(massima n. 1)
Il reato di fuga previsto dall’art. 189 c. 6 c.d.s. è reato omissivo di pericolo che impone all’agente di fermarsi in presenza di un incidente, da lui percepito, che sia riconducibile al suo comportamento e che sia concretamente idoneo a produrre eventi lesivi, non essendo necessario che si debba riscontrare l’esistenza di un effettivo danno alle persone, peraltro non accertabile immediatamente nella sua sussistenza e consistenza (la Corte ha precisato come una diversa interpretazione che collegasse l’obbligo di fermarsi alla condotta da cui sia derivato un danno effettivo alle persone limiterebbe l’ambito di operatività della fattispecie ai soli casi di macroscopica e immediata evidenza di lesioni o di morte).