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Partite iva, al via i nuovi controlli dell'Agenzia delle Entrate per rilevare il rischio di evasione: ecco come funziona

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Partite iva, al via i nuovi controlli dell'Agenzia delle Entrate per rilevare il rischio di evasione: ecco come funziona
In arrivo un nuovo strumento di monitoraggio fiscale per le partite Iva
A partire dal 20 settembre, 2,7 milioni di lavoratori autonomi, professionisti e aziende vedranno apparire nel proprio cassetto fiscale un nuovo strumento di monitoraggio fiscale, oltre ai tradizionali indici di affidabilità. L’obiettivo è stimolare l’adesione al concordato preventivo biennale, offrendo un meccanismo in grado di rilevare il rischio di evasione. Infatti, in caso di “voti bassi”, il rilevatore potrebbe fungere come strumento di incoraggiamento, per le partite Iva, a raggiungere un accordo con l’Agenzia delle Entrate, prevenendo così l’irrogazione di eventuali sanzioni. Per fare ciò, i soggetti interessati potranno stipulare un accordo biennale con il Fisco, che però avrà come termine il 31 ottobre.
Il concordato preventivo biennale (c.d. CPB) è un accordo con il Fisco che permette ai contribuenti, i quali vi aderiscano, di pagare le tasse in base a quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate. Ai fini, quindi, della determinazione delle imposte da pagare non si tiene conto degli effettivi guadagni, ma di quanto l’AdE ipotizza che il contribuente potrebbe guadagnare. L’intento è favorire forme di adempimento spontaneo agli obblighi dichiarativi.

Più specificamente, come riportato dal Sole 24 Ore, a partire dal 20 settembre, circa 2,7 milioni di contribuenti già soggetti agli indici di affidabilità fiscale (ISA) riceveranno una notifica nel loro cassetto fiscale. Tale “alert” servirà a segnalare ai contribuenti la presenza di un nuovo strumento volto a misurare la loro affidabilità fiscale.
Il sistema funziona come una sorta di semaforo, parametrato sui punteggi delle dichiarazioni fiscali: rosso per i punteggi compresi tra zero e sei, giallo per quelli tra sei e otto e verde per i punteggi da otto a dieci. Questo sistema aiuta i contribuenti a comprendere il livello di rischio di irrogazione di sanzioni fiscali.

Questo strumento riguarda milioni di piccole imprese e lavoratori autonomi. Secondo alcune stime, dei circa 2,7 milioni di soggetti che rientrano negli ISA e possono accedere al concordato biennale, 1,5 milioni hanno un indice inferiore a otto su dieci. Si consideri, ad esempio, alcune categorie come tassisti, ristoratori e gestori di stabilimenti balneari, che mediamente dichiarano redditi annui intorno ai 15.000 euro.
L'introduzione di questo nuovo strumento, affiancato dai controlli incrociati del Fisco, mira quindi a facilitare gli accordi con l’Agenzia delle Entrate. Tali accordi riguardano la definizione biennale del reddito derivante da attività imprenditoriali o professionali e del valore della produzione netta, elementi cruciali per il calcolo delle imposte sul reddito e dell'IRAP. L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che ogni contribuente può elaborare una propria proposta, fornendo i dati richiesti per l’applicazione degli ISA, insieme ad altri elementi necessari per il concordato, attraverso il software “Il tuo ISA 2024 CPB”.

L’auspicio è che, con l'introduzione di questo nuovo sistema di monitoraggio, la collaborazione tra contribuenti e Agenzia delle Entrate diventi sempre più trasparente e proattiva, riducendo il rischio di evasione e semplificando la gestione fiscale per milioni di lavoratori autonomi e piccole imprese.


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