L'espressione indica l'elemento psicologico sottostante alla confessione, la quale consiste nel riconoscimento della verità di uno o più fatti sfavorevoli per il confitente che ne ammette l'esistenza. È sufficiente che la consapevolezza del confitente riguardi la verità dei fatti ad essa sfavorevoli e favorevoli all'altra parte, indipendentemente dalla consapevolezza delle conseguenze giuridiche, anche negative, che la sua dichiarazione può produrre.