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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11155 del 4 luglio 2012
«Qualora il curatore fallimentare di una società di capitali eserciti l'azione di responsabilità verso l'ex amministratore imputato di "mala gestio" (nella specie, per violazione del divieto di nuove operazioni dopo la perdita del capitale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7902 del 28 marzo 2013
«In tema di società di capitali, ed ai fini dell'accertamento della sussistenza del vincolo di collaborazione continuativa previsto dall'art. 2399 c.c. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore al d.l.vo 17 gennaio 2003, n. 6) come...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3820 del 15 febbraio 2013
«In tema di fusione per incorporazione, l'art. 2504 bis c.c. nel testo modificato dal d.l.vo n. 6 del 2003, nel prevedere la prosecuzione dei rapporti giuridici, anche processuali, in capo al soggetto unificato quale centro unitario di imputazione...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 12136 del 17 maggio 2013
«Il concetto di luogo di esercizio dell'impresa di cui agli artt. 2564 e 2568 cod. civ., ai fini della tutela in caso di confondibilità fra imprese, non va inteso con esagerato valore restrittivo, dovendosi badare anche agli sviluppi potenziali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6226 del 13 marzo 2013
«In tema di concorrenza sleale, il carattere essenziale e tipico dell'azione inibitoria ex art. 2599 cod. civ. è quello di apprestare una tutela giurisdizionale preventiva rivolta verso il futuro. Ne consegue che la pronuncia di inibitoria implica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 555 del 12 gennaio 2012
«L'elemento oggettivo del reato di illecita influenza sull'assemblea - art. 2636 c.c. nel testo introdotto dalla L. n. 61 del 2000 - è integrato da qualsiasi operazione che artificiosamente consenta di alterare la formazione delle maggioranze...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13282 del 26 luglio 2012
«Nella verifica del passivo fallimentare, l'accertamento dell'anteriorità della data della scrittura privata che documenta la pretesa creditoria è soggetto alle regole dell'art. 2704, primo comma, c.c., essendo il curatore terzo rispetto ai...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4213 del 20 febbraio 2013
«In sede di formazione dello stato passivo il curatore deve considerarsi terzo rispetto al rapporto giuridico posto a base della pretesa creditoria fatta valere con l'istanza di ammissione, conseguendone l'applicabilità della disposizione contenuta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6547 del 14 marzo 2013
«Il bilancio di una società di capitali regolarmente approvato, al pari dei libri e delle scritture contabili dell'impresa soggetta a registrazione, fa prova, ai sensi dell'art. 2709 c.c., in ordine ai debiti della società medesima, il cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6501 del 26 aprile 2012
«I libri contabili che il datore di lavoro privato è obbligato a tenere, cioè il libro matricola e il libro paga, previsti dagli artt. 20 e 21 del d.p.r. n. 1124 del 1965 (sostituiti dal libro unico del lavoro ai sensi dell'art. 39 del d.l. n. 112...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9522 del 12 giugno 2012
«In tema di prove documentali e di scritture contabili delle imprese, perchè il giudice eserciti legittimamente i suoi poteri istruttori officiosi (tra i quali quello di esibizione previsto dall'art. 2711 c.c. ) occorre che la parte onerata dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9526 del 12 giugno 2012
«I limiti legali di ammissibilità della prova orale non operano quando la prova sia diretta non già a contestare il contenuto di un documento, ma a renderne esplicito il significato; in particolare il divieto dell'ammissione della prova...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12248 del 20 maggio 2013
«Il ricorso alla presunzione deve ritenersi consentito al giudice alla sola condizione che i fatti su cui essa si fonda siano stati allegati e possano ritenersi provati, potendo il giudice avvalersene, in presenza di tale evenienza, senza apposita...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 23096 del 14 dicembre 2012
«I requisiti di gravità, precisione e concordanza, richiesti dall'art. 2729 c.c. perché gli indizi possano assurgere al rango di prova presuntiva debbono valutarsi con riferimento ai fatti noti, dai quali risalire con deduzioni logiche ai fatti...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9108 del 6 giugno 2012
«In tema di prova per presunzioni, il giudice, posto che deve esercitare la sua discrezionalità nell'apprezzamento e nella ricostruzione dei fatti in modo da rendere chiaramente apprezzabile il criterio logico posto a base della selezione delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7015 del 8 maggio 2012
«Le dichiarazioni rese in giudizio dal difensore, contenenti affermazioni relative a fatti sfavorevoli al proprio rappresentato e favorevoli all'altra parte, non hanno efficacia di confessione, ma possono essere utilizzate dal giudice come elementi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2721 del 5 febbraio 2013
«Le circostanze sfavorevoli all'attore, riportate nell'atto di citazione, in quanto atto di parte, sono necessariamente addotte con "animus confitendi" e costituiscono, quindi, confessione stragiudiziale nei confronti di colui al quale l'atto è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5148 del 30 marzo 2012
«Il giudicato implicito su questione preliminare di merito non può ritenersi formato quando dalla motivazione della sentenza risulti che l'evidenza di una soluzione abbia assorbito ogni altra valutazione ed abbia indotto il giudice a decidere "per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4241 del 20 febbraio 2013
«La sentenza passata in giudicato, anche quando non possa avere l'effetto vincolante di cui all'art. 2909 cod. civ., può avere comunque l'efficacia riflessa di prova o di elemento di prova documentale in ordine alla situazione giuridica che abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 924 del 16 gennaio 2013
«Nell'ipotesi di detenzione di un immobile pignorato in forza di titolo non opponibile alla procedura esecutiva ai sensi dell'art. 2913 c.c. (nella specie, preliminare di vendita successivo alla trascrizione del pignoramento del bene), è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8686 del 10 aprile 2013
«In tema di contratto preliminare di compravendita ed in ipotesi di fallimento del promittente alienante, il diritto del curatore di sciogliersi dal contratto, sancito dall'art. 72 legge fall. (nel testo, vigente "ratione temporis", anteriore alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21248 del 29 novembre 2012
«A norma dell'art. 2944 c.c., la prescrizione è interrotta dal riconoscimento del diritto da parte di colui contro il quale il diritto stesso può essere fatto valere, e, pertanto, il riconoscimento deve provenire dal soggetto che abbia poteri...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7097 del 9 maggio 2012
«Ai fini dell'interruzione della prescrizione, l'intimazione scritta ad adempiere può essere validamente effettuata non solo da un legale che si dichiari incaricato dalla parte, ma anche da un mandatario o da un incaricato, alla sola condizione che...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4942 del 28 marzo 2012
«Ai fini dell'individuazione del regime di prescrizione applicabile ai crediti retributivi, il presupposto della stabilità del rapporto di lavoro deve essere verificato in relazione al concreto atteggiarsi del rapporto stesso nel corso del suo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6459 del 17 febbraio 2012
«Il giudice della misura cautelare, nell'emettere una nuova misura per gli stessi fatti che fondavano la misura precedente, deve indicare specificamente i nuovi elementi indizianti, mentre quello del riesame deve motivatamente spiegare perché non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6496 del 26 marzo 1999
«Una volta che l'imputato raggiunto da provvedimento coercitivo sia stato tempestivamente interrogato dal giudice, non è necessario procedere a nuovo interrogatorio a seguito di nuovo provvedimento coercitivo emesso dopo la declaratoria di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2016 del 7 luglio 1995
«È ammissibile il rimedio del riesame avverso il provvedimento con il quale il giudice competente dispone in tema di misure cautelari, ai sensi dell'art. 27 c.p.p., dopo che analogo rimedio è stato esperito, con esito negativo, avverso l'ordinanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 335 del 8 maggio 1998
«Ai fini della qualificazione di un atto giuridico processuale deve aversi riguardo alla volontà che risulta espressa dall'atto e alla caratterizzazione sia formale che sostanziale del medesimo. (Nell'affermare il principio la Corte di cassazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4713 del 19 dicembre 1996
«Il giudice competente a pronunciarsi sulla revoca della misura cautelare — e quello adito in sede di appello sulla medesima questione — non incontra alcuna preclusione, quanto all'accertamento della carenza originaria e preesistente di indizi o di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4736 del 7 maggio 1996
«In tema di presentazione della richiesta di riesame, il rinvio «alle forme» previste dall'art. 582 c.p.p., effettuato dal comma 4 dell'art. 309 c.p.p. - applicabile, ai sensi dell'art. 310, comma 2, c.p.p., anche al procedimento d'appello -...»