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Pensione anticipata 2024, come andare in pensione da disoccupato: ecco i nuovi requisiti e come fare domanda all'INPS

Pensione anticipata 2024, come andare in pensione da disoccupato: ecco i nuovi requisiti e come fare domanda all'INPS
È possibile andare in pensione da disoccupati? C’è uno strumento che può traghettarci verso la pensione di vecchiaia. Vediamo di che si tratta
Troppo giovane per andare in pensione, troppo avanti con l’età per trovare un nuovo lavoro. Quante volte lo abbiamo sentito dire da altri, stavolta è toccato a noi.

Dopo anni e anni in cui la routine lavorativa ci ha scandito le giornate, ci troviamo spaesati, senza più un reddito e con l’età pensionabile ancora un po' distante.

Senza scervellarsi ulteriormente, e senza tirarla troppo a lungo, diciamo subito che ci sono dei ganci cui appigliarsi e che potrebbero, in taluni casi, aiutarci a percorrere quel pezzo che manca ai famosi 67 anni.

Come sempre accade, bisogna valutare caso per caso e vedere quali sono i requisiti richiesti per poterne usufruire.

Della Naspi abbiamo parlato già altre volte e dunque sappiamo che si tratta di una indennità mensile, riconosciuta (dietro domanda) a chi ha perso involontariamente il lavoro. L’indennità, lo sottolineiamo, spetta a chi il lavoro l'ha perso - ed è quindi disoccupato - e non a chi è inoccupato.
La Naspi è già un primo strumento che potrebbe dunque aiutarci nel caso in cui, dopo tanti anni di lavoro, quest’ultimo fosse venuto involontariamente a mancare.

Oltre alla Naspi c’è poi il bonus disoccupati (o meglio, SaR, ovvero Sostegno al Reddito) per tutti quei lavoratori che si trovino disoccupati e che in precedenza erano stati assunti con uno o più contratti in somministrazione a tempo determinato o indeterminato, o anche in apprendistato.

Ma qui, ora, non vogliamo parlare degli strumenti di tutela a sostegno del reddito, pur utilissimi e fondamentali: vogliamo capire se c’è un modo per avere l’agognata pensione pur trovandosi disoccupati.
Questo modo c’è e si chiama Ape Sociale.
Si tratta proprio di quello strumento che un po' tutti sogniamo: il gancio cui aggrapparsi e che ci può traghettare fino all’età prevista della pensione di vecchiaia (67 anni, secondo la legge attualmente in vigore).

La misura è rivolta a tutti coloro che:
  • siano in stato di disoccupazione (integralmente conclusa da almeno tre mesi) a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
  • siano caregiver che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità;
  • abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%.
Per tutte queste categorie appena elencate, l’anzianità contributiva necessaria, per accedere a questa misura, è di almeno 30 anni di contribuzione.

La legge di bilancio 2024 ha aumentato di 5 mesi l’età anagrafica per poter usufruire dell’ Ape Sociale: non più 63 anni, ma dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, bisognerà aver compiuto 63 anni e 5 mesi.

Inoltre chi presenta domanda nel 2024 non potrà più cumulare la prestazione con redditi da lavoro dipendente o autonomo, con la sola esclusione del lavoro autonomo occasionale nei limiti di 5.000 € annui.

La prestazione che si ottiene con lo strumento Ape Sociale consiste in un sussidio mensile, d'importo massimo di 1.500 euro lordi al mese, a carico dello Stato sino, per l’appunto, al conseguimento dei 67 anni. Chi ottiene la certificazione al diritto può presentare domanda di accesso anche successivamente al 31 dicembre 2024, a prescindere da una eventuale ulteriore proroga della sperimentazione.

Ricordiamo infine che i soggetti interessati al beneficio potranno presentare istanza di riconoscimento delle condizioni di accesso entro tre date ben precise, scandite nel corso dell’anno 2024: la prima è scaduta il 31 marzo, la seconda scade 15 luglio e la terza, il 30 novembre. L’Inps dovrà comunicare l’esito dell’istruttoria rispettivamente entro il 30 giugno; il 15 ottobre e il 31 dicembre 2024.

La prestazione, precisa l’Istituto, “decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero”. Per tutti i soggetti interessati, la decorrenza del trattamento non potrà essere, comunque, anteriore al 1° febbraio 2024.

Se dunque hai perso il lavoro non per tua volontà, hai 63 e 5 mesi e almeno 30 anni di contributi, potresti avere con Ape Sociale una pensione ponte fino ad ottenere quella di vecchiaia, compiuti i 67 anni.


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