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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6646 del 15 marzo 2013
«In tema di formazione dello stato passivo, il credito concernente l'aggio per la riscossione e la eventuale esecuzione esattoriale riveste carattere concorsuale solo se la corrispondente attività venga intrapresa e svolta dal concessionario, sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5494 del 5 aprile 2012
«La sentenza del giudice tributario emessa nei confronti di un soggetto fallito, allorché il giudizio sia stato intrapreso prima della dichiarazione di fallimento e sia proseguito fra le parti originarie, non può fare stato nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25819 del 21 dicembre 2010
«In tema di impugnazioni dello stato passivo fallimentare, la disciplina transitoria contenuta nell'art. 22 del d.l.vo 12 settembre 2007, n. 169 si applica ai procedimenti per la dichiarazione di fallimento pendenti alla data della sua entrata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11301 del 10 maggio 2010
«In tema di fallimento, la disciplina transitoria contenuta nell'art. 22 del d.l.vo n. 169 del 2007 prescrive che le disposizioni del predetto decreto si applichino ai procedimenti per la dichiarazione di fallimento pendenti alla data della sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5294 del 5 marzo 2009
«Qualora il fallimento sia stato dichiarato successivamente al 16 luglio 2006 (data di entrata in vigore del D.L.vo n. 5 del 2006), ancorché in accoglimento di un ricorso depositato anteriormente, la procedura è regolata dalla nuova normativa, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1832 del 7 febbraio 2003
«Il diritto all'indennità sostitutiva del preavviso in favore del lavoratore dipendente, il cui rapporto di lavoro sia continuato con l'amministrazione fallimentare, per le esigenze del fallimento, dopo la dichiarazione di questo, va integralmente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15690 del 12 giugno 2008
«Il credito di rivalsa Iva di un professionista che, eseguite prestazioni a favore di imprenditore poi dichiarato fallito, emetta la fattura per il relativo compenso in costanza di fallimento (nella specie, a seguito del pagamento ricevuto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2130 del 31 gennaio 2014
«Nel caso di proposta di concordato preventivo presentata nel corso di un procedimento prefallimentare, con conseguente riunione dei due procedimenti, non è necessario che il decreto di convocazione delle parti, emesso dal tribunale ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8575 del 28 aprile 2015
«La rinuncia da parte del debitore agli effetti favorevoli della decisione resa in sede di appello, con la quale è stato omologato il concordato preventivo da lui proposto, previa revoca del fallimento dichiarato in primo grado, non esclude la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43076 del 21 novembre 2007
«In tema di reati fallimentari, posto che la sentenza dichiarativa di fallimento non fa stato nel processo penale, per cui spetta al giudice penale il potere - dovere di verificare autonomamente, tra l'altro, se l'imputato possa o meno essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4302 del 1 aprile 1976
«Pertanto la nullità conseguente alla mancata convocazione dell'imprenditore per essere sentito in camera di consiglio prima della dichiarazione di fallimento, soggiacendo anch'essa all'accennato regime giuridico, può essere fatta valere soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21872 del 8 giugno 2010
«La chiusura del fallimento per sopravvenuta mancanza del passivo non esclude la legittimità e l'efficacia della sentenza dichiarativa di fallimento e non fa venir meno sul piano oggettivo il reato di bancarotta fraudolenta documentale (In...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15712 del 8 aprile 2014
«In tema di bancarotta fraudolenta patrimoniale, nel caso in cui alla ammissione alla procedura di concordato preventivo segua la dichiarazione di fallimento, la prescrizione decorre dalla sentenza dichiarativa di fallimento e non dalla ammissione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 50289 del 22 dicembre 2015
«La distrazione di somme da una società ammessa al concordato preventivo configura un'ipotesi di bancarotta fraudolenta postfallimentare in relazione alla quale la restituzione della somma distratta non realizza una forma di cosiddetta bancarotta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 52077 del 15 dicembre 2014
«In tema di bancarotta fraudolenta per distrazione, posto che la penale rilevanza della distrazione per effetto di condotte riparatorie può essere esclusa solo a condizione che queste ultime si collochino in data successiva a quella della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30830 del 11 luglio 2014
«In tema di bancarotta fraudolenta per distrazione, anche l'esercizio di facoltà legittime, comprese nel contenuto di diritti riconosciuti dall'ordinamento, può costituire uno strumento di frode in danno dei creditori, in quanto la liceità di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11899 del 26 marzo 2010
«L'integrazione del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione non richiede l'esistenza di un nesso causale tra i fatti di distrazione e il pregiudizio dei creditori, in quanto, una volta intervenuta la dichiarazione di fallimento, detti fatti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3622 del 31 gennaio 2007
«Non integra il fatto costitutivo del delitto di bancarotta per distrazione (art. 216, comma primo, n. 1, L. fall.), un comportamento, ancorché doloso o assertivamente fraudolento, la cui portata pregiudizievole risulti annullata per effetto di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 523 del 12 gennaio 2007
«In materia di bancarotta fraudolenta per distrazione, è necessaria una motivazione, anche implicita, sulla idoneità dei comportamenti distrattivi a recare offesa agli interessi della massa dei creditori, in ragione della perdita di ricchezza che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7212 del 27 febbraio 2006
«Non è integrato il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale (art. 216 p.p., n. 1 legge fall.) nel caso in cui la somma sottratta dalle casse sociali riportata da relativa annotazione contabile, sia incontrovertibilmente riversato nella sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38950 del 24 novembre 2006
«Integra il reato di bancarotta fraudolenta la condotta del fallito che distragga dal proprio patrimonio i beni pervenutigli dopo la dichiarazione di fallimento e in pendenza della procedura fallimentare, in quanto essi — compresi quelli conseguiti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39043 del 23 ottobre 2007
«In tema di reati fallimentari, non integra il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione il finanziamento concesso al socio e da questi restituito in epoca anteriore al fallimento, in quanto la distrazione costitutiva del delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7201 del 27 febbraio 2006
«In tema di bancarotta per distrazione, è viziata la motivazione della decisione con cui il giudice di appello, pur riconoscendo che un contratto di locazione stipulato dagli amministratori di una società in epoca appena precedente la dichiarazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44884 del 3 dicembre 2007
«Fall., non è richiesta, sotto il profilo soggettivo, la prova che l'agente abbia avuto conoscenza dell'intervenuta dichiarazione di fallimento, atteso che la struttura di detti reati non è diversa da quelle dei reati di bancarotta prefallimentare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38077 del 18 settembre 2015
«Nel reato di bancarotta semplice, la condotta della mancata tempestiva richiesta di dichiarazione del proprio fallimento è punibile se caratterizzata da colpa grave.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39307 del 24 ottobre 2007
«In tema di bancarotta fraudolenta, nel caso in cui alla ammissione alla procedura di concordato preventivo segua la dichiarazione di fallimento, il concorso di norme tra l'art. 236, comma secondo, n. 1, L. fall. e l'art. 223 L. fall. va risolto...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 8519 del 29 aprile 2016
«Per l'impugnazione della rinunzia ereditaria ai sensi dell'art. 524 c.c., è richiesto il solo presupposto oggettivo del prevedibile danno ai creditori, che si verifica quando, al momento dell'esercizio dell'azione, fondate ragioni (nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 17627 del 5 settembre 2016
«Il potere del curatore di sciogliersi dal contratto preliminare ex art. 72 l. fall. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche apportategli dal d.l.vo n. 5 del 2006 e dal d.l.vo n. 169 del 2007) non è opponibile, in virtù...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26949 del 23 dicembre 2016
«Al creditore istante per la dichiarazione di fallimento del suo debitore va riconosciuto il privilegio di cui agli artt. 2755 e 2770 c.c. nonchè 95 c.p.c. (privilegio per spese di giustizia) con riferimento alle spese all'uopo sostenute, atteso il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3722 del 29 marzo 1995
«La disposizione dell'art. 56, comma primo, della L.F. (R.D. 16 marzo 1942 n. 267), secondo la quale i creditori hanno diritto di compensare con i loro debiti verso il fallito i crediti che essi vantano verso lo stesso, ancorché non scaduti prima...»