Il termine indicava, nel diritto romano, un reato particolarmente grave, ossia il reato di compravendita dei voti. Vennero emanate molte leggi contro questo reato, come la Lex Poetelia (358), che proibiva ai candidati di fare propaganda nei giorni di mercato o di frequentare i luoghi dove la gente si riuniva, e la Lex Cornelia Baebia (181), che decretava per i colpevoli di ambitus l'esclusione dalle elezioni per dieci anni. Nell'8 a.C. venne emessa una Lex Iulia de Ambitu che richiedeva ai candidati di depositare una somma prima della campagna elettorale. Il denaro sarebbe stato sequestrato in caso di corruzione elettorale. Se un candidato avesse usato violenza sarebbe stato condannato all'esilio.