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Sanatorie fiscali, no alla rateizzazione del debito, arriva lo stop della Cassazione: a rischio l'equità fiscale

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Sanatorie fiscali, no alla rateizzazione del debito, arriva lo stop della Cassazione: a rischio l'equità fiscale
Le sanatorie fiscali possono sembrare una soluzione rapida per risolvere il contenzioso, ma ci sono rischi per l’equità e l’efficienza del sistema fiscale italiano
Il sistema fiscale italiano si è spesso affidato alle sanatorie per recuperare velocemente le imposte non versate, abbassando il numero dei contenziosi in corso. Questo tipo di misure ha il vantaggio di garantire un’entrata fiscale immediata per lo Stato, ma ha anche alcuni svantaggi che riguardano la percezione dell’equità fiscale.
Secondo la Prima Presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, l’abuso di sanatorie potrebbe dare l’idea che i contribuenti possano risolvere la loro posizione fiscale senza pagare integralmente le imposte, semplicemente aspettando il prossimo condono. Questo potrebbe incentivare atteggiamenti opportunistici, con cittadini che preferiscono non pagare e sperano di beneficiare di una sanatoria in futuro.
I rischi per i principi costituzionali
Una delle problematiche principali delle sanatorie fiscali riguarda il rispetto dei principi stabiliti dalla nostra Costituzione. L’art. 53 Cost., infatti, stabilisce che ogni cittadino deve contribuire alle spese pubbliche in base alla propria capacità economica. Se da un lato le sanatorie permettono di incassare denaro rapidamente, dall’altro rischiano di creare una disparità tra chi paga regolarmente le tasse e chi, invece, beneficia di sconti e condoni.
La Corte di Cassazione ha rilevato che dal 2016 sono stati introdotti ben cinque interventi di questo tipo, che hanno spesso incluso anche la sospensione dei termini processuali, allungando la durata dei procedimenti e creando un ulteriore ritardo nella risoluzione delle controversie fiscali.
La gestione del contenzioso fiscale
Un altro punto critico riguarda la possibilità di rateizzare il debito fiscale all'interno delle sanatorie. Infatti, grazie a queste misure, i contribuenti hanno la possibilità di pagare il debito in comode rate, fino al 2028. Questo però causa una “sospensione” dei processi fiscali, contravvenendo al principio della durata ragionevole del giudizio tributario. Il rallentamento del processo fiscale, insieme alla mancanza di un’organizzazione chiara tra attività di accertamento e riscossione, complica ulteriormente la gestione del sistema.
Inoltre, la riforma del rapporto tra il processo penale e il giudizio tributario non ha risolto tutte le criticità. La mancanza di criteri chiari per determinare le sanzioni e le differenze nei criteri di prova tra i due tipi di procedimenti creano ulteriori complicazioni.
Pro e contro delle sanatorie fiscali
In sostanza, le sanatorie fiscali - seppur utili per il recupero delle imposte non pagate - presentano dei rischi legati alla loro frequente applicazione. Da un lato, infatti, consentono allo Stato di incassare denaro velocemente e ridurre il numero dei contenziosi, ma dall’altro possono minare i principi di equità fiscale e giustizia tributaria.
Secondo la Corte di Cassazione, è fondamentale trovare un equilibrio tra la necessità di recuperare risorse e la protezione dei diritti costituzionali dei cittadini. In futuro, l’obiettivo dovrebbe essere quello di adottare misure che non favoriscano comportamenti elusivi, preservando la percezione di giustizia tra i contribuenti.


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