(massima n. 1)
È configurabile il tentativo di rapina impropria quando l'autore, dopo aver compiuto atti idonei ad impossessarsi della cosa altrui, i quali si sono arrestati in itinere per cause indipendenti dalla sua volontà, adopera violenza o minaccia al fine di assicurarsi l'impossessamento della cosa ovvero l'impunità, sempre che la violenza e minaccia intervengano nello stesso contesto temporale del tentativo effettuato. (Nel caso di specie, la S.C. ha ritenuto che la minaccia all'agente della forza pubblica rivolta da un soggetto già dichiarato in arresto per tentato furto, non qualifica il tentativo di sottrazione effettuato come tentata rapina impropria, ma integra l'ulteriore fattispecie di cui all'art. 336 c.p.).