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Pignoramento auto, non è detto che sia sempre possibile farlo: ecco la sentenza che cambia tutto

Pignoramento auto, non è detto che sia sempre possibile farlo: ecco la sentenza che cambia tutto
Un’importante pronuncia del Tribunale di Torino chiarisce se e quando sia possibile il pignoramento dell’automobile che serve per lavoro
Hai un debito che non sei riuscito a saldare e ora hai paura che il tuo creditore possa iniziare a pignorarti i beni per recuperare quanto gli spetta. In particolare, hai paura che il creditore punti a pignorarti l’unica auto di cui disponi per lavoro.

Quando la famiglia non ha altri veicoli, è possibile pignorare l’unica auto che serve per il lavoro?

Il Tribunale di Torino ha dato una risposta con la sentenza n. 449 del 2022.

In generale, devi sapere che il pignoramento è l’atto con cui si inizia la forma più comune di esecuzione forzata: ossia, quella per espropriazione. Si tratta di una procedura volta alla sottrazione coattiva dei beni del debitore, con lo scopo di convertirli in denaro per il soddisfacimento del creditore.

Se la procedura riguarda beni mobili, si parla di espropriazione forzata mobiliare.

Il codice di procedura civile disciplina la scelta delle cose da pignorare. Ci sono beni mobili che non possono essere sottoposti a pignoramento (art. 514 del c.p.c.) e cose mobili che possono essere pignorate, ma solo a determinate condizioni (art. 515 del c.p.c.).

L’art. 514 c.p.c. precisa i beni mobili assolutamente impignorabili. Nello specifico, non possono essere pignorati i beni che hanno un valore religioso per il debitore o che garantiscono il sostentamento del debitore e della sua famiglia almeno per un mese. Ancora, non sono pignorabili i beni che devono essere conservati per l’adempimento di un pubblico servizio. Inoltre, non è possibile procedere a pignoramento quando si tratta di animali domestici (ad esempio, animali da compagnia o terapia).

Invece, l’art. 515 c.p.c. stabilisce i beni mobili relativamente impignorabili: ossia quella categoria di beni che possono essere assoggettati a pignoramento, ma solo a certe condizioni.

Ai sensi del comma 3 dell’art. 515 c.p.c., è possibile il pignoramento dei beni indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte o del mestiere del debitore, ma soltanto nei limiti del valore di un quinto, qualora gli altri beni non siano sufficienti a soddisfare il creditore.

In generale, tra i beni pignorabili rientra l’automobile. A ciò devi anche aggiungere che non ci sono norme che vietano il pignoramento dell’unico veicolo di una famiglia.

Però, cosa ha detto il Tribunale di Torino con la sentenza del 2022?

Innanzitutto, il Tribunale ha stabilito che l’auto, che viene adibita allo svolgimento dell’attività lavorativa, è impignorabile poiché necessaria all’espletamento di attività funzionali alla sopravvivenza.

La vicenda riguardava un debitore che si era opposto al pignoramento sul proprio veicolo, poiché questo era funzionale e necessario allo svolgimento all’attività di agente di commercio tra due regioni che gli aveva assegnato l’azienda. Infatti, l’uomo aveva dimostrato che lo spostamento tra le due regioni con i mezzi pubblici gli avrebbe creato delle difficoltà e, soprattutto, avrebbe messo a rischio i proventi dell’attività e i mezzi di sussistenza.

Il Tribunale accoglieva l’opposizione del debitore, operando un bilanciamento degli interessi tra il diritto del creditore e il diritto al lavoro del debitore. In tal caso, il primo veniva compresso in favore del secondo.

Dunque, quando la famiglia ha una sola automobile, è possibile il pignoramento?

Sempre secondo i giudici di Torino, così come l’auto usata per il lavoro, non può essere pignorata nemmeno l’unica auto che appartiene alla famiglia. Ciò poiché questo veicolo è necessario a soddisfare le necessità del nucleo familiare.
L'idea è quella di volere, contemporaneamente, sia permettere al debitore di proteggere tutti i beni necessari alla vita quotidiana, sia tutelare la garanzia patrimoniale del creditore. D’altronde, se ci pensi, il debitore, se può continuare a lavorare e a percepire lo stipendio (o, comunque, i proventi dell’attività lavorativa), potrà far fronte al proprio debito.

In conclusione, prima di iniziare un’azione esecutiva sui beni del debitore, il creditore deve verificare la natura e l’uso di questi beni per non incappare in un’esecuzione inutile.


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