Il termine ha assunto il significato di "problema spinoso e di difficile soluzione", di ostacolo nella comprensione di un atto. L'origine del termine risale a un aneddoto: si tramanda che uno scolaro non molto brillante, avendo trascritto sotto dettatura "in die busillis", espressione priva di significato, invece di "diebus illis", si fosse arenato al momento della traduzione a tale termine, genitivo del fantomatico sostantivo "busiri", ovviamente assente dai vocabolari.