(massima n. 1)
Il diritto di critica, che nel corso delle competizioni elettorali consente anche toni aspri e di disapprovazione, non deve trasmodare nell'attacco personale e nella pure contumelia. La polemica politica in nessun caso può perciò giustificare l'uso di espressioni quali: “pidocchio, mascalzone, burattino” rivolte all'indirizzo di un antagonista.