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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14092 del 11 giugno 2010
«Chi agisce in giudizio per essere dichiarato proprietario di un bene, affermando di averlo usucapito, deve dare la prova di tutti gli elementi costitutivi della dedotta fattispecie acquisitiva e, quindi, non solo del "corpus", ma anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15145 del 6 agosto 2004
«Chi agisce in giudizio per essere dichiarato proprietario di un bene, affermando di averlo usucapito, deve dare la prova di tutti gli elementi costitutivi della dedotta fattispecie acquisitiva e, quindi, non solo del animus ma anche dell' animus...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14395 del 29 luglio 2004
«La denuncia di successione — avente, di per sé, efficacia a soli fini fiscali e priva di rilevanza civilistica se non di tipo indiziario — è inidonea a fornire la prova del diritto di proprietà di un determinato bene, così come, per converso, la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3648 del 24 febbraio 2004
«Soggiace all'onere di offrire la prova rigorosa prescritta in tema di azione di rivendica della proprietà dall'art. 948 c.c. chi - invocando la qualità di comproprietario e non di proprietario esclusivo del bene — agisca per ottenere — previo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12091 del 18 agosto 2003
«In tema di azioni reali esperite a tutela di facoltà comprese nel diritto di proprietà o di diritti ad esso accessori il soggetto che sia nel possesso nel bene, è gravato — relativamente all'asserito diritto di proprietà — di un onere probatorio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15716 del 8 novembre 2002
«La denuncia di successione — avente, di per sé, efficacia a soli fini fiscali — non è idonea a fornire la prova del diritto di proprietà di un determinato bene, ma, in assenza di prove o indizi di segno contrario, può costituire elemento di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8176 del 19 agosto 1998
«In tema di rivendica, anche mobiliare, il principio secondo cui l'attore è onerato della prova dell'asserito diritto domenicale mediante la dimostrazione, ove occorrente, del titolo originario di acquisto del bene va interpretato in relazione alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11605 del 21 novembre 1997
«L'attore in rivendica è tenuto a dimostrare la proprietà del bene che assume a lui appartenente fornendo la prova (anche risalendo ai propri danti causa) dell'acquisto a titolo originario della res oggetto della controversia, non potendo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2334 del 1 marzo 1995
«Il rigoroso onere probatorio di norma gravante sul soggetto che agisce in rivendicazione può essere assolto con la deduzione e la dimostrazione, da parte sua o dell'acquisto del bene a titolo derivativo e della totalità del diritto di proprietà in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1044 del 28 gennaio 1995
«Nell'azione di rivendicazione ex art. 948 c.c., la quale tende al riconoscimento del diritto di proprietà dell'attore ed al rilascio in suo favore del bene rivendicato, l'attore è soggetto ad un onere probatorio rigoroso, in quanto è tenuto a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3859 del 25 ottobre 1976
«La prova a carico di colui che agisce in rivendicazione deve dimostrare la persistenza del diritto vantato fino alla domanda e l'azione deve ritenersi infondata se, pur essendo dimostrato il diritto del rivendicante per un certo periodo, esso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22598 del 5 novembre 2010
«Il rigore del principio secondo il quale l'attore in rivendica deve provare la sussistenza dell'asserito diritto di proprietà sul bene anche attraverso i propri danti causa fino a risalire ad un acquisto a titolo originario, ovvero dimostrando il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9303 del 17 aprile 2009
«In tema di azione di rivendicazione, nel caso in cui il convenuto non contesti l'originaria appartenenza del bene conteso ad un comune dante causa, l'onere probatorio a carico dell'attore si riduce alla prova di un valido titolo di acquisto da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1634 del 2 marzo 1996
«L'onere della cosiddetta probatio diabolica incombente sull'attore in rivendicazione si attenua quando il convenuto si difenda deducendo un proprio titolo di acquisto, quale l'usucapione, che non sia in contrasto con l'appartenenza del bene...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5161 del 10 marzo 2006
«Qualora il convenuto sostenga, in via riconvenzionale, di aver acquistato per usucapione la proprietà del bene rivendicato, si attenua l'onere probatorio posto a carico dell'attore in rivendicazione, poiché esso si riduce alla prova di un valido...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13186 del 10 settembre 2002
«Il rigore del principio secondo il quale l'attore in rivendica deve provare la sussistenza dell'asserito diritto di proprietà sul bene anche attraverso i propri danti causa fino a risalire ad un acquisto a titolo originario, ovvero dimostrando il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5711 del 26 giugno 1997
«Il rigore probatorio sotteso all'esercizio dell'azione di rivendica, che impone all'attore la dimostrazione dell'acquisto del bene a titolo originario (o della ricezione del medesimo, per effetto di una serie ininterrotta di trasferimenti, da chi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 736 del 18 febbraio 1977
«Dalla presunzione di buona fede nel possesso, fissata dall'art. 1147 terzo comma c.c., deriva che all'attore in rivendicazione di bene mobile è sufficiente provare di aver acquistato il possesso della cosa in base a titolo astrattamente e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15248 del 20 luglio 2005
«Poiché la proprietà e i diritti reali appartengono alla categoria dei diritti «autodeterminati» che sono individuati in base alla sola indicazione del loro contenuto, rappresentato dal bene che ne costituisce l'oggetto, nelle azioni ad essi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4704 del 19 settembre 1985
«In tema di rivendicazione, la prima e fondamentale indagine che il giudice del merito deve compiere concerne l'esistenza, la validità e la rilevanza del titolo dedotto dall'attore a fondamento della pretesa, e ciò prescindendo da qualsiasi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21834 del 17 ottobre 2007
«In tema di azione di rivendicazione, di cui all'articolo 948 c.c., per l'individuazione del bene rivendicato, del quale si chiede il rilascio (ovvero per stabilire esattamente l'unità immobiliare contesa), la base primaria dell'indagine del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13710 del 22 giugno 2011
«La "actio negatoria servitutis" ha come essenziale presupposto la sussistenza di altrui pretese sul bene immobile, non potendo essere esercitata in presenza di turbative o molestie che non si sostanzino in una pretesa di diritto sulla cosa. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3389 del 11 febbraio 2009
«L'«actio negatoria servitutis» non è esercitabile dal proprietario quando, pur verificandosi una molestia o turbamento del possesso o godimento del bene, la turbativa non si sostanzi in una pretesa di diritto sulla cosa, in tal caso essendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4124 del 15 dicembre 1975
«L'azione negatoria di cui all'art. 949 c.c., sia nel primo che nel secondo comma (salva l'ultima parte, circa il ristoro dei danni, la cui azione resta disciplinata dall'art. 2043 c.c.), ha come essenziale, indispensabile, presupposto la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6258 del 3 giugno 1991
«Ove l'attore, sostenendo di essere proprietario di un'immobile, neghi che il convenuto sia titolare di un diritto di passaggio sul medesimo, e quest'ultimo, a sua volta, pur riconoscendo il titolo di proprietà dell'attore, opponga di essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 695 del 16 febbraio 1977
«L'azione negatoria servitutis e l'azione di rivendicazione, pur avendo quale presupposto comune il diritto di proprietà, differiscono nei requisiti e nel contenuto. Nella prima l'attore, proprietario e possessore di un immobile, tende ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1460 del 23 aprile 1976
«L'azione negatoria, di cui all'art. 949 c.c., si distingue dalla rivendica e dall'azione di accertamento della proprietà perché l'oggetto principale del giudizio, instaurato con tale azione, non è la sussistenza del diritto di proprietà...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12233 del 19 agosto 2002
«L'azione negatoria servitutis tende alla negazione di qualsiasi diritto, anche dominicale, affermato dal terzo sulla cosa dell'attore, e dunque non soltanto all'accertamento dell'inesistenza della pretesa servitù, ma anche al conseguimento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4366 del 27 marzo 2002
«In tema di azione negatoria di servitù, poiché la titolarità del bene si pone come requisito di legittimazione attiva, qualora il convenuto la contesti, la parte che agisce ha l'onere di provare il suo diritto di proprietà nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2982 del 29 marzo 1999
«Esercitata l'azione negatoria per sentir dichiarare l'inesistenza di un diritto di servitù sul fondo dell'attore, qualora il convenuto eccepisca di essere egli stesso proprietario del fondo che si assume gravato, oggetto del giudizio è...»