Le principali novità sono:
- sistema di calcolo misto per coloro che si iscrivono alla Cassa Forense a cavallo della riforma;
- passaggio al sistema contributivo;
- riduzione dei contributi minimi;
- agevolazioni per gli under 35;
- revisione delle aliquote contributive;
- regolarizzazione spontanea;
- integrazione al minimo.
Per quanto attiene al sistema di calcolo misto, questo verrà applicato a chi è già iscritto alla Cassa Forense e consiste nell'applicazione, fino al 31 dicembre 2024, del sistema retributivo per anzianità, per poi passare al sistema contributivo a partire dal 1° gennaio 2025. Invece, per coloro che si iscriveranno alla Cassa a partire dal prossimo anno, verrà applicato direttamente ed esclusivamente il sistema contributivo, che darà diritto alla pensione unica di vecchiaia contributiva.
I requisiti per ottenere la pensione restano invariati per i professionisti già iscritti alla Cassa; invece, per coloro che si iscriveranno a partire dal prossimo anno, la pensione col nuovo regime si potrà ottenere:
- a 70 anni con 5 anni di contributi versati;
- a 65 anni con 35 anni di contributi versati ed un importo pari al trattamento minimo previsto per quell'anno.
Ulteriori agevolazioni su queste somme sono riservate agli under 35, che per i primi 6 anni di iscrizione (sempre se iscritti nel 2025) verseranno la metà delle somme, quindi 1375 euro di contributo minimo soggettivo e 175 euro di contributo integrativo.
Altro punto oggetto di revisione nel nuovo Regolamento riguarda proprio le aliquote contributive. L'aliquota del contributo soggettivo sarà del 16% per il 2025, per poi aumentare al 17% per il 2026 ed infine al 18% a partire dal 2028. Queste aliquote verranno applicate fino ad un reddito di 130mila euro, oltre il quale l'aliquota applicata sarà del 3%.
È stato poi previsto che la prima rata sia versata il 30 settembre, posticipata rispetto al versamento già previsto.
Per tutti i pensionati di vecchiaia che decidano di continuare la loro attività, l'aliquota contributiva aumenta al 12% del reddito netto ai fini IRPEF e viene reintrodotto il supplemento triennale.
È stata modificata anche la modulare volontaria, la cui aliquota sale dal 10% al 20% del reddito netto professionale entro il tetto reddituale. Questo regime permette, su base volontaria, di migliorare l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche, con anche piena deducibilità per i professionisti non in regime forfettario.
Per quanto concerne l'integrazione al minimo, il suo importo è stato adeguato sulla base della riduzione del contributo minimo. Vediamo, infatti, che sarà pari a:
- 12.500 euro per il 2025 ed il 2026;
- 11.400 euro tra il 2027 ed il 2028;
- 10.250 euro per il 2029, per poi essere rivalutato a partire dal 2030.