Se sollecitare il tuo capo non è servito a nulla, avvisa immediatamente l’INPS. Segnalagli l’irregolarità affinché proceda al recupero dei contributi non versati dal datore di lavoro. Per il principio di automaticità sancito dall’art. 2116, comma 1 c.c., “le prestazioni indicate nell’art. 2114 sono dovute al prestatore di lavoro, anche quando l’imprenditore non ha versato regolarmente i contributi dovuti alle istituzioni di previdenza e di assistenza, salvo diverse disposizioni delle leggi speciali". Il lavoratore potrà anche agire in giudizio contro il datore di lavoro al fine di ottenere la “condanna del datore di lavoro al pagamento della contribuzione non prescritta”.
Facile no? No, non sempre.
Perché se sono trascorsi più di 5 anni da quando i contributi dovevano essere versati le cose si complicano.
Una volta che i contributi sono prescritti (attualmente la prescrizione è quinquennale), non potrai versarli all’INPS al fine di poter maturare il diritto alla pensione.
Niente paura però. In tal caso l’ordinamento ti tutela con l’istituto della rendita vitalizia. Il datore di lavoro che abbia omesso di versare contributi per l’assicurazione obbligatoria invalidità, vecchiaia e superstiti e che non possa più versarli per sopravvenuta prescrizione può chiedere all’INPS di costituire una rendita vitalizia reversibile, pari alla pensione o quota di pensione adeguata dell’assicurazione obbligatoria, che spetterebbe al lavoratore dipendente in relazione ai contributi omessi.
Nel caso di prescrizione del credito contributivo, poi, potrai comunque agire contro il datore di lavoro per il risarcimento del danno “poiché tale situazione determina l’attualizzarsi per il lavoratore del danno patrimoniale risarcibile, consistente nella perdita totale del trattamento pensionistico ovvero nella percezione di un trattamento inferiore a quello altrimenti spettante”.
Per poter costituire la rendita vitalizia devi provare l’esistenza del rapporto di lavoro nel periodo in cui non sono stati versati i contributi. È richiesta la prova scritta.
Abbiamo dato per scontato che tu sappia come controllare che la tua azienda ti stia versando i contributi correttamente. Se non lo sai però ti diciamo qui di seguito come fare.
Il documento da procurarsi è l’estratto conto contributivo che ti permette di sapere se tutti i contributi siano stati versati correttamente e di segnalare eventuali discordanze. Si tratta del documento nel quale sono riportati i contributi versati all’INPS, con l’indicazione del periodo di riferimento e della natura dei contributi versati. Consultare questo documento è molto semplice. Puoi farlo in vari modi:
- la prima cosa che puoi fare è quella di recarti all’Inps e richiedere all’impiegato la copia dell’estratto conto contributivo;
- alternativamente puoi contattare il Contact Center al numero 803164;
- oppure potresti rivolgerti ad un patronato o ad altri intermediari dell’Inps;
- ma c’è un modo ancora più semplice e veloce: scaricare l’estratto dal sito INPS. Ce l’hai anche tu ormai lo SPID, no?