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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5818 del 23 novembre 1985
«Il temporaneo difetto di giurisdizione del giudice ordinario, con riguardo a domande proposte nei confronti dell'impresa messa in liquidazione coatta amministrativa per far valere pretese creditorie, incluse quelle derivanti da un rapporto di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5817 del 23 novembre 1985
«Qualora il lavoratore subordinato impugni il licenziamento intimatogli dal commissario liquidatore di un'impresa messa in liquidazione coatta amministrativa, per ottenere il pagamento di mensilità retributive, a titolo di risarcimento del danno, e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4375 del 14 ottobre 1977
«Poiché nella liquidazione coatta amministrativa ogni credito verso l'impresa che vi è assoggettata dev'essere accertato dal commissario liquidatore nell'esercizio di un'attività amministrativa, si verifica un temporaneo difetto di giuridizione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17557 del 10 dicembre 2002
«In tema di procedura concorsuale relativa ad un istituto bancario, a norma dell'art. 95, comma terzo, legge fallimentare — applicabile anche alla liquidazione coatta amministrativa ai sensi dell'art. 201 della medesima legge, nonché alla speciale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5709 del 12 giugno 1990
«Nel caso di domanda inerente a credito nei confronti di impresa sottoposta a liquidazione coatta amministrativa, il principio, secondo il quale non si verifica temporanea improponibilità della domanda medesima, quando, prima dell'instaurazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 592 del 9 gennaio 2014
«In tema di bancarotta, la prescrizione inizia a decorrere dalla data della declaratoria di fallimento o dello stato di insolvenza e non dal momento della consumazione delle singole condotte poste in essere in precedenza.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15712 del 8 aprile 2014
«Ai fini della configurabilità del reato di bancarotta preferenziale è necessaria la violazione della "par condicio creditorum" nella procedura fallimentare (elemento oggettivo) e il dolo specifico costituito dalla volontà di recare un vantaggio al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1706 del 16 gennaio 2014
«In tema di concorso in bancarotta fraudolenta documentale, il dolo dell'"extraneus" nel reato proprio dell'amministratore consiste nella volontarietà della propria condotta di sostegno a quella dell'"intraneus", con la consapevolezza che essa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41333 del 18 dicembre 2006
«Al fine della configurabilità del concorso dell'extraneus nel delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione (art. 216 L. fall.) è necessario che sussista la consapevolezza del percettore della somma — versata dall'imprenditore, successivamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23675 del 20 marzo 2004
«Il ricevere regalie per somme non indifferenti dall'imprenditore o dall'amministratore di una società, qualora intervenga il fallimento degli stessi, realizza il concorso del soggetto estraneo nel reato di bancarotta per distrazione posto in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 50289 del 22 dicembre 2015
«La distrazione di somme da una società ammessa al concordato preventivo configura un'ipotesi di bancarotta fraudolenta postfallimentare in relazione alla quale la restituzione della somma distratta non realizza una forma di cosiddetta bancarotta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24324 del 5 giugno 2015
«In caso di fallimento, integra il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione l'appropriazione indebita da parte dell'amministratore di somme di spettanza della società, ancorché l'amministratore vanti un credito nei confronti della società...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17084 del 23 aprile 2015
«Il termine di prescrizione del reato di bancarotta preferenziale prefallimentare decorre dal momento in cui interviene la sentenza dichiarativa di fallimento.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30830 del 11 luglio 2014
«In tema di bancarotta fraudolenta per distrazione, anche l'esercizio di facoltà legittime, comprese nel contenuto di diritti riconosciuti dall'ordinamento, può costituire uno strumento di frode in danno dei creditori, in quanto la liceità di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11899 del 26 marzo 2010
«L'integrazione del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione non richiede l'esistenza di un nesso causale tra i fatti di distrazione e il pregiudizio dei creditori, in quanto, una volta intervenuta la dichiarazione di fallimento, detti fatti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3622 del 31 gennaio 2007
«Non integra il fatto costitutivo del delitto di bancarotta per distrazione (art. 216, comma primo, n. 1, L. fall.), un comportamento, ancorché doloso o assertivamente fraudolento, la cui portata pregiudizievole risulti annullata per effetto di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 523 del 12 gennaio 2007
«In materia di bancarotta fraudolenta per distrazione, è necessaria una motivazione, anche implicita, sulla idoneità dei comportamenti distrattivi a recare offesa agli interessi della massa dei creditori, in ragione della perdita di ricchezza che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36764 del 7 novembre 2006
«In tema di bancarotta fraudolenta per distrazione, nel valutare come distrattiva un'operazione di diminuzione patrimoniale senza apparente corrispettivo per una delle società collegate occorre tenere conto del rapporto di gruppo, restando escluso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7212 del 27 febbraio 2006
«Non è integrato il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale (art. 216 p.p., n. 1 legge fall.) nel caso in cui la somma sottratta dalle casse sociali riportata da relativa annotazione contabile, sia incontrovertibilmente riversato nella sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38149 del 21 novembre 2006
«Non sussiste il delitto di bancarotta per distrazione (art. 216, comma terzo, L. fall.), ma quello di bancarotta preferenziale (art. 223 L. fall.), nel caso in cui il presidente del consiglio di amministrazione e l'amministratore delegato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23672 del 20 maggio 2004
«Le restituzioni ai soci dei conferimenti o delle anticipazioni effettuate poco prima del fallimento della società, fuori dei casi di legittima riduzione del capitale, integra una condotta in contrasto con gli interessi della società fallita e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38529 del 2 ottobre 2009
«Non costituisce distrazione ai sensi dell'art. 216, comma primo, n. 1 L. fall. la ripartizione di utili avvenuta prima dell'approvazione del rendiconto, in quanto la prescrizione dell'art. 2262 cod. civ., non solo ammette patto contrario tra i...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42257 del 9 ottobre 2014
«In tema di bancarotta impropria da reato societario, il dolo presuppone una volontà protesa al dissesto, da intendersi non già quale intenzionalità di insolvenza, bensì quale consapevole rappresentazione della probabile diminuzione della garanzia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24051 del 9 giugno 2014
«È configurabile il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione quando il denaro oggetto della condotta é pervenuto alla società, poi dichiarata fallita, con sistemi illeciti, e conserva la sua tracciabilità, perché lo stesso, in quanto bene...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10201 del 4 marzo 2013
«In tema di bancarotta impropria patrimoniale, in caso di scissione mediante costituzione di nuova società, l'assegnazione a quest'ultima di rilevanti risorse non costituisce di per sé un fatto di distrazione qualora la società scissa venga...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39043 del 23 ottobre 2007
«In tema di reati fallimentari, non integra il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione il finanziamento concesso al socio e da questi restituito in epoca anteriore al fallimento, in quanto la distrazione costitutiva del delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3615 del 31 gennaio 2007
«Ai fini della configurabilità del delitto di bancarotta per distrazione (art. 216, comma primo, n. 1 L. fall.) è necessario che siano sottratti alla garanzia dei creditori cespiti attivi effettivi e, pertanto, sicuramente esistenti. Ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16579 del 29 aprile 2010
«In tema di concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione, il dolo dell'extraneus nel reato proprio dell'amministratore consiste nella volontarietà della propria condotta di apporto a quella dell'intraneus, con la consapevolezza che essa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9807 del 22 marzo 2006
«In tema di bancarotta fraudolenta, la fraudolenza, intesa come connotato interno alla distrazione, implica, dal punto di vista soggettivo, che la condotta di colui che pone in essere o concorre nell'attività distrattiva sia assistita dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7555 del 2 marzo 2006
«In tema di bancarotta fraudolenta, è necessario che la condotta distrattiva idonea a determinare uno squilibrio tra attività e passività — e cioè un pericolo per le ragioni creditorie — risulti assistita dalla consapevolezza di dare al patrimonio...»