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Pensione, i pagamenti con ritenuta d'acconto possono influire sul calcolo della pensione, ma solo in alcuni casi: eccoli

Pensione, i pagamenti con ritenuta d'acconto possono influire sul calcolo della pensione, ma solo in alcuni casi: eccoli
Scopri se i pagamenti con ritenuta d’acconto influiscono sul calcolo della tua pensione e come puoi controllare l’estratto conto contributivo
L'importo della pensione si determina principalmente prendendo in considerazione il montante contributivo, ovvero la somma dei contributi versati durante la carriera lavorativa.
In Italia, fino alla fine del 1995, il calcolo dell’importo della pensione si basava sul metodo retributivo, che prendeva in considerazione la media degli stipendi degli ultimi anni di lavoro.
Dal 1996, con l’avvio del metodo contributivo, l'importo è determinato dai contributi effettivamente versati durante la carriera lavorativa, rendendo quindi essenziale il montante contributivo accumulato.
Ritenuta d’acconto e pensione prima del 1996
Fino al 1995, chi svolgeva collaborazioni coordinate e continuative non aveva l'obbligo di versare contributi attraverso la cosiddetta Gestione Separata, perché questa è stata introdotta solo con la Legge 335 di quell'anno. Di conseguenza, le collaborazioni svolte prima del 1996 non erano coperte da questo sistema contributivo.
In pratica, se prima del 1996 i compensi ricevuti erano soggetti a ritenuta d'acconto, ma non c'era alcun versamento contributivo verso un'altra gestione INPS, tali somme non contribuiranno al calcolo della pensione, come specificato anche nella Circolare INPS n. 54 del 2021.
Tuttavia, c'è un'importante eccezione: se i compensi riguardavano attività professionali coperte da una specifica cassa previdenziale, e i relativi contributi sono stati versati, allora potrebbero essere presi in considerazione per il calcolo della pensione. In questi casi, è consigliabile verificare direttamente con la cassa professionale di riferimento.

Ritenuta d’acconto e pensione dal 1996 in poi
Il Decreto Legislativo n. 180 del 1997 e la Legge n. 335 del 1995 regolano le modalità di calcolo delle pensioni, e chiariscono la differenza tra il sistema retributivo e quello contributivo.
In pratica, ogni contributo versato deve essere controllato per capire quale sarà l'effetto sul risultato pensionistico, ma quando si fanno questi calcoli, non si deve considerare la ritenuta d’acconto.
Se hai versato contributi prima del 1° gennaio 1996, questi possono avere un impatto su come viene applicato il sistema contributivo. Però, attenzione: se quei contributi non sono stati registrati in un fondo pensionistico, o se sono esenti, non aumentano direttamente l'importo della pensione. In altre parole, non contano per formare il montante pensionistico, cioè l'importo totale da cui poi si calcolerà la pensione.
Come verificare i contributi versati
Per capire se i tuoi contributi sono stati versati correttamente, puoi consultare l’estratto conto contributivo dell’INPS. Questo documento, disponibile online attraverso il portale INPS nella sezione "Servizi per il cittadino", ti permette di vedere tutti i contributi suddivisi per anno e per tipo di rapporto di lavoro.
Se hai periodi lavorativi antecedenti al 1996, potrebbe essere necessario chiedere una ricostruzione della tua posizione assicurativa all’INPS, soprattutto se noti anomalie o periodi scoperti. In questi casi, puoi contattare l’INPS per richiedere assistenza e chiarimenti.


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