(massima n. 1)
La scelta dei genitori di attribuire un nome comune al figlio viola il divieto di imposizione di nomi ridicoli o vergognosi ai sensi dell'art. 34, comma 1, D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396, qualora sia idonea a creare situazioni discriminanti o difficoltà di inserimento della persona nel contesto sociale (nella specie, la S.C. non è entrata nel merito per un vizio di procedura, ed ha confermato la sentenza d'appello in base alla quale il nome Venerdì imposto al neonato dai genitori è stato rettificato in Gregorio, nome del santo del giorno in cui è nato).