Nel diritto romano, si definiva ius coercitionis (letteralmente, "diritto di reprimere") una prerogativa tipica dei magistrati forniti di imperium, e consisteva nella la facoltą di reprimere, appunto, qualsiasi forma di ribellione e di sedizione contro l'ordine costituito. In questo modo, i magistrati esercitavano funzioni di polizia, infliggendo pene variabili dalla multa pecuniaria al carcere, dalla fustigazione alla condanna a morte. Tale prerogativa dei magistrati romani fu il fondamento giuridico di molte persecuzioni contro i Cristiani.