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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4774 del 6 marzo 2006
«L'illecito del datore di lavoro nei confronti del lavoratore consistente nell'osservanza di una condotta protratta nel tempo e con le caratteristiche della persecuzione finalizzata all'emarginazione del dipendente (c.d. mobbing) — che rappresenta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5221 del 7 marzo 2007
«In tema di danno esistenziale dedotto dal lavoratore nei confronti del datore di lavoro — di natura non meramente emotiva ed interiore, ma oggettivamente accertabile, provocato sul fare areddituale del soggetto, che alteri le sue abitudini e gli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5 del 2 gennaio 2002
«Ai fini della individuazione di un rapporto causale fra la condotta del datore di lavoro e l'infortunio lavorativo, necessario a configurare la responsabilità del primo ai sensi dell'art. 2087 c.c., assumono rilevanza non soltanto gli eventi che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 29323 del 15 dicembre 2008
«In materia di prevenzione dagli infortuni sul lavoro, il d.P.R. n. 547 del 27 aprile 1955, con indicazioni che hanno trovato conferma nel sistema delineato dal d.lgs. n. 626 del 19 settembre 1994, prevede una distribuzione di responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9817 del 14 aprile 2008
«In materia di responsabilità datoriale nei confronti del lavoratore per danni da infortunio sul lavoro a causa di inadempimento all'obbligo contrattuale di sicurezza (art. 2087 c.c.) si applicano le regole civilistiche sull'inadempimento (art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2930 del 14 febbraio 2005
«In tema di infortuni sul lavoro, la responsabilità per la mancata adozione delle misure idonee a tutelare l'integrità fisica del lavoratore, derivante dall'art. 2087 c.c., impone all'imprenditore l'obbligo di adottare nell'esercizio dell'impresa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16253 del 19 agosto 2004
«In tema di responsabilità per gli infortuni sul lavoro, deve escludersi la responsabilità del datore di lavoro in tutti i casi in cui il comportamento abnorme del lavoratore sia di per sè solo sufficiente a determinare l'evento, essendo necessaria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12253 del 20 agosto 2003
«La responsabilità dell'imprenditore per la mancata adozione delle misure idonee a tutelare l'integrità fisica del lavoratore discende sia da norme specifiche, sia dalla norma di ordine generale dell'art. 2087, c.c., che impone all'imprenditore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9304 del 26 giugno 2002
«Ancorché il datore di lavoro sia responsabile ex art. 2087 c.c. dell'infortunio occorso al lavoratore nel luogo ed in costanza di lavoro non solo quando omessa di adottare le idonee misure protettive ma anche quando ometta esclusivamente di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9016 del 20 giugno 2002
«In tema di responsabilità per gli infortuni sul lavoro, poiché, secondo l' id quod plerunque accidit , i dipendenti (pur per imprudenza, negligenza o inesperienza) si muovono nell'ambito dell'azienda in maniera occasionale e anche al di fuori del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7367 del 30 maggio 2001
«In tema di infortuni sul lavoro, il rischio elettivo — che ricorre quando l'evento lesivo è ricollegabile ad una particolare situazione nella quale il lavoratore è venuto a trovarsi per scelta volontaria, puramente arbitraria, che lo ha indotto ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1331 del 17 febbraio 1999
«Poiché gli obblighi che l'art. 2087 c.c. impone al datore di lavoro in tema di tutela delle condizioni di lavoro si estendono, nella fase dinamica dell'espletamento della prestazione, ai comportamenti necessari per prevenire possibili incidenti,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7636 del 19 agosto 1996
«Le norme dettate in tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, tese ad impedire l'insorgenza di situazioni pericolose, sono dirette a tutelare il lavoratore non solo dagli incidenti derivanti dalla sua disattenzione, ma anche da quelli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16003 del 19 luglio 2007
«Il lavoratore che agisca nei confronti del datore di lavoro per il risarcimento integrale del danno patito a seguito di infortunio sul lavoro ha l'onere di provare il fatto costituente l'inadempimento e il nesso di causalità materiale tra...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12445 del 25 maggio 2006
«Posta la natura contrattuale della responsabilità incombente sul datore di lavoro in relazione al disposto dell'art. 2087 c.c., sul piano della ripartizione dell'onere probatorio al lavoratore spetta lo specifico onere di riscontrare il fatto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7272 del 30 marzo 2011
«La prescrizione del diritto al risarcimento del danno alla salute patito dal lavoratore in conseguenza della mancata adozione da parte del datore di adeguate misure di sicurezza delle condizioni di lavoro, ai sensi dall'art. 2087 c.c., decorre dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10551 del 3 luglio 2003
«Ai fini della qualificabilità come rapporto di pubblico impiego di un rapporto di lavoro prestato alle dipendenze di un ente pubblico non economico, rileva che il dipendente risulti effettivamente inserito nella organizzazione pubblicistica ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13728 del 14 ottobre 2000
«I rapporti di lavoro costituiti iure privatorum da un ente pubblico sono soggetti alla disciplina privatistica, con la conseguenza che, in ipotesi di licenziamento, anche quando il datore di lavoro sia un ente istituzionale territoriale (nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13311 del 6 ottobre 2000
«Per effetto dell'art. 37 della legge n. 300 del 1970, le norme dello statuto dei lavoratori vanno direttamente applicate alle vicende del rapporto di lavoro degli enti pubblici economici, nei limiti e con le salvezze di cui all'art. 40 della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9252 del 19 aprile 2010
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato, quando l'elemento dell'assoggettamento del lavoratore alle direttive altrui non sia agevolmente apprezzabile a causa della peculiarità delle mansioni (e, in particolare, della loro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2728 del 8 febbraio 2010
«Costituisce requisito fondamentale del rapporto di lavoro subordinato - ai fini della sua distinzione dal rapporto di lavoro autonomo - il vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26986 del 22 dicembre 2009
«In tema di distinzione tra rapporto di lavoro subordinato ed autonomo, l'organizzazione del lavoro attraverso disposizioni o direttive - ove le stesse non siano assolutamente pregnanti ed assidue, traducendosi in un'attività di direzione costante...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14868 del 24 giugno 2009
«Il lavoro subordinato è caratterizzato dall'obbligo del lavoratore di eseguire personalmente la prestazione e soltanto in via eccezionale, per la natura della prestazione stessa e con il consenso del datore di lavoro, è possibile che il lavoratore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11207 del 14 maggio 2009
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato, quando l'elemento dell'assoggettamento del lavoratore alle direttive altrui non sia agevolmente apprezzabile a causa della peculiare struttura organizzativa del datore di lavoro e del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1536 del 21 gennaio 2009
«Nel caso in cui la prestazione dedotta in contratto sia estremamente elementare, ripetitiva e predeterminata nelle sue modalità di esecuzione e, allo scopo della qualificazione del rapporto di lavoro come autonomo o subordinato, il criterio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 29000 del 10 dicembre 2008
«Un rapporto di lavoro subordinato può essere sostituito da uno di lavoro autonomo, ma a tal fine è necessario che all'univoca volontà delle parti di mutare il regime giuridico del rapporto si accompagni un effettivo mutamento delle modalità di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21380 del 7 agosto 2008
«Ai fini dell'individuazione delle caratteristiche strutturali del rapporto di lavoro subordinato è necessario che il giudice di merito accerti che siano a carico del datore di lavoro il rischio economico, l'onere dell'acquisto dei materiali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4500 del 27 febbraio 2007
«Elemento indefettibile del rapporto di lavoro subordinato — e criterio discretivo, nel contempo, rispetto a quello di lavoro autonomo — è la subordinazione, intesa come vincolo di soggezione personale del prestatore al potere direttivo del datore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13935 del 16 giugno 2006
«L'elemento della subordinazione (che si connota, soprattutto, per l'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, disciplinare e di controllo del datore di lavoro), che consente di distinguere il rapporto di lavoro di cui all'art. 2094 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7966 del 5 aprile 2006
«La subordinazione o meno del rapporto prescinde, di norma, dalla natura dell'attività lavorativa, attenendo, piuttosto, specificamente alla soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo, di controllo e disciplinare del datore di...»