(massima n. 1)
Nel caso di soggetto detenuto in Italia in esecuzione di una pena irrogata da uno Stato estero, ai fini del computo della pena necessaria per fruire della liberazione condizionale secondo quanto stabilito dal giudice straniero, non può tenersi conto del "quantum" di liberazione anticipata maturato durante la detenzione in Italia, non potendo applicarsi contestualmente discipline di favore provenienti da due diversi ordinamenti nazionali. (Dichiara inammissibile, Trib.sorv. Roma, 30 settembre 2009).