Nel diritto romano tardo-repubblicano, l'espressione era la formula con cui i cittadini romani riuniti nei comitia rifiutavano di pronunciarsi in merito a un progetto di legge proposto da un magistrato (astensione). Con la medesima formula, nel processo formulare romano, il giudice rinunciava a emettere la sentenza, e rimetteva il giudizio a un altro giudice, affermando con giuramento che la situazione non gli era chiara.