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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3683 del 28 gennaio 2014
«Il delitto di illecito trattamento dei dati personali si connota, sul piano dell'elemento soggettivo, come reato a dolo specifico, la cui struttura finalistica è incompatibile con la forma del dolo eventuale che postula l'accettazione solo in via...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31491 del 2 agosto 2007
«...ha negato che costituisse giustificazione dell'omesso controllo circa la stampa di un articolo giudicato diffamatorio il fatto che il pezzo, per problemi organizzativi, era stato direttamente inviato alla redazione locale per la pubblicazione).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12261 del 4 novembre 1986
«In tema di oblazione nelle contravvenzioni punite con pena alternativa, le «conseguenze dannose o pericolose del reato eliminabili da parte del contravventore» la cui permanenza non rende ammissibile l'oblazione stessa, sono quelle attinenti al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6419 del 11 febbraio 2008
«...il versamento. (Fattispecie nella quale il versamento di reflui maleodoranti, in parte su suolo pubblico ed in parte su corso d'acqua pubblica, proveniva da uno stabile condominiale munito di fossa imhoff non munita di vasca di decantazione).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 155 del 10 gennaio 1998
«Tale sospensione va calcolata in giorni 223 (duecentoventitre), giacché il D.L. 26 luglio 1994 n. 468, pubblicato sulla G.U. 28 luglio 1994 n. 175, espressamente dispone all'art. 10 la sua entrata in vigore il giorno successivo a quello di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9277 del 5 marzo 2001
«In tema di delitti contro la pubblica amministrazione, nell'ipotesi in cui il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio — disponendo dell'utenza telefonica intestata all'amministrazione — la utilizzi per effettuare chiamate di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3390 del 15 dicembre 2000
«Tale illecito, peraltro, in tanto può concretamente ritenersi sussistente in quanto l'uso del telefono a fini privati esuli dai limiti dell'eccezionalità entro i quali esso è ammesso anche dal decreto del Ministro della funzione pubblica 31 marzo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15108 del 31 marzo 2003
«Il peculato è un reato istantaneo che si consuma nel momento in cui l'agente si appropria del danaro o della cosa mobile della pubblica amministrazione di cui ha il possesso per ragione del suo ufficio, o dà ad essi una diversa destinazione. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3021 del 8 marzo 1991
«Il peculato è un reato istantaneo che si consuma nel momento in cui l'agente si appropria del danaro o della cosa mobile della pubblica amministrazione di cui ha il possesso per ragione del suo ufficio, o dà ad essi una diversa destinazione. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 405 del 25 maggio 1994
«In tema di peculato, quando il denaro è destinato alla pubblica amministrazione e il soggetto fisico, che nel suo interesse agisce, lo riceve a tale titolo dal privato, il possesso conseguito rimane qualificato dal fine pubblico cui il bene...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 11 marzo 2003
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8125 del 25 luglio 1991
«...danaro mediante ordini di pagamento, aveva trasformato il possesso del danaro della pubblica amministrazione da indiretto in diretto mediante l'utilizzazione di «foglio di viaggio», con l'approvazione della liquidazione e l'ordine di pagamento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7772 del 17 febbraio 2003
«L'indebito uso, da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, dell'utenza telefonica intestata alla pubblica amministrazione, di cui egli abbia la disponibilità, costituisce peculato, comportando la suddetta condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13275 del 20 dicembre 2000
«Non risponde del delitto di peculato (difettando nel compenso percepito il carattere di appartenenza alla P.A.) il sanitario dell'ufficio igiene pubblica di una ASL, competente per il rilascio delle certificazioni mediche ai fini del conseguimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4074 del 30 marzo 1999
«... Nei reati contro la pubblica amministrazione «persona offesa» è soltanto quest'ultima, mentre «danneggiati» possono essere i soggetti che solo di riflesso e in via eventuale subiscono un pregiudizio dalla azione delittuosa. Pertanto, in caso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23801 del 24 maggio 2004
«Tuttavia non può difettare la connessione tra l'offerta o dazione e la funzione pubblica esercitata dal soggetto agente, non bastando la mera qualità di pubblico ufficiale che questo rivesta prescindendo da un credibile uso della funzione ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 545 del 19 gennaio 1998
«Integra il delitto di concussione l'abuso della qualità pubblica, indipendentemente dall'ufficio proprio dell'agente e quindi anche in rapporto ad atti non rientranti nella sua competenza funzionale. (Ha precisato la Corte che a maggior ragione il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2019 del 3 marzo 1993
«I beni giuridici protetti dall'art. 317 c.p. sono identificabili nell'imparzialità e nel buon andamento della pubblica amministrazione, che vengono vulnerati quando i pubblici ufficiali, o gli incaricati di un pubblico servizio, si valgono della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6113 del 25 maggio 1994
«...ad una favorevole definizione della somma d'imposta da pagare in corrispettivo di una dazione di denaro, non lascia il privato nella identica situazione debitoria verso la pubblica amministrazione in cui sarebbe stato in mancanza di tale proposta.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10851 del 17 dicembre 1996
«Atteso il principio secondo il quale l'ufficio del procuratore della Repubblica si incarna in tutti i suoi componenti, senza che occorra, verso i terzi, una delega formale del titolare, è da escludere che costituisca causa di nullità del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5508 del 27 gennaio 1997
«La concessionaria pubblica per la trasmissione via radio e televisione in ambito nazionale svolge un pubblico servizio ed incaricati di pubblico servizio devono essere considerati i presentatori-conduttori delle trasmissioni. Poiché il rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10617 del 3 novembre 1992
«Nel fatto, invero, è ravvisabile, da un lato, l'abuso dell'agente, consistente nell'approfittare della sua pubblica funzione di componente della commissione di esame allo scopo di farne mercimonio, e, dall'altro, il timore (metus publicae...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 1181 del 3 maggio 2000
«Il delitto di omissione di atti di ufficio, nella ipotesi di cui al primo comma dell'art. 328 c.p., lede — di norma — solo l'interesse della pubblica amministrazione al corretto esercizio delle pubbliche funzioni in vista del perseguimento di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32019 del 29 luglio 2003
«La persona offesa del reato di omissione di atti di ufficio, nell'ipotesi di cui al primo comma dell'art. 328 c.p., è la sola pubblica amministrazione in quanto il bene protetto dalla fattispecie è il buon andamento della pubblica amministrazione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 241 del 1 febbraio 2000
«...relativo alla richiesta di archiviazione. (Nella specie, la doglianza di non essere stato messo in grado di partecipare alla udienza camerale relativa alla archiviazione era stata formulata da un procuratore della Repubblica cessato dalla carica).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35448 del 12 settembre 2003
«Nel reato di resistenza a pubblico ufficiale la violenza o minaccia deve consistere in un comportamento idoneo ad opporsi all'atto che il pubblico ufficiale sta legittimamente compiendo, in grado di ostacolarne la realizzazione; sicché, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6980 del 17 giugno 1995
«In tema di delitti contro la pubblica amministrazione, l'art. 357 c.p., come sostituito dagli artt. 17 legge 26 aprile 1990, n. 86 e 4 legge 2 febbraio 1992, n. 181, ricollega esplicitamente la qualifica di pubblico ufficiale non tanto al rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3004 del 5 marzo 1999
«Il professore presso un istituto legalmente riconosciuto riveste la qualità di pubblico ufficiale, atteso che l'insegnamento è pubblica funzione e che le scuole secondarie private sono equiparate alle scuole pubbliche dalla legge 19 gennaio 1942,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6687 del 9 luglio 1997
«...essere considerati incaricati di un pubblico servizio, in quanto concorrono allo svolgimento dell'attività ad esso connessa, a nulla rilevando la natura pubblica o privata dell'ente o dell'imprenditore al quale questa attività sia riferibile.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10735 del 13 dicembre 1996
«Con riferimento alla nozione di pubblico servizio, le attività dispiegate da un privato concessionario in funzione e in dipendenza della concessione nonché in adempimento degli obblighi con essa impostigli al fine di assicurare il perseguimento...»