Con messaggio n. 812 del 23 febbraio 2024, l’INPS ha definito un elenco di mestieri che danno il diritto, agli operatori del settore, a richiedere il pensionamento anticipato in virtù della qualità usurante del lavoro svolto. Si tratta della cosiddetta quota 97,6, dove gli anni di contributi versati si sommano all’età anagrafica del lavoratore sino ad arrivare ad un totale di 97,6 anni, momento in cui scatterà il diritto al pensionamento anticipato.
Tuttavia, tale diritto non è destinato a tutti, ma solo alle categorie di lavoratori elencate dall’INPS nel messaggio n. 812/2024. Nel dettaglio, vediamo a chi si riferisce:
1. Prima categoria:
• Lavoratori impegnati in lavori usuranti così come elencati dal Decreto Legislativo n. 67/2011, come coloro che sono impegnati in gallerie, cave, miniere o spazi ristretti, o a stretto contatto con l’amianto, oppure ancora palombari, o lavoratori ad alte temperature;
• Lavoratori addetti alla “linea catena”, ossia coloro che svolgono attività caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale;
• Conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo;
• Lavoratori notturni che prestano attività per periodi di durata pari all’intero anno lavorativo.
In tutti questi casi, se le mansioni suddette sono svolte nell’ambito di un contratto di lavoro subordinato, il diritto al prepensionamento scatterà con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, dopo aver compiuto almeno 61 anni e 7 mesi di età. In tal caso, infatti, la somma tra l’anzianità contributiva e l’età anagrafica sarà pari a 96,7, da qui il nome della misura “quota 96,7”. Qualora invece le mansioni elencate siano svolte in qualità di lavoratori autonomi, il requisito dell’età anagrafica è aumentato di un anno; dunque, il lavoratore dovrà aver compiuto almeno 62 anni e 7 mesi prima di maturare il diritto al prepensionamento.
2. Seconda categoria:
• Lavoratori notturni a turni, occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiori a 78 all’anno, i quali avranno diritto al pensionamento anticipato se, nell’anno 2025, matureranno i requisiti descritti al paragrafo precedente, ossia quelli definiti dalla quota 96,7;
• Lavoratori notturni a turni, occupati per un numero di giorni che va da 64 a 71 all’anno, ed in tal caso il diritto al pensionamento anticipato sorgerà dopo il raggiungimento di quota 99,6 se lavoratori dipendenti, o 100,6 se lavoratori autonomi, ove 35 anni sono quelli di anzianità contributiva, e 63 anni e 7 mesi è il requisito anagrafico per i subordinati, 64 e 7 mesi per gli autonomi;
• Lavoratori notturni a turni, occupati per un numero di giorni che va da 72 a 77. In tal caso, fermo restando il requisito di anzianità contributiva che sarà sempre di 35 anni, l’età da cui decorre il diritto al prepensionamento sarà 62 anni e 7 mesi per i lavoratori dipendenti, 63 anni e 7 mesi per gli autonomi.
La domanda per il riconoscimento del beneficio dovrà essere presentata entro il 1° Maggio 2024; per le domande presentate successivamente, il pensionamento anticipato potrebbe essere differito in proporzione al ritardo conseguito nella presentazione della domanda.
Va evidenziato, inoltre, che la domanda da presentare entro il primo maggio 2024 non è la domanda di pensione anticipata, ma la domanda di riconoscimento del possesso dei requisiti. Solo quando l’INPS riconoscerà che il richiedente sia in possesso di tutti i requisiti necessari, sarà possibile per il lavoratore presentare domanda di pensione anticipata. Per tal motivo questo procedimento, seppur iniziato dal 1° Maggio 2024, è riservato a coloro che matureranno il diritto al prepensionamento a partire dall’anno 2025.
Tuttavia, tale diritto non è destinato a tutti, ma solo alle categorie di lavoratori elencate dall’INPS nel messaggio n. 812/2024. Nel dettaglio, vediamo a chi si riferisce:
1. Prima categoria:
• Lavoratori impegnati in lavori usuranti così come elencati dal Decreto Legislativo n. 67/2011, come coloro che sono impegnati in gallerie, cave, miniere o spazi ristretti, o a stretto contatto con l’amianto, oppure ancora palombari, o lavoratori ad alte temperature;
• Lavoratori addetti alla “linea catena”, ossia coloro che svolgono attività caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale;
• Conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo;
• Lavoratori notturni che prestano attività per periodi di durata pari all’intero anno lavorativo.
In tutti questi casi, se le mansioni suddette sono svolte nell’ambito di un contratto di lavoro subordinato, il diritto al prepensionamento scatterà con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, dopo aver compiuto almeno 61 anni e 7 mesi di età. In tal caso, infatti, la somma tra l’anzianità contributiva e l’età anagrafica sarà pari a 96,7, da qui il nome della misura “quota 96,7”. Qualora invece le mansioni elencate siano svolte in qualità di lavoratori autonomi, il requisito dell’età anagrafica è aumentato di un anno; dunque, il lavoratore dovrà aver compiuto almeno 62 anni e 7 mesi prima di maturare il diritto al prepensionamento.
2. Seconda categoria:
• Lavoratori notturni a turni, occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiori a 78 all’anno, i quali avranno diritto al pensionamento anticipato se, nell’anno 2025, matureranno i requisiti descritti al paragrafo precedente, ossia quelli definiti dalla quota 96,7;
• Lavoratori notturni a turni, occupati per un numero di giorni che va da 64 a 71 all’anno, ed in tal caso il diritto al pensionamento anticipato sorgerà dopo il raggiungimento di quota 99,6 se lavoratori dipendenti, o 100,6 se lavoratori autonomi, ove 35 anni sono quelli di anzianità contributiva, e 63 anni e 7 mesi è il requisito anagrafico per i subordinati, 64 e 7 mesi per gli autonomi;
• Lavoratori notturni a turni, occupati per un numero di giorni che va da 72 a 77. In tal caso, fermo restando il requisito di anzianità contributiva che sarà sempre di 35 anni, l’età da cui decorre il diritto al prepensionamento sarà 62 anni e 7 mesi per i lavoratori dipendenti, 63 anni e 7 mesi per gli autonomi.
La domanda per il riconoscimento del beneficio dovrà essere presentata entro il 1° Maggio 2024; per le domande presentate successivamente, il pensionamento anticipato potrebbe essere differito in proporzione al ritardo conseguito nella presentazione della domanda.
Va evidenziato, inoltre, che la domanda da presentare entro il primo maggio 2024 non è la domanda di pensione anticipata, ma la domanda di riconoscimento del possesso dei requisiti. Solo quando l’INPS riconoscerà che il richiedente sia in possesso di tutti i requisiti necessari, sarà possibile per il lavoratore presentare domanda di pensione anticipata. Per tal motivo questo procedimento, seppur iniziato dal 1° Maggio 2024, è riservato a coloro che matureranno il diritto al prepensionamento a partire dall’anno 2025.