(massima n. 1)
In tema di legittima difesa il giudizio di proporzione tra necessità di difesa e reazione difensiva non può mai prescindere dalla natura e dall'entità del pericolo di offesa, che incombe realmente sull'aggredito e ciò soprattutto quando la reazione si sia manifestata attraverso strumenti micidiali, potendosi essa ritenere proporzionata nell'ipotesi in cui appare l'unica possibile per fronteggiare il pericolo. Ne deriva che nel caso di unica disponibilità del mezzo di difesa, in concreto adoperato, non si può dare valore risolutivo — ai fini dell'esclusione dell'eccesso — al solo accertamento della singolarità del mezzo disponibile, quando sia indubbio che possa essere usato con modalità diverse e taluna di queste appaia proporzionata ed adeguata al pericolo stesso.