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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 2319 del 1 febbraio 2011
«Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 1° marzo 1991, il quale, nel determinare le modalità di rilevamento dei rumori ed i limiti di tollerabilità in materia di immissioni rumorose, al pari dei regolamenti comunali limitativi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5564 del 8 marzo 2010
«In tema di immissioni, l'art. 844, secondo comma, c.c., nella parte in cui prevede la valutazione, da parte del giudice, del contemperamento delle esigenze della produzione con le ragioni della proprietà, considerando eventualmente la priorità di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24769 del 7 ottobre 2008
«Le norme che tutelano interessi pubblicistici sono per ciò stesso imperative ed inderogabili non solo nei rapporti tra P.A. e privato ma anche nei rapporti tra privati; pertanto, i vincoli posti dalle disposizioni urbanistiche - e tali sono quelle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3341 del 7 marzo 2002
«In materia di violazione delle distanze tra costruzioni previste dal codice civile e dalle norme integrative dello stesso, quali i regolamenti edilizi comunali, al proprietario confinante che lamenti tale violazione compete sia la tutela in forma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13007 del 2 ottobre 2000
«A norma dell'art. 872, secondo comma, e 873 c.c., la violazione delle norme dei regolamenti edilizi comunali, integrative del codice civile, in materia di distanze tra le costruzioni abilita la parte interessata a richiedere e ottenere la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2891 del 29 marzo 1996
«Il proprietario di un immobile, in caso di inosservanza da parte del vicino delle distanze minime nelle costruzioni dettate dal codice civile o dai regolamenti locali, ha facoltà di esperire, a sua scelta, l'azione petitoria, l'azione possessoria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6197 del 28 novembre 1984
«Nelle controversie tra privati derivanti dall'esecuzione di opere edilizie non conformi alle prescrizioni dei regolamenti edilizi o dei piani regolatori comunali viene in discussione sempre la lesione di diritti soggettivi, configurino o meno, le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7747 del 2 agosto 1990
«L'art. 872, secondo comma, c.c. - secondo cui colui che per effetto della trasgressione di norme edilizie speciali ha subito danno dev'essere risarcito, salva la facoltà di chiedere la riduzione in pristino in ipotesi di violazione delle norme...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3820 del 2 maggio 1997
«Le prescrizioni dei regolamenti comunali edilizi e degli annessi programmi di fabbricazione che disciplinano le distanze nelle costruzioni anche con riguardo ai confini, sono integrative del codice civile, secondo il disposto degli artt. 872 e 873...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10450 del 25 novembre 1996
«Le norme dei regolamenti comunali edilizi sono, per effetto del richiamo contenuto negli artt. 872 e 873 c.c., integrative delle norme contenute nel codice in materia di distanze tra costruzioni, sicché il problema della scienza ufficiale di tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15367 del 5 dicembre 2001
«In tema di osservanza delle distanze tra costruzioni, ove le stesse siano prescritte da un regolamento edilizio integrativo del codice civile, nessuna indagine deve essere svolta per accertare se dalla violazione della norma regolamentare sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6414 del 17 maggio 2000
«La liquidazione equitativa dei danni è dall'art. 1226 c.c. rimessa al prudente criterio valutativo del giudice di merito non soltanto quando la determinazione del relativo ammontare sia impossibile, ma anche quando la stessa, in relazione alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4277 del 22 febbraio 2011
«Ai fini dell'osservanza delle norme in materia di distanze legali stabilite dagli artt. 873 e seguenti c.c. e delle norme dei regolamenti locali integrativi della disciplina codicistica, deve ritenersi "costruzione" qualsiasi opera non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19530 del 7 ottobre 2005
«Ai fini dell'osservanza del termine previsto dall'art. 378 c.p.c., in base al quale, nel giudizio di cassazione, le parti possono presentare memorie non oltre cinque giorni prima dell'udienza di discussione, non possono computarsi, come giorni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8691 del 26 giugno 2000
«Ai fini dell'osservanza delle distanze legali di cui all'art. 873 c.c. e alle norme integrative dei regolamenti locali, deve intendersi «costruzione» qualsiasi opera che pur difettando di una propria individualità abbia tuttavia i caratteri della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19350 del 4 ottobre 2005
«Mentre ai fini dell'osservanza delle norme sulle distanze legali stabilite dall'art. 873 c.c. e dalle disposizioni dei regolamenti locali da esso richiamate, deve farsi riferimento alle costruzioni che, essendo erette sopra il suolo, ne sporgano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6111 del 25 giugno 1994
«Qualora la distanza da osservarsi nelle costruzioni a norma dei regolamenti locali consista in un determinato distacco dal confine e lo scopo perseguito da tali regolamenti non sia quello di evitare le intercapedini, è irrilevante ai fini della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12582 del 6 dicembre 1995
«Il rinvio dell'art. 873 c.c. alle norme dei regolamenti edilizi comunali attiene esclusivamente alle distanze fra le costruzioni e si estende a tutta la disciplina predisposta nella materia da quelle fonti, sia che la distanza venga stabilita in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4019 del 11 giugno 1983
«La disciplina delle distanze fra costruzioni su fondi finitimi si applica anche alle sopraelevazioni di edifici preesistenti, onde il proprietario che sopraelevi deve sempre rispettare la distanza prescritta dal codice civile e dai regolamenti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12964 del 31 maggio 2006
«In tema di limiti legali della proprietà, qualora la concreta determinazione della distanza tra costruzioni sia riferita all'altezza dei fabbricati, il relativo computo comporta il riferimento all'intera estensione in elevazione della costruzione,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6058 del 17 marzo 2006
«In virtù dell'assimilabilità al piano regolatore generale operata dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 23 del 20 marzo 1978 il programma di fabbricazione, avendo natura di atto normativo regolatore a carattere generale e, quindi, cogente,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1556 del 26 gennaio 2005
«In tema di distanze legali fra edifici, mentre non sono a tal fine computabili le sporgenze estreme del fabbricato che abbiano funzione meramente ornamentale, di rifinitura od accessoria di limitata entità, come la mensole, le lesene, i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6351 del 22 giugno 1990
«La disciplina delle distanze nelle costruzioni del codice civile impone al legislatore locale di non stabilire in ogni caso distanze inferiori ai tre metri, salva restando la facoltà per i regolamenti locali, purché sia rispettato l'anzidetto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14953 del 7 luglio 2011
«In tema di distanze tra costruzioni, l'art. 9, secondo comma, del d.m. 2 aprile 1968, n. 1444, essendo stato emanato su delega dell'art. 41 quinquies della legge 17 agosto 1942, n. 1150 (c.d. legge urbanistica), aggiunto dall'art. 17 della legge...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1073 del 16 gennaio 2009
«In tema di distanze legali, sono da ritenere integrative delle norme del codice civile solo le disposizioni dei regolamenti edilizi locali relative alla determinazione della distanza tra i fabbricati in rapporto all'altezza e che regolino con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16094 del 29 luglio 2005
«Gli artt. 871 e 872 c.c. distinguono, nell'ambito delle leggi speciali e dei regolamenti edilizi, le norme integrative delle disposizioni del codice civile sui rapporti di vicinato dalle norme che, prive di portata integrativa o modificativa e se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12127 del 2 luglio 2004
«Superato il divario tra programma di fabbricazione e piano regolatore generale per effetto della sentenza della Corte Costituzionale del 20 marzo 1978 n. 23, al primo, fin quando non è approvato il secondo dall'organo di controllo dell'ente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12013 del 28 novembre 1998
«Le distanze che i regolamenti locali sono abilitati a stabilire in deroga a quelle legali (purché in misura maggiore) possono legittimamente essere fissate mediante la determinazione di un distacco minimo non direttamente fra le costruzioni,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1383 del 11 febbraio 1998
«Le norme dei regolamenti comunali edilizi concernenti i cortili interni, volte non a determinarne l'ampiezza minima ai fini della tutela dell'interesse pubblico inerente alle esigenze igieniche, ma a disciplinare la distanza delle costruzioni su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10558 del 27 ottobre 1997
«Nell'ambito delle norme dei piani regolatori (ed in generale dei regolamenti locali) il carattere di norma integrativa rispetto alla disciplina dettata dal codice civile resta individuato dallo scopo della norma regolamentare, con la conseguenza...»