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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 15272 del 21 luglio 2015
«In tema di separazione personale, allorché il giudice del merito abbia revocato il diritto di abitazione nella casa coniugale (nella specie, per raggiunta autosufficienza economica del figlio della coppia), la modifica dell'ammontare dell'assegno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18075 del 25 luglio 2013
«La legittimazione del genitore a richiedere "iure proprio" all'ex coniuge separato o divorziato la revisione del contributo per il mantenimento del figlio maggiorenne, non ancora autosufficiente economicamente, va esclusa in difetto del requisito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25248 del 8 novembre 2013
«Lo stato di bisogno, quale presupposto del diritto agli alimenti previsto dall'art. 438 c.c., esprime l'impossibilità per il soggetto di provvedere al soddisfacimento dei suoi bisogni primari, quali il vitto, l'abitazione, il vestiario, le cure...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14687 del 27 giugno 2014
«In tema di diritto di abitazione, il limite sancito dall'art. 1022 cod. civ. riguardo ai bisogni del titolare e della sua famiglia non deve essere inteso in senso quantitativo, che imporrebbe l'ardua determinazione della parte di casa necessaria a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6637 del 1 aprile 2015
«In tema di servitù di passaggio per uso agricolo, al fine di valutare l'aggravamento agli effetti dell'art. 1067 c.c., occorre far riferimento alla nozione di attività agricola contenuta nell'art. 2135 c.c., non risolvendosi in un'alterazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 50606 del 16 dicembre 2013
«La fonte dell'obbligo giuridico di impedire l'evento può consistere anche in un'assunzione volontaria ed unilaterale dei compiti di tutela fondata su un comportamento concludente dell'agente, consistente nella presa in carico del bene protetto....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37088 del 15 ottobre 2002
«In tema di operatività dello stato di necessità (art. 54 c.p.) con riferimento al reato di costruzione abusiva — premesso che per danno grave alla persona deve intendersi ogni danno grave ai suoi diritti fondamentali, ivi compreso quello...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11030 del 2 dicembre 1997
«In tema di operatività dello stato di necessità (art. 54 c.p.) con riferimento al reato di costruzione abusiva — premesso che per danno grave alla persona deve intendersi ogni danno grave ai suoi diritti fondamentali, ivi compreso quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40058 del 28 ottobre 2008
«Nel delitto tentato gli atti diretti in modo non equivoco a commettere un reato possono essere esclusivamente gli atti esecutivi, ossia gli atti tipici, corrispondenti, anche solo in minima parte, alla descrizione legale di una fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16313 del 12 maggio 2006
«L'estensione al tentativo delle circostanze previste per il corrispondente delitto consumato comporta un problema di semplice compatibilità logico-giuridica, che va verificata in concreto tenuto conto della tipologia dell'aggravante contestata....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 53590 del 23 dicembre 2014
«Per "reati della stessa indole" ai sensi dell'art. 101 c.p. devono intendersi non soltanto quelli che violano una medesima disposizione di legge, ma anche quelli che, pur essendo previsti da testi normativi diversi, presentano nei casi concreti -...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44633 del 5 novembre 2013
«In tema di detenzione di sostanze stupefacenti, la distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel reato va individuata nel fatto che, mentre la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente passivo, inidoneo ad apportare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3970 del 5 aprile 1994
«In tema di reato di abitazione di immobile senza il preventivo rilascio di licenza di abitabilità, di cui all'art. 221 del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, è inapplicabile l'amnistia, qualora il proprietario abbia dato in locazione l'immobile ben...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9489 del 20 ottobre 1993
«In tema di detenzione illegale di armi, ai fini della configurabilità del concorso nel reato a carico di chi abbia dato ospitalità o rifugio nella propria abitazione ad un soggetto armato, senza per ciò acquisire la diretta disponibilità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 233 del 1 marzo 1993
«La collocazione di un oggetto, e quindi anche di un'arma, all'interno di un'abitazione in una posizione che lo renda percepibile a tutti gli occupanti dell'alloggio, porta necessariamente a concludere che ciascuno di essi ha consapevolezza della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12543 del 25 marzo 2015
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante prevista dall'art. 114, comma terzo cod.pen., non è sufficiente che il maggiorenne abbia prospettato al minore la semplice idea del reato, ma occorre che il determinatore abbia fatto insorgere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12513 del 20 settembre 1990
«In tema di responsabilità del compartecipe ex art. 116 c.p., poiché non può considerarsi imprevedibile il fatto che l'esecutore di un furto in una casa di abitazione operi la sottrazione di armi ivi custodite e, quindi, le detenga e le porti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28079 del 2 luglio 2015
«In tema di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, il profilo oggettivo caratterizzante il reato è costituito dall'attualità del possesso degli strumenti atti allo scasso, che non presuppone, però, un rapporto di contiguità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38073 del 16 ottobre 2007
«In tema di getto pericoloso di cose, nel caso di emissioni di fumi, gas o vapori atti ad offendere o molestare le persone, la prova del superamento del limite di tollerabilità deve essere determinato di volta in volta dal giudice, anche mediante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10336 del 15 novembre 1993
«Pur non essendovi l'obbligo (giuridico e penalmente sanzionato) di tenere pulita la propria abitazione, tuttavia l'art. 674 c.p. vieta di tenerla talmente sporca da arrecare molestia o disturbo, mediante esalazioni maleodoranti, alle persone che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8386 del 24 luglio 1992
«Con riferimento alla contravvenzione di getto pericoloso di cose, previsto dall'art. 674 c.p., il «versamento» concerne materie liquide e può avvenire per mano dell'agente o in qualsiasi altro modo da lui posto in essere o lasciato dolosamente o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5580 del 15 novembre 1995
«Ai fini dell'applicazione dell'ultimo comma dell'art. 240 c.p. — in base al quale la confisca obbligatoria prevista dal comma 2 della medesima disposizione non si applica a quelle cose che appartengono a persona estranea al reato quando la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12408 del 17 settembre 1990
«Commette peculato il pubblico ufficiale, che, avvalendosi della propria funzione, impiega a scopi privati l'opera di persone addette alla P.A., distogliendole dai compiti istituzionali, in modo che ne derivi un ostacolo al raggiungimento degli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34106 del 15 settembre 2011
«Integra il tentativo di concussione per induzione la condotta dell'ufficiale giudiziario il quale, dopo essersi introdotto nell'abitazione della vittima per eseguire un pignoramento mobiliare, solleciti la stessa a dargli o promettergli delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36364 del 12 settembre 2003
«Integra il reato di calunnia l'indicazione delle circostanze di fatto diverse e più gravi di quelle realmente verificatesi. (Fattispecie in cui la moglie aveva accusato il marito di non aver mai in alcun modo contribuito al mantenimento dei figli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6587 del 18 febbraio 2010
«Non sussiste alcuna incompatibilità tra la circostanza aggravante prevista dall'art. 61 n. 11 c.p. (abuso di autorità o di particolari relazioni) e quella specifica di cui all'art. 577 n. 1 dello stesso codice (abuso del rapporto di paternità),...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9088 del 7 settembre 1991
«La commissione di un furto in un appartamento in tempo di notte, approfittando del sonno delle persone che lo occupano, integra gli estremi dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 5 c.p., sia a causa della ridotta vigilanza pubblica che in queste...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27044 del 13 luglio 2010
«Integra la circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11 c.p., in quanto ricompreso nella nozione di abuso di relazioni domestiche, il rapporto di abituale frequentazione dell'abitazione della vittima da parte del reo.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6433 del 11 febbraio 2008
«La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11 c.p. (sub specie dell'approfittamento della relazione domestica) è configurabile anche nel caso di presenza non momentanea dell'agente nel medesimo luogo idoneo allo svolgimento della vita...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 21875 del 30 maggio 2001
«La circostanza aggravante dell'abuso di relazione di coabitazione è configurabile anche se, prima dell'esecuzione dell'illecito, lo stato di coabitazione sia cessato per la morte del coabitante, atteso che la ratio legis è quella di punire più...»