(massima n. 1)
Il cosiddetto codice etico dei magistrati ordinari, adottato dall'Associazione nazionale magistrati ai sensi dell'art. 58 bis D.L.vo 3 febbraio 1993, n. 29, costituisce atto di autonomia privata non assimilabile alla normativa legislativa o regolamentare; pertanto l'interpretazione delle sue norme costituisce il risultato di un accertamento di fatto, sindacabile in cassazione solo con riferimento alla sufficienza ed alla non contraddittorietą della motivazione, ai sensi dell'art. 360, comma primo, n. 5, c.p.c.