(massima n. 1)
In tema di abuso di ufficio, il sindaco e l'assessore all'urbanistica non hanno il dovere di astenersi dalla delibera di approvazione del piano regolatore generale, trattandosi di un atto finale di un procedimento complesso in cui vengono valutati, ponderati e composti molteplici interessi, sia individuali che pubblici, sicché il voto espresso dagli amministratori non riguarda la destinazione della singola area o la specifica prescrizione, ma il contenuto generale del provvedimento, cioè l'assetto territoriale nel suo complesso. (In motivazione la Corte ha affermato che il dovere di astensione sussiste, con conseguente configurabilità del reato, qualora si tratti di delibere su opposizioni al piano regolatore generale che riguardino interessi personali dell'amministratore o di un suo prossimo congiunto).