primo grado ed in riforma della relativa pronuncia — reputi ammissibile l'opposizione tardiva ex art. 668 c.p.c. ad una convalida di sfratto, deve pronunciare nel merito e non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18002 del 2 agosto 2010
«Ai sensi dell'art. 43 bis del r.d. 30 gennaio 1941, n. 12, i giudici onorari chiamati ad integrare i collegi nei tribunali ordinari, mentre possono svolgere anche funzioni di appello, non possono, invece, trattare i procedimenti cautelari "ante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2505 del 3 febbraio 2010
«L'omessa rilevazione dell'incompetenza (derogabile od inderogabile) da parte del giudice o l'omessa proposizione della relativa eccezione ad opera delle parti nel procedimento cautelare "ante causam" non determina il definitivo consolidamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6603 del 23 luglio 1996
«La competenza funzionale sulle controversie di attuazione di provvedimenti cautelari che hanno per oggetto obblighi di fare o di non fare — instaurate a far data dal 16 febbraio 1994 — è attribuita, anche per i provvedimenti pronunciati in un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5152 del 4 maggio 1993
«Il principio che riserva al giudice che ha emesso il provvedimento o a quello della causa di merito tutte le funzioni inerenti alla esecuzione dei provvedimenti cautelari, possessori o di urgenza ed alle eventuali contestazioni o opposizioni delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 783 del 1 febbraio 1984
«A norma dell'art. 701 c.p.c., la competenza del giudice istruttore della causa di merito ad emettere il provvedimento d'urgenza presuppone che questo sia domandato, appunto, in pendenza della causa di merito, comprendente l'accertamento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1302 del 4 marzo 1982
«La competenza del giudice del merito ad emettere provvedimenti di urgenza, prevista dall'ultima parte dell'art. 701 c.p.c., va determinata in base alla mera realtà processuale della pendenza della causa di merito davanti a lui, indipendentemente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3251 del 14 dicembre 1960
«Quando la causa è pendente in secondo grado, davanti alla Corte d'appello, il consigliere istruttore è competente ad emettere i provvedimenti d'urgenza di cui si tratta negli artt. 700 ss. c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4702 del 19 settembre 1985
«Al fine dell'applicazione dell'art. 701 c.p.c., secondo il quale la competenza ad emettere provvedimenti d'urgenza spetta al giudice istruttore, quando vi sia causa pendente per il merito, deve considerarsi pendente anche la causa cancellata dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 427 del 18 gennaio 1984
«Dopo che il pretore ha provveduto sulla richiesta di provvedimenti d'urgenza, avanzata ai sensi dell'art. 700 c.p.c., ed assegnato un termine per l'instaurazione del giudizio di merito, la pendenza di tale giudizio è segnata dalla notificazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1613 del 17 aprile 1978
«Ai fini della determinazione della competenza ad emettere provvedimenti d'urgenza (art. 701 c.p.c.), deve ritenersi pendente la causa di merito introdotta con opposizione di terzo alla esecuzione, dal momento in cui il ricorso in opposizione è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9740 del 17 novembre 1994
«Ai fini della competenza all'adozione di un provvedimento di urgenza in presenza di una causa pendente per il merito, ex art. 701 c.p.c., è necessario che sussista un rapporto di inerenza attuale tra la domanda di provvedimento di urgenza e la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10554 del 23 ottobre 1993
«Il ricorso con il quale, facendo valere il proprio diritto di usufrutto, si chiede che, con provvedimento di urgenza, sia ordinato ad una parte il rilascio dell'appartamento da questa abitato, incide sul medesimo oggetto della causa da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2795 del 9 giugno 1989
«In tema di provvedimenti d'urgenza, la causa per il merito, in relazione alla cui pendenza l'art. 701 c.p.c., in deroga alla competenza del pretore, prevede la competenza del giudice istruttore, è quella, tra le stesse parti, nella quale si faccia...»