Expensilazione o versamento fittizio
Nel diritto romano, il termine indicava l'annotazione in uscita, cioè in conto di credito verso un terzo, effettuata dal pater familias nel suo libro contabile delle entrate e delle uscite (codex accepti et expensi), che determinava il nascere dell'obbligazione a carico del terzo, indicato quale debitore. La corrispondente annotazione in entrata, cioè in conto di debito, da parte del terzo nel suo libro contabile, se non era necessaria al nascere dell'obbligazione, serviva tuttavia come elemento di prova dell'avvenuto contratto, che presumibilmente presupponeva l'accordo intervenuto tra le parti.