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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1411 del 10 febbraio 1987
«In materia di appalto, allorquando il committente, anziché portare a compimento l'opera, sia pure difformemente dalla originaria previsione, abbia dato disdetta del contratto, lasciando l'opera stessa incompleta e sottraendo, così, all'appaltatore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13841 del 9 giugno 2010
«In tema di locazione, non può ravvisarsi la responsabilità del locatore, in relazione agli obblighi sullo stesso incombenti ai sensi dell'art. 1576 c.c. ed avuto riguardo al successivo art. 1578, qualora il conduttore invochi la risoluzione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4514 del 14 luglio 1980
«L'istituto della revisione del prezzo dell'appalto, disciplinato dall'art. 1664 c.c., si applica integralmente anche agli appalti di servizi, e quindi la revisione deve essere riconosciuta solo nel caso di variazioni dei costi superiori al decimo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8519 del 5 aprile 2007
«In tema di appalti pubblici, per effetto dell'art. 3 del decreto legge 11 luglio 1992, n. 333, convertito con modificazioni dalla legge 8 agosto 1992, n. 359, che ha generalizzato l'esclusione, già prevista dall'art. 33, comma terzo, della legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10141 del 14 ottobre 1998
«In tema di contratto di appalto, il diritto dell'appaltatore al corrispettivo non sorge al momento della stipulazione del contratto, ma solo dopo e a causa dell'esecuzione (totale o parziale, secondo le specifiche previsioni) dei lavori; ne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1320 del 30 gennaio 2001
«L'impegno dell'appaltatore di eliminare i vizi dell'opera oggetto del contratto di appalto comporta l'assunzione di una nuova obbligazione, sempre di garanzia, diversa ed autonoma rispetto a quella originaria, svincolata dai termini di decadenza e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 939 del 26 gennaio 1995
«Si ha molestia di fatto - contro la quale il locatore non è tenuto a garantire il conduttore, ai sensi del comma 2 dell'art. 1585 c.c. - qualora il pregiudizio al conduttore medesimo derivi da un atto illecito aquiliano del terzo, senza che venga...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14598 del 9 novembre 2000
«Il requisito di novità della prova per la sua ammissione in appello (art. 345 c.p.c., testo previgente) sussiste quando venga dedotto un mezzo di prova diverso da quello assunto in prime cure o allorché, pur trattandosi dello stesso mezzo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2562 del 2 febbraio 2009
«In materia contrattuale, pur essendo l'obbligo di restituzione della prestazione ricevuta un effetto naturale della risoluzione del contratto, non di meno sul piano processuale è necessario che la parte proponga specifica domanda ai fini di detti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5250 del 15 marzo 2004
«La garanzia dell'appaltatore per le difformità ed i vizi dell'opera si configura non come una garanzia in senso tecnico, ma come un' esplicazione particolare della comune responsabilità per inadempimento, attuabile — a scelta del committente — con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3454 del 12 aprile 1996
«Anche in presenza dei presupposti per domandare la risoluzione del contratto di appalto, il committente può limitarsi a chiedere l'eliminazione, a spese dell'appaltatore, delle difformità o dei vizi da cui l'opera risulta affetta, pure se tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5051 del 3 marzo 2009
«In tema di responsabilità del conduttore per il ritardato rilascio di immobile locato, il maggior danno, di cui all'art. 1591 cod. civ., deve essere provato in concreto dal locatore secondo le regole ordinarie, e, quindi, anche mediante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2777 del 24 febbraio 2003
«In tema di locazione, l'azione del conduttore volta ad ottenere, ai sensi dell'art. 1592 c.c., l'indennità per i miglioramenti apportati alla cosa locata, non può essere proposta prima dell'avvenuta riconsegna del bene locato al locatore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11324 del 10 novembre 1998
«Poiché la sublocazione comporta la nascita di un rapporto obbligatorio derivato la cui sorte dipende da quella del rapporto principale di conduzione, la sentenza pronunciata per qualsiasi ragione (nullità, risoluzione, scadenza della locazione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11895 del 13 maggio 2008
«In tema di locazione, il trasferimento a titolo particolare della cosa locata comporta, sul piano sostanziale, in base all'art. 1599 c.c., il subentro nella posizione del locatore dell'acquirente all'alienante nel rapporto locatizio e produce, sul...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23489 del 19 novembre 2010
«L'azione diretta proposta dal dipendente dell'appaltatore contro il committente per conseguire quanto gli è dovuto, fino alla concorrenza del debito che il committente ha verso l'appaltatore al momento della proposizione della domanda, è prevista...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11607 del 4 settembre 2000
«L'azione diretta esercitata ex art. 1676 c.c. dall'ausiliare dell'appaltatore contro il committente è pienamente distinta e autonoma rispetto a quella che, eventualmente, venga simultaneamente proposta nei confronti dell'appaltatore — datore di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 698 del 21 gennaio 1995
«Nel trasporto di merci concordato dal mittente con un unico vettore, il quale si avvalga per l'esecuzione del contratto di un altro vettore con il quale stipuli un contratto di subtrasporto (ipotesi diversa da quella del trasporto cumulativo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6557 del 10 giugno 1991
«In tema di trasporto cumulativo, mentre per la stipulazione del relativo contratto non è richiesta la partecipazione di tutti i vettori ma le volontà in senso adesivo da parte dei vettori successivi al primo può essere manifestata anche dopo la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3706 del 18 aprile 1994
«Per il mandato a stipulare una compravendita immobiliare, essendo la forma scritta richiesta ad substantiam è necessario che risultino per iscritto sia la proposta del mandante che l'accettazione del mandatario, anche se non espresse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3103 del 4 marzo 2002
«In materia di responsabilità precontrattuale, la domanda proposta contro una pluralità di responsabili attiene a cause scindibili, atteso che la responsabilità in questione ha natura extracontrattuale e solidale. Ne consegue che, nel caso di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3557 del 25 ottobre 1975
«Le norme di cui agli artt. 1728 e 1729 c.c., che prevedono l'ultrattività del mandato nel caso di morte del mandante, non riguardano soltanto i rapporti interni fra mandante ed il mandatario (o gli eredi), ma vincolano, altresì, il terzo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1323 del 6 aprile 1977
«Il commissionario a vendere, il quale agisce per conto del committente, ma in nome proprio, assume, nei rapporti con il terzo acquirente, la veste di unico titolare dei diritti e degli obblighi nascenti dal contratto di compravendita, a cui rimane...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7556 del 13 agosto 1997
«Affinché lo spedizioniere, che normalmente è obbligato a concludere con altri in nome proprio e per conto di colui che gli ha conferito l'incarico, il contratto di trasporto, acquisti la veste di spedizioniere-vettore a norma dell'art. 1741 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6482 del 1 aprile 2004
«Nel contratto di agenzia la prestazione dell'agente consiste in atti di contenuto vario e non predeterminato che tendono tutti alla promozione della conclusione di contratti in una zona determinata per conto del preponente, quali il compito di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4741 del 28 aprile 1995
«L'erogazione a titolo di concorso spese prevista, ex art. 5 dell'Aec 20 giugno 1956, reso efficace erga omnes con D.P.R. n. 145 del 1961, a favore dell'agente con riguardo ai contratti stornati e cioè accettati, ma non eseguiti dal preponente,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3341 del 26 luglio 1977
«Poiché l'agente ha, di norma, soltanto il compito di stimolare le proposte contrattuali da parte dei clienti e trasmetterle al preponente, a cui spetta — in modo esclusivo — di accettarle o meno, egli può ricevere e trasmettere una proposta di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8374 del 7 aprile 2009
«In tema di mediazione, il mediatore deve comportarsi in modo da non ingenerare equivoci sulla veridicità delle notizie rilevanti per la conclusione dell'affare, non potendo limitarsi a riferirle senza averne controllato la rispondenza a realtà,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4196 del 6 maggio 1996
«A norma dell'art. 1755 c.c., l'affare che costituisce il diritto alla provvigione del mediatore è quello che dal mediatore stesso è stato proposto alle parti, sicché, nel caso che queste ultime concludano successivamente un affare diverso da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13590 del 21 luglio 2004
«Al fine di riconoscere al mediatore il diritto alla provvigione, l'affare deve ritenersi concluso quando, tra le parti poste in relazione dal mediatore medesimo, si sia costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna di esse ad agire per la...»