-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10643 del 9 dicembre 1996
«Il concetto clinico di malattia richiede il concorso del requisito essenziale di una riduzione apprezzabile di funzionalità, a cui può anche non corrispondere una lesione anatomica, e di quello di un fatto morboso in evoluzione, a breve o lunga...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6361 del 25 giugno 1996
«In tema di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, il rapporto fra delitto voluto ed evento non voluto è stabilito dall'art. 586 c.p. in termini di pura e semplice causalità materiale, rientrando tale fattispecie tra i casi previsti...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 31302 del 19 agosto 2005
«L'obbligo di eliminare la fonte di pericolo su una pubblica via o di apprestare adeguate protezioni, ripari, cautele ed opportune segnalazioni sorge nel momento in cui la strada presenti situazioni tali da costituire un'insidia o un trabocchetto...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10014 del 22 settembre 1994
«Il datore di lavoro e il preposto devono provare in modo rigoroso e sicuro di avere compiuto atti specifici intesi ad evitare che l'attività lavorativa si svolga in modo difforme dalle norme di sicurezza non essendo sufficiente la dimostrazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1509 del 2 febbraio 1990
«Il caso di omicidio plurimo colposo in dipendenza di un'unica condotta, previsto dall'art. 589, comma terzo, c.p., non costituisce un reato unico, ma un concorso formale di più reati. (La Cassazione ha evidenziato che, integrando i reati commessi...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37992 del 9 luglio 2008
«Il medico è titolare di una posizione di garanzia a tutela della salute dei pazienti affidati alle sue cure, che non può ritenersi in alcun modo ridimensionata dall'eventualità che in concreto il paziente sia a sua volta un medico e che il...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4541 del 29 gennaio 2013
«In tema di colpa professionale medica, chirurgia maxillo-facciale, non connotata dall'urgenza ma finalizzata a migliorare l'aspetto fisico del paziente in funzione della sua vita di relazione oltre che a regolarne la postura dentale, il consenso...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10733 del 31 ottobre 1995
«Se anche le norme dettate in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro perseguono il fine di tutelare il lavoratore persino in ordine ad incidenti derivanti da sua negligenza, imprudenza ed imperizia, una tale condotta dell'infortunato non...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11632 del 14 marzo 2008
«In tema di tutela dell'onore, ancorché in generale, al fine di accertare se sia stato leso il bene protetto dall'art. 594 c.p., sia necessario fare riferimento ad un criterio di media convenzionale in rapporto alla personalità dell'offeso e...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30839 del 22 luglio 2003
«In tema di ingiuria, l'applicazione della causa di non punibilità fondata sul carattere reciproco delle offese (art. 599, primo comma, c.p.) è interamente rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, non necessita di sollecitazione da parte...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40359 del 29 ottobre 2008
«In tema di diffamazione, integra la lesione della reputazione altrui non solo l'attribuzione di un fatto illecito, perché posto in essere contro il divieto imposto da norme giuridiche, assistite o meno da sanzione, ma anche la divulgazione di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11663 del 16 dicembre 1997
«...sembrava essere alla sua altezza”. La Suprema Corte, in applicazione del principio di cui in massima, ha confermato la sentenza della Corte di Appello che aveva condannato l'imputato ritenendo sussistente il reato di diffamazione a mezzo stampa).»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1369 del 15 gennaio 2009
«In tema di diffamazione, il divieto di "exceptio veritatis", alla luce di un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 596, comma primo, c.p., non può trovare applicazione qualora l'autore del fatto incriminato abbia agito...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34432 del 12 settembre 2007
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, ricorre l'esimente del diritto di critica giudiziaria allorché sussista il requisito della verità del fatto riferito e criticato, l'interesse pubblico alla notizia e la continenza espressiva. (In...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7662 del 23 febbraio 2007
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, l'esercizio del diritto di critica richiede la verità del fatto attribuito e assunto a presupposto delle espressioni criticate, in quanto — fermo restando che la realtà può essere percepita in modo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16266 del 26 aprile 2010
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, ai fini della individuazione del soggetto passivo non è sufficiente avere riguardo al titolo dell'articolo diffamatorio ma è necessario estendere la disamina a tutto il complesso degli elementi topografici...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8635 del 1 agosto 2000
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, perché possa ritenersi operante la scriminante del diritto di critica, pur essendo certamente consentito, nei riguardi di soggetti investiti di pubbliche funzioni, il ricorso ad un linguaggio più pungente ed...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4000 del 12 aprile 1995
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, quando il comportamento di una persona, essendo contrassegnato da ambiguità, sia suscettibile di più interpretazioni, tutte connotate in negativo sotto il profilo etico-sociale e giuridico, è scriminato...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8097 del 27 febbraio 2007
«Ai fini dell'integrazione dell'esimente della provocazione, l'immediatezza della reazione deve essere intesa in senso relativo, avuto riguardo alla situazione concreta e alle stesse modalità di reazione in modo da non esigere una contemporaneità...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4012 del 1 febbraio 2006
«La previsione di cui all'art. 600 c.p. (riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù) configura un delitto a fattispecie plurima, integrato alternativamente dalla condotta di chi esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32322 del 5 febbraio 2015
«Il reato di riduzione in schiavitù, in caso di contestazione dell'aggravante di cui all'art. 602-ter, comma primo, lett.b), cod. pen., assorbe quello di cui all'art. 3, comma primo, n. 8, legge n. 75 del 1958, quando i fatti siano diretti allo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12900 del 9 giugno 2014
«La domanda di risarcimento del danno da circolazione stradale proposta dinanzi al giudice di pace senza determinazione del "quantum", si presume, in difetto di tempestiva contestazione, di competenza del giudice adito ai sensi dell'art. 14 cod....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14852 del 13 giugno 2013
«Ricorre l'ipotesi della eccezione riconvenzionale (come tale ammissibile anche in appello, secondo la disciplina originaria di cui all'art. 345 c.p.c.) allorquando il fatto dedotto dal convenuto sia diretto provocare il mero rigetto della domanda...»
-
Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 13030 del 10 giugno 2014
«In tema di competenza, l'art. 38, primo comma, cod. proc. civ., nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alla modifica operata dall'art. 45, secondo comma, della legge 18 giugno 2009, n. 69, nel consentire il rilievo dell'incompetenza...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8212 del 20 aprile 2005
«La proposizione del regolamento preventivo di giurisdizione non è preclusa dalla circostanza che il Consiglio di Stato abbia provveduto, in sede di appello cautelare, sulla richiesta di sospensione degli atti impugnati di fronte al TAR, dinanzi al...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15204 del 3 luglio 2006
«È ammissibile il regolamento preventivo di giurisdizione diretto ad individuare, a seguito della proposizione di analoghe impugnazioni dinanzi alla corte d'appello e al Consiglio di Stato, quale sia il giudice, ordinario o amministrativo, cui è...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20304 del 9 ottobre 2015
«La sentenza del tribunale che decida, in sede di appello, unicamente sulla competenza del giudice di pace va impugnata esclusivamente mediante regolamento necessario di competenza, ai sensi dell'art. 42 c.p.c., senza che rilevi la non...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9936 del 15 maggio 2015
«Nel caso in cui, a seguito di conflitto positivo di competenza conseguente alla pronuncia dichiarativa di fallimento e all'apertura della procedura di concordato preventivo da parte di due distinti tribunali, penda regolamento di competenza...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16274 del 31 luglio 2015
«In tema di rappresentanza processuale, il potere rappresentativo, con la correlativa facoltà di nomina dei difensori e conferimento di procura alla lite, può essere riconosciuto soltanto a colui che sia investito di potere rappresentativo di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19149 del 11 settembre 2014
«L'esistenza d'un conflitto d'interessi fra rappresentante e rappresentato può legittimare la controparte che vi abbia interesse a chiedere la nomina di un curatore speciale al rappresentato, ai sensi dell'art. 79 cod. proc. civ., mentre non...»