-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2824 del 22 aprile 1986
«Il sottottetto di un edificio può considerarsi pertinenza dell'appartamento sito all'ultimo piano solo quando assolva l'esclusiva funzione di isolare e proteggere l'appartamento stesso dal caldo, dal freddo e dall'umidità, tramite la creazione di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4782 del 23 ottobre 1978
«Il lastrico solare di un edificio condominiale, che sia stato venduto dal costruttore ed originario proprietario dell'intero edificio come area interamente edificabile, in forza di valido titolo opponibile agli acquirenti delle altre unità...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15444 del 10 luglio 2007
«Le scale, essendo elementi strutturali necessari alla edificazione di uno stabile condominiale e mezzo indispensabile per accedere al tetto e al terrazzo di copertura, conservano la qualità di parti comuni, così come indicato nell'art. 1117 c.c.,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3968 del 7 maggio 1997
«In un edificio in condominio, le scale — oggetto di proprietà comune a norma dell'art. 1117 n. 1 c.c., se il contrario non risulta dal titolo — comprendono l'intera relativa «cassa», di cui costituiscono componenti essenziali ed inscindibili le...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1357 del 22 febbraio 1996
«A norma dell'art. 1117, n. 1, c.c., le scale di un edificio condominiale, anche se più di una e poste concretamente al servizio di parti diverse dell'edificio stesso, vanno sempre considerate, in assenza di un contrario titolo negoziale, di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2324 del 1 marzo 1995
«La norma di cui all'art. 1117 c.c., che include le scale tra le cose che si presumono comuni, ove non risulti espressamente dal titolo, non è limitata all'ipotesi di edifici divisi per piano, ma applicabile, per analogia, anche quando si tratti di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4986 del 15 novembre 1977
«Ai sensi dell'art. 1117 c.c., il portone d'ingresso, che sia strutturalmente e funzionalmente destinato al servizio di due corpi di fabbrica, appartenenti a proprietari diversi, ma costituenti un'unica entità immobiliare, deve presumersi oggetto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3486 del 4 agosto 1977
«In un edificio condominiale, l'area costituita dalla proiezione delle scale, sulle verticali in alto e in basso, si presume comune, a norma dell'art. 1117 c.c., e tale presunzione può essere vinta soltanto da un titolo contrario, il quale non è...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1027 del 14 marzo 1977
«In difetto di titolo contrario, ove un'area dell'edificio condominiale debba presumersi di proprietà comune, per effetto della utilità che i condomini ne traggono, la medesima presunzione deve valere anche per la scala (dell'edificio stesso) che...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4299 del 16 dicembre 1974
«I pianerottoli, quali componenti essenziali delle scale comuni, sono per presunzione di legge — salvo diverso titolo — comuni tra tutti i condomini. Essi non possono essere, quindi, incorporati nell'appartamento di proprietà esclusiva del singolo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4350 del 7 aprile 2000
«Il cavedio — talora denominato chiostrina, vanella o pozzo luce — è un cortile di piccole dimensioni, circoscritto dai muri perimetrali e dalle fondamenta dell'edificio comune, destinato prevalentemente a dare aria e luce a locali secondari (quali...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11283 del 10 novembre 1998
«In mancanza di titolo, la natura del diritto su di un manufatto dipende dalla struttura o destinazione all'uso o al servizio dei piani o delle porzioni di piano del fabbricato condominiale; pertanto se un cortile dà aria e luce a questo ed ha la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11435 del 19 novembre 1993
«In un edificio in condominio le chiostrine, vale a dire i cortili interni destinati a dare aria e luce a determinati piani o porzioni di piano, attribuite per titolo in proprietà esclusiva ai proprietari dei piani superiori, raffigurano beni...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4625 del 3 agosto 1984
«La presunzione di proprietà comune posta dall'art. 1117 c.c. si applica per analogia anche ai cortili che si trovino fra edifici strutturalmente autonomi ed appartenenti a proprietari diversi e siano obiettivamente destinati a dare aria e luce ai...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 318 del 18 gennaio 1982
«La presunzione di proprietà comune dei cortili, dettata dall'art. 1117 c.c. in materia di condominio, è applicabile anche nel caso in cui un cortile sia circondato da edifici appartenenti a proprietari diversi. A vincere la presunzione di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17397 del 30 agosto 2004
«In tema di condominio, la trasformazione in tutto o in parte di un bene comune (nella specie, locali destinati a portineria ed alloggio del portiere) in bene di proprietà esclusiva di uno dei condomini può essere validamente deliberata — in...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11068 del 24 ottobre 1995
«Le parti dell'edificio condominiale (locali per la portineria e per l'alloggio del portiere ecc.) indicate al n. 2 dell'art. 1117 c.c. — che al pari di quelle indicate ai nn. 1 e 3 dello stesso articolo sono oggetto di proprietà comune se il...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4391 del 10 maggio 1996
«A meno che non risulti diversamente dal titolo, l'intercapedine creata dal costruttore tra il muro di contenimento del terreno che circonda i piani interrati o seminterrati dell'edificio ed il muro che delimita questi piani deve considerarsi...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4392 del 10 maggio 1996
«Il vincolo pertinenziale non può dipendere solo dalla relazione di servizio esistente di fatto tra i due beni, essendo necessario anche che vi sia un valido atto di destinazione del soggetto legittimato (art. 817 c.c.); ne consegue che il...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9231 del 29 agosto 1991
«Con riguardo ad edificio in condominio, una canna fumaria, anche se ricavata nel vuoto di un muro comune, non è necessariamente di proprietà comune, ben potendo appartenere ad uno solo dei condomini, se sia destinata a servire esclusivamente...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1030 del 14 marzo 1977
«L'art. 1117 n. 3, c.c., elenca, in via del tutto esemplificativa, le opere, le installazioni e i manufatti di qualunque genere che servono all'uso comune e che il legislatore ha voluto comuni ai proprietari dei diversi piani o porzioni di piano di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12128 del 2 luglio 2004
«In tema di rinuncia di un condomino al diritto sulle cose comuni, vietata dall'art. 1118 c.c., la cessione della proprietà esclusiva non può essere separata dal diritto sui beni comuni soltanto quando le cose comuni e i piani o le porzioni di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1004 del 22 gennaio 2004
«Costituisce innovazione, vietata ai sensi dell'art. 1120 secondo comma c.c., e, come tale, affetta da nullità, l'assegnazione nominativa da parte del condominio a favore di singoli condomini di posti fissi nel cortile comune per il parcheggio...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8292 del 19 giugno 2000
«In tema di oneri condominiali, la funzione ed il fondamento delle spese occorrenti per la conservazione dell'immobile si distinguono dalle esigenze che presiedono alle spese per il godimento dello stesso, come è dato evincere, in via di principio...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1033 del 29 gennaio 2000
«In tema di condominio di edifici, al fine della ripartizione delle spese comuni, perché sia giustificata l'adozione di un criterio di ripartizione diverso da quello fissato in via generale dall'art. 1123 c.c. e commisurato alla quota di proprietà...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7353 del 9 agosto 1996
«L'efficacia di una convenzione con la quale, ai sensi dell'art. 1123, primo comma, c.c., si deroga al regime legale di ripartizione delle spese non si estende, in base all'art. 1372 c.c., agli aventi causa a titolo particolare degli originari...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27292 del 9 dicembre 2005
«La deliberazione dell'assemblea condominiale di ripartizione della spesa, finalizzata alla riscossione dei conseguenti oneri dei singoli condomini, costituisce titolo di credito del condominio e, di per sé, prova l'esistenza di tale credito,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2489 del 22 aprile 1982
«L'acquirente di appartamento condominiale è tenuto al pagamento delle spese comuni scaturenti da delibera assembleare antecedente all'acquisto (quale deve considerarsi la decisione presa alla unanimità dei condomini, mediante sottoscrizione di un...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6844 del 16 dicembre 1988
«L'art. 1123 c.c., nel consentire la deroga convenzionale ai criteri di ripartizione legale delle spese condominiali, non pone alcun limite alle parti, con la conseguenza che deve ritenersi legittima non solo una convenzione che ripartisca le spese...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4653 del 23 maggio 1990
«Il proprietario di appartamenti o locali di un edificio condominiale, ancorché questi non usufruiscano del servizio prodotto dall'impianto di riscaldamento centrale, che sia, però, potenzialmente idoneo a riscaldarli, è comproprietario di tale...»